Cannonau Di Sardegna

Adriana Angelieri

di Vostromo.

Il Cannonau, uno dei più famosi vini sardi, è ottenuto dall’omonimo vitigno a bacca nera coltivato da secoli sull’Isola. Storicamente si fanno risalire le sue origini alla penisola iberica, da cui sarebbe stato importato tra il XV ed il XVIII secolo. Va precisato che la coltivazione della vite in Sardegna è praticata sin dall’epoca nuragica, quindi non è azzardato ipotizzare la presenza del vitigno sull’isola molto tempo prima della dominazione aragonese. La stessa varietà d’uva è conosciuta come Grenache in Francia e Granacha o Granaxa in Spagna, dove è chiamata anche Canonazu, nel Sivigliano. Oggi la sua coltivazione si è diffusa anche in Australia, California ed Africa settentrionale. Nel nostro paese si ricava dallo stesso vitigno il Tokaj Rosso dei Colli Berici.

Il Cannonau di Sardegna è un vino a denominazione d’origine controllata prodotto in tutto il territorio della regione. Il disciplinare DOC consente l’aggiunta d’altre uve a bacca nera in minima percentuale (10% max). La resa media per ettaro è di 80 quintali, con un massimo fissato in 110. Secondo la zona può assumere le tre sotto-denominazioni “Jerzu”, “Capo Ferrato” e “Oliena” o “Nepente di Oliena”. Le tipologie comprendono il Rosato, il Rosso ed il Riserva, più le versioni liquorose Secco e Dolce.

L’ambiente siccitoso della Sardegna favorisce lo sviluppo di uve ricche di zuccheri e povere d’acqua che danno vini piuttosto alcolici. Il robusto Cannonau Rosso risponde a questa caratteristica e spesso supera i 14°. Tuttavia, sotto la spinta del mercato, il disciplinare di produzione che in prima stesura prevedeva una gradazione minima di 13,5°, è stato aggiornato a 12,5°, diminuendo allo stesso tempo il periodo di invecchiamento. Questi aggiustamenti hanno permesso di ottenere vini più versatili, adatti ad accompagnare diversi piatti saporiti.

Essendo una DOC regionale il Cannonau, anche nella più nota tipologia Rosso, presenta una grande variabilità di caratteristiche organolettiche, date le differenze di suolo e microclima presenti nelle diverse zone dell’Isola. Tutti i vini con questa denominazione hanno in comune la buona struttura, il colore rosso rubino più o meno intenso ed il profumo gradevole, fragrante e caratteristico. Le sensazioni gusto olfattive ricordano fiori e frutti rossi. Il sapore è secco e vinoso, sapido, leggermente tannico, caldo, con buona intensità e persistenza.

Il Cannonau deve essere servito alla temperatura di 16-18 gradi. E’ indicato per accompagnare primi piatti saporiti come la fregola col ragù, gli gnocchetti al castrato, timballi con polpettine di carne, lasagne alla bolognese o ravioli di carne. Si sposa eccellentemente con tutti gli arrosti alla brace tipici sardi, ma anche coi bolliti, piatti di carne molto strutturati, brasati e selvaggina. Ottimo per accompagnare i pecorini sardi ben maturi ed altri formaggi a lunga stagionatura.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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