E’ il piatto delle feste, quello che a casa mia di solito si prepara il giorno di Santo Stefano. E’ di facile realizzazione ma ha un unico, enorme inconveniente: mentre cuoce, dato l’enorme quantitativo di cipolla, sprigiona un odore buonissimo e invitante che, ahimé, rimane però impregnato nei vestiti e sui capelli in maniera esagerata.
Questo è un contorno della tradizione Piemontese, da me rivisitato, per la sua bella presenza, adatto ai giorni di festa, o quando si vuol fare bella figura con i commensali, con la giunta di una mozzarella o altro da contorno diventa una pietanza primaverile o estiva, leggera e rinfrescante.
Per chi non le conosce o le conosce sotto altro nome , le Luganeghe sono degli insaccati ,tipo salsiccia, della grandezza di un salamino fresco mediamente del diametro di 3 centimetri e della lunghezza di 10-12, ogni regione ha la sua ricetta sul contenuto,normalmente carni + o – grasse con sale e spezie insaccate in
Ricetta di Vostromo.Questo piatto della tradizione laziale si prepara con i carciofi romaneschi, quelli senza spine della varietà Mammola. Cucino nello stesso modo i carciofi sardi spinosi, utilizzando solo il prezzemolo e facendo a meno della mentuccia.
Per questa ricetta ben si presta la biette selvatiche che crescono spontanee in tutto il meridione comprese le isole,ma reperibili anche in Liguria nelle zone soleggiate e riparate dai venti. Al posto delle biette selvatiche si possono usare quelle coltivate o gli spinaci.
Ricetta di Vostromo.Dalla Spagna una pietanza dalle chiare influenze zingare: la olla è il recipiente di coccio usato per cuocerla. E’ una zuppa a base di ortaggi, legumi e pere, aromatizzata con menta, paprika e zafferano. Esistono diverse varianti, ho scelto questa che è la più leggera.
Questa versione della ricetta l’ho trovata in un vecchio ricettario di paese. E’ un piatto che assomiglia al fegato alla veneziana, ma più rustico. Anche mia nonna lo preparava quando ero piccola (però non ci metteva la rete di maiale).
Ci sono svariate ricette sulla preparazione di questo piatto…la mia la si può considerare originale in quanto mi è stata fornita da amici dello sri lanka che frequento da anni.
Per realizzare questa ricetta è necessario l’utilizzo di un ferro (ferro per ferratelle) in vendita solo in Abruzzo. Per realizzare questa ricetta è dunque necessario un viaggio in Abruzzo. La ricetta appartiene alla tradizione popolare abruzzese.
Data la sua semplicità, il segreto di questo piatto sta nella scelta degli ingredienti. La zucchina o il formaggio sbagliati rendono l’insieme insignificante. Io uso le zucchine che arrivano dagli orti dell’isola di Sant’Erasmo, nella laguna di Venezia. Sono piccoline e molto saporite (dato il tipo di terreno su cui crescono, che affonda nell’acqua salmastra).
Questa salsa è molto usata in Provenza,dove accompagna il merluzzo lesso le lumache bollite e le uova sode,io quelle poche volte che posso , la uso con le carni bianche e i pesci al vapore.
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