Adriana Angelieri

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Pane Di Monte Sant’angelo

di Martino Ragusa. Con 300 varietà di grano ancora oggi coltivate, la Puglia è la regione italiana con il record della biodiversità nella produzione del frumento. Ne consegue una grande varietà di pani, tutti di grande qualità e guidati da un fuoriclasse ormai famoso, il pane di Altamura DOP, talmente apprezzato per il suo sapore,

Il Giornale Del Cibo Compie 6 Mesi

Eccomi a salutare con voi la prima di ricorrenza del nostro Giornale del cibo: i primi sei mesi di vita. Nessuna celebrazione, per carità, prendo solo un piccolo spazio due grandi ‘grazie’ di cuore. Il primo va a voi lettori che avete mostrato di gradire questo portale che evidentemente ha saputo trovare una sua collocazione

malvasia-della-panargia-spumante

Malvasia Della Planargia Spumante

di Vostromo. E’ una mia passione, né dolce, né secco, se c’è da festeggiare si può bere anche la mattina. E’ prodotto dall’uva omonima, forse arrivata per la prima volta in Sardegna direttamente nel porto di Bosa, capoluogo della Planargia. Qui il clima è caratteristico: siamo in collina ma vicinissimi al mare, la regione è

i-castelli-romani

I Castelli Romani

di Martino Ragusa.Rigatoni cacio e pepe, spaghetti alla carbonara, coratella, trippa e puntarelle. Forse in nessun’altra parte d’Italia la ristorazione ha mantenuto l’impronta casalinga e gioviale come nelle cittadine dei Castelli Romani.Ad Ariccia e Frascati sopravvivono ancora le fraschette, osterie dove per pochi euro si mangia bene e alla buona, senza nulla concedere ai comandamenti gastronomici

La giungla dei marchi: Stg

Il marchio di origine Specialità Tradizionale Garantita (STG) è stato introdotto dalla Comunità Europea per valorizzare i prodotti agroalimentari caratterizzati da composizioni o metodi di produzione tradizionali. É un marchio di specificità legato al modo di produzione e non alla zona di origine, come sono invece i marchi DOP e IGP. Lo scopo è certificare

La fattoria – amola

Si tratta di una pizzeria molto carina in provincia di Bologna. So che i puristi storceranno il naso, ma nel menu hanno una lunga lista di pizze con la pasta sopra… e di pizze dolci come dessert… Confesso di non aver mai provato le pizze con sopra i tortellini o le linguine, ma quella alla

Rustica

Consiglio questa pizzeria arredata completamente sul tema degli indiani d’America. La pizza è buona, ma prendete i panini farciti che sono la vera specialità della casa! Il pane è fatto nel forno delle pizze, aromatizzato all’aglio come una bruschetta e servito su lunghi taglieri di legno. Per le farciture, invece, fate voi…

cucina-afrodisiaca

Cucina Afrodisiaca

Per la scienza dell’alimentazione i cibi afrodisiaci non esistono. A sedano, peperoncino, frutti di mare, uccelli di tutti i tipi, parmigiano, testicoli di toro e piselli di cervo la biochimica nega ogni efficacia erotica. Al massimo concede che siano cibi particolarmente energetici. Ma che il surplus di energia vada proprio nelle zone interessate e non

fare-la-sfoglia-verde

Sfoglia Verde

La sfoglia verde è molto simile alla sfoglia emiliana, solo che si ottiene aggiungendo alle uova una purea di spinaci ben scolata. Ottima anche con le ortiche. Come Fare la Sfoglia Verde Le dosi: Le dosi per 500 g di farina sono di 3 uova più 300 g di spinaci (o ortica) pesati a crudo,

come fare la sfoglia emiliana

Sfoglia Emiliana

Nata in Emilia, ha conquistato tutto il mondo: la classica sfoglia è una preparazione impegnativa ma che da grandi frutti poiché una volta creata permette di preparare moltissimi primi diversi, ripieni e non: tagliatelle, tagliolini, lasagne, pappardelle, e tortellini e tortelloni Come fare la Sfoglia Emiliana Gli ingredienti La tradizione ci insegna che la sfoglia

casunzei-ampezzani

Casuziei Ampezzani

Tipici dell’Ampezzo, i casunziei sono squisiti ravioli di tradizione mitteleurepea, lo dimostra il ripieno dolciastro di rapa rossa e la presenza obbligata nel condimento dei semi di papavero, gli stessi che ricoprono in abbondanza il pane austriaco e in particolre la celebre rosetta viennese. Ingredenti per 6 persone: Per la sfoglia: 400 g di farina

Napoli: ma tu vulive ‘a pizza?

di Martino Ragusa. Il primo pensiero al mio arrivo a Napoli è stato “voglio imparare il più possibile sulla pizza”. Mi sono informato in giro (qui la comunicazione anche con sconosciuti è semplificata al massimo) e ho visto che le informazioni convergevano tutte su un nome: Antonio Pace, Presidente dell'Associazione Verace Pizza Napoletanadiscendente da una famiglia

pasta con colatura di alici

Colatura Di Alici Di Cetara

di Martino Ragusa. A Cetara si trova l’ultima tonnara ancora attiva in Campania. Il nome di questa località, però, è sempre più legato alla Colatura di Alici, l’unico erede legittimo dell’antico Garum dei romani e oggi apprezzatissimo dai golosi più trendy. Il procedimento è lo stesso del Garum descritto dai cronisti dell’Antica Roma: le acciughe

spigola-o-branzino

Spigola O Branzino

La Spigola o Branzino (Dicentrarchus labrax) è uno dei pesci più eleganti dei nostri mari. Come la Cernia fa parte della famiglia Serranidae. Il colore della livrea è mimetico con diverse tonalità argentee: è grigio scuro con riflessi verdastri sul dorso, grigio chiaro con riflessi gialli e punteggiature scure sui fianchi, bianco nella parte ventrale.

Il brodetto marchigiano

di Martino Ragusa.Nelle Marche il brodetto non è solo una zuppa di pesce, è anche una parola magica, un abracadabra capace di scatenare discussioni infinite. Quasi a voler prevenire contese campanilistiche sul luogo di nascita, il brodetto ha fissato i suoi natali sul mare a opera dei pescatori che usavano cuocere la “muccigna” (l’insieme dei pesci

Cannonau Di Sardegna

di Vostromo. Il Cannonau, uno dei più famosi vini sardi, è ottenuto dall’omonimo vitigno a bacca nera coltivato da secoli sull’Isola. Storicamente si fanno risalire le sue origini alla penisola iberica, da cui sarebbe stato importato tra il XV ed il XVIII secolo. Va precisato che la coltivazione della vite in Sardegna è praticata sin

Maccheroncini Di Campofilone

di Martino Ragusa. I maccheroncini di Campofilone risalgono al ’400 e sono ancora poco noti nell’Italia dei mille formati di pasta. Chi non li conosce si aspetta una pasta piuttosto grossa per via del nome, invece sono dei capelli d’angelo sottilissimi ottenuti da un impasto di 10 uova per ogni chilo di farina. Per la

Marche: i maccheroncini di campofilone

di Martino Ragusa. I maccheroncini di Campofilone risalgono al ’400 e sono ancora poco noti nell’Italia dei mille formati di pasta. Chi non li conosce si aspetta una pasta piuttosto grossa per via del nome, invece sono dei capelli d’angelo sottilissimi ottenuti da un impasto di 10 uova per ogni chilo di farina. Per la

Casizolu Del Montiferru

di Vostromo. Il Casizolu del Montiferru è un formaggio tipico sardo a pasta filata dalla caratteristica forma a pera piuttosto panciuta. Rientra tra i prodtti a rischio d’estinzione ed è tutelato da diverse istituzioni. E’ fatto esclusivamente con latte di vacche bruno-sarde e sardo-modicane. Bestie di razza rustica, allevate per tutto l’anno al pascolo brado