Antropologa del cibo, vive tra Parigi e Milano, dove è nata e dove ha fondato il Laboratorio di Antropologia del Cibo. Scrive per varie testate e il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!
“Questo ristorante esiste da ancora prima che questa parola esistesse”. Ci accoglie così il maître della Tour d’Argent, ristorante stellato di Parigi che nei secoli ha attraversato la storia della Francia e della gastronomia francese. Questo luogo, infatti, esiste dal ’500 e merita di essere raccontato per vari motivi, come il fatto che è
Vi avevamo già parlato del ristorante Au Pied de Cochon a proposito della nostra guida sui migliori locali dove mangiare a Parigi. Ma non vi avevamo ancora detto perché si tratta di un’istituzione così unica e importante, che arriva a servire fino a 900 coperti al giorno e che non potete assolutamente perdere se
Esattamente 169 anni fa, il 3 giugno 1855, apriva le porte il primo bouillon della storia di Parigi. E chi l’avrebbe mai immaginato,che dopo tutto questo tempo, i bouillon sarebbero esistiti ancora, ma soprattutto sarebbero diventati l’istituzione parigina così importante? Con l’arrivo delle Olimpiadi, e con più di 15 milioni di persone previste, i
Nel 2016, Giovanni Passerini è stato eletto il migliore chef italiano in Francia dalla guida “Le Fooding”, una delle più amate dai francesi. Qualche anno dopo anche l’Italia gli ha riconosciuto questo primato, quando 50 Top Italy ha dichiarato il suo ristorante parigino come migliore ristorante italiano al mondo fuori dai confini nazionali. Per
Oggi vi parleremo di un argomento estremamente affascinante, ma allo stesso tempo poco noto, ovvero l’ostricoltura. Sono in molti infatti ad amare le ostriche, ma in pochi, anche tra i più appassionati, conoscono il complesso mondo che si cela dietro a questo mollusco. Per questo sono andata a visitare lo splendido parco della famiglia
“Se devo pensare alla mia infanzia e ai piatti pied-noir che mi cucinava mia nonna, mi sono dimenticata di parlarvi della mouna, che è un po’ la mia madeleine di Proust”. Quando abbiamo intervistato Lucile Philippon a proposito della cucina pied-noir, non ci aveva parlato del dolce di Pasqua per eccellenza di tutti i
Di cucina pied-noir non si parla tanto perché viene spesso associata al colonialismo francese. “Questo è un vero peccato”, dice Lucile Philippon, figlia, nipote e pronipote di pieds-noirs d’origine francese e spagnola da parte di madre, nonché grandissima cuoca e appassionata di cucina, che abbiamo incontrato per saperne di più. “Ed è un peccato
Scrivere una guida su dove mangiare a Parigi, una città così grande e piena di locali, comprenderete bene, non è stata un’impresa facile! Ho cercato di ascoltare i consigli di amici e colleghi parigini appassionati di gastronomia, ma senza tralasciare le ricerche e le ispirazioni durante le mie camminate per le vie, anche perché
Con l’arrivo dell’Epifania, c’è un dolce che in Francia è impossibile non trovare ovunque durante tutto il mese di gennaio: è la galette des Rois, letteralmente “la galletta dei re”. Si tratta di una torta squisita con una statuina nascosta all’interno, che prevede un rito particolare per ritrovarla. Oggi vi raccontiamo questa tradizione, la
Se andate a Copenhagen, non potete tornare senza aver mangiato almeno una volta uno smørrebrød. Si tratta, infatti, della specialità culinaria danese per eccellenza, una sorta di panino aperto che si può preparare con un’infinità di ingredienti e che ormai si trova in tantissimi ristoranti. Ma in realtà è molto di più di un
Immaginatevi un grande pentolone sul fuoco, il pot, con dentro carne e verdure, che cuoce sui fornelli per giorni. Questo è il pot-au-feu, piatto emblematico della cucina francese, che nasce come piatto povero e diventa un classico della tradizione borghese delle domeniche in famiglia, citato persino dai più grandi scrittori e gastronomi, come Brillat-Savarin
Con le temperature che si abbassano, è il momento ideale per gustare alcuni piatti invernali come la raclette, di cui vi parleremo oggi. In realtà c’è anche chi la mangia tutto l’anno (persino in piena estate), ma è innegabile che si apprezza di più con i primi freddi. Oltre alla raclette, ci sono altri
“Comment est votre blanquette?”. È questa la frase in codice utilizzata nel celebre film francese “OSS117”, che ci fa capire l’importanza che ha la blanquette nella cucina francese. Molti ne rivendicano la paternità, ma la blanquette de veau appartiene alla cucina borghese di Parigi e oggi ai suoi bistrot, gli unici baluardi in città
Nell’eterna competizione tra Italia e Francia che va dal calcio alla cucina, c’è qualcosa su cui, almeno a parer mio, dobbiamo gettare le armi. Sto parlando delle salse, perché non possiamo negarlo, in questo campo i francesi non hanno rivali. Dalle più semplici alle più complesse, le salse costituiscono una delle parti più importanti
In Grecia c’è un’isola dove, di fianco alla bandiera greca, sventola quella italiana. È Folegandros, una delle più piccole tra le Cicladi, solo 32 chilometri quadrati di terra in mezzo all’Egeo, dove esclusivamente qui e in nessun altro posto della Grecia, si mangia la Matsata, (chiamata anche al plurale “i matsata” o “le matsata”).
C’è un evento che a Parigi attira sempre più persone e segna anche un po’ l’inizio dell’autunno. È la festa della vendemmia (Fête des Vendanges de Montmartre), che dal 1934 si celebra ogni anno il secondo weekend di ottobre nel quartiere di Montmartre, dove si trova l’ultima vigna rimasta in città. Ebbene sì, perché
Passare l’estate a Parigi non è poi così male, anche grazie al fatto che si può ancora trovare un po’ di ristoro alle guinguettes, pur avendo queste perso lo spirito popolare originario d’un tempo. Paragonarle alle nostre sagre sarebbe errato, ma forse è quanto di più simile c’è in Italia, seppur con caratteristiche differenti.
Di tutte le cittadine della costa marchigiana, ce n’è una che ci piace particolarmente perché ha conservato una bellissima parte storica arroccata in alto. È Grottammare, lo splendido borgo in provincia di Ascoli Piceno, noto per essere il paese dell’arancio perché questo frutto è diffusissimo e molto amato. Oggi vi parleremo della sua cucina,
Vi avevamo già raccontato della tradizione mediterranea delle zuppe di pesce, ma non ancora del bagnun di acciughe di Riva Trigoso, una frazione di Sestri Levante. Proprio nel mese di luglio, dal 1960 si svolge la sagra in suo onore, che è l’unica monotematica – completamente gratuita – dove a preparare questo piatto sono
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