Tonno con fagioli e zenzero
Per questa ricetta ho usato il tonno preparato in vaso da me. Volevo proporlo in modo particolare. E’ una ricetta che vendono anche in scatola, ma a me non piace.
Per questa ricetta ho usato il tonno preparato in vaso da me. Volevo proporlo in modo particolare. E’ una ricetta che vendono anche in scatola, ma a me non piace.
Mi ricorda la mia infanzia. Se vi ha fatto piacere ne scriverò altre sulla scia dei miei ricordi.
E’ la ricetta che ho preparato per Natale: volevo proporre qualcosa di insolito e, visto che ero indecisa su cosa preparare, ho provato a inventare qualcosa e ci sono riuscita. Visto che è piaciuta a tutti, l’ho servita con doppio contorno di funghi trifolati e insalata di finocchi.
Una ricetta buona e semplice, a prova di principianti, che si prepara a casa in pochi minuti.
Le Chiacchiere è un dolce tipico della tradizione di carnevale,vengono chiamate anche galani.
Personalmente amo la carbonara e odio l’odore dell’uovo. Proprio per attenuarlo questa cosa, ho aggiunto il succo del limone (non troppo, altrimenti ammazza il sapore della pancetta…).
Il baccalà è uno dei piatti tradizionali della vigilia di Natale in Italia è ottimo come antipasto e anche come piatto principale. Una volta veniva consumato abbondantemente, oggi è molto più raro ma sempre apprezzato per la sua versatilità e come preziosa fonte di proteine, sali minerali, grassi e omega 3. Tanto il baccalà quanto
Uno dei cibi tipici street food in Umbria è la buonissima crescia, nota anche torta al testo, cotta sotto la cenere e servita con salumi, formaggi, verdure, carne alla brace e chi più ne ha più ne metta. La sua origine è antichissima qualcuno la fa risalire adirittura al popolo umbro, fondatore della città Gubbio
I Pici o pinci sono il caratteristico primo piatto della cucina senese, mangiare povero dei contadini, perché gli ingredienti sono limitati ad acqua e farina. Si accontentavano di condirli con pochissimo olio ed un trito di cipolla, ma si guastano meglio con cacio e pepe, al ragù d’ anatra, con sugo di salsiccia e funghi,
Quando si parla di crostini di fegatini, si parla di Toscana e rigorosamente sfumato con il vinsanto doc del Chianti. È una ricetta molto semplice che si è diffusa in tutte le regioni d’Italia, rendendola ormai una ricetta molto conosciuta e con tante varianti di preparazione. Con estrema semplicità possiamo preparare un ottimo finger food
Il tacchino ha origini molto antiche, infatti era apprezzato sia da greci e romani poi scomparve poco dopo e riapparve in Europa solo dopo la scoperta dell’America. Esistono tantissime ricette del tacchino ripieno, perché proprio per storicità del piatto il ripieno era ripieno dei prodotti disponibili a quel tempo e quindi in ogni zona differente
Il Cappone Ripieno fa parte della nostra tradizione natalizia. Anche in passato, sia l’alta borghesia che le famiglie più modeste, hanno sempre avuto la tradizione di cucinarlo il giorno di Natale riempiendolo di quanto fosse disponibile. Addirittura ogni famiglia agiata di Milano, allevava ben 4 capponi rispettivamente da mangiare a San’Ambrogio, a Natale, a Capodanno
Oggigiorno quando si dice Baccalà, si parla di Toscana. E’ entrato a far parte della tradizione toscana e si trova con estrema faciltà in tutti i mercati del pesce cittadini, da Firenze a Pisa, a Livorno, etc… Il suo abbinamento classico è con le bietole e volendo si possono considerare anche come due semilavorati, perchè
Il coniglio alla cacciatora rientra tra le ricette tradizionali italiane sviluppate maggiormente nei primi anni del dopoguerra, dove la carna bianca era abbastanza economica e di facile allevamento. “Alla Cacciatora” indica uno stile di cottura studiato per “impreziosire” il sapore e il gusto della carne di coniglio, sfumandolo con del buon vino e aggiungendo un
La frittella con l’uvetta, chiamata anche fritola veneziana, è uno dei dolci tipici del carnevale. Nel periodo del carnevale va molto di moda i dolci fritti e queste frittelle sono fatte in tutte le regioni italiane con alcune piccole differenze nella ricetta originale. Erano chiamate “fritele” perchè venivano preparate dai “fritoleri” per strada all’interno di