La Tagliata di Manzo nacque negli anni 80 da un idea dello chef Sergio Lorenzi patron del ristorante Sergio di Pisa , era una re_interpretazione della classica bistecca fiorentina, presentata tagliata a fette appunto e condita in vario modo. Che dire, da allora e’ diventato un piatto simbolo della cucina toscana ma anche nazionale .
Lo stinco è la parte dell’animale da cui affettandolo si ricava l’osso buco .Per questo piatto si usa quello di vitello o quello più economico di maiale.Piatto robusto molto gustoso,calcolate un buon stinco per due commensali normali,uno a testa per mangioni ,due stinchi per quelli senza fondo.
Questo piatto si usava prepararlo in Sardegna con le pernici o con i tordi, ai tempi che i carnieri tornavano dalle battute ben colmi,ricordo da ragazzo la felicità quando in campagna ci si imbatteva in una nidiata di pernici, era come vedere una chioccia con i suoi piccoli,noi ragazzi si tentava di catturare qualche pulcino,ma
Un classico della cucina romana (insieme a quello a scottadito), da mangiare caldissimo, appena sfornato. E’ insuperabile nel forno a legna, ma si ottengono ottimi risultati anche in quello di casa.
Questa ricetta, è una mia creazione, che negli anni ho perfezionato, fino a raggiungere un risultato che ritengo soddisfacente. E’ il mio cavallo di battaglia e la preparo in occasione di cene importanti. Si presenta bene alla vista ed il connubio funghi porcini col marsala secco fanno un bel matrimonio.
Ricetta di Orsagiuliva.Particolarmente adatto come secondo secondo nelle interminabili cene delle feste ma non solo; è facile, saporito, leggero e….pratico, perchè si può preparare in anticipo per poi tenerlo in caldo nel forno, allorquando lo Chef delle feste voglia godersi pasto ed Ospiti allegramente e tranquillamente.
Anticamente a Verona c’erano diverse battaglie di cavalieri, la povera gente in quelle occasioni raccoglieva dai campi di battaglia le carcasse dei cavalli e li metteva a stufare con cipolle ed amarone per almeno un paio di giorni ed in quell’occasione preparavano con le patate degli gnocchi con il quale condivano il companatico. Nacque così
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