Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove ha fondato il Laboratorio di Antropologia del Cibo. Scrive per varie testate e il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"
Un vero salentino si riconosce subito da come pronuncia la parola friseddhra. Si tratta di qualcosa che si acquisisce da piccoli e che difficilmente si può imparare negli anni e nel tempo. Devi esserci nato e cresciuto! Oggi vi parliamo un po’ di lei, anche perché a dispetto di quel che si potrebbe pensare,
Il legame dei rom con il cavallo è talmente forte che non si può spiegare. Questo animale, infatti, è presente da sempre nelle loro vite e nella loro cultura, tant’è che sembra quasi impossibile risalire alle motivazioni che in origine lo rendono così prezioso. Quel che però è certo è che molti fin dall’inizio
In Iran si aspetta tutto l’anno: è la notte di Yalda, il 21 dicembre, che celebra il solstizio d’inverno. Ma non solo in Iran: nel tempo, infatti, gli iraniani emigrati nel mondo non hanno mai smesso di festeggiarla. Ovunque si trovino, per l’occasione, si riuniscono con tutta la famiglia, ma anche con amici e
“Stiamo scomparendo”. Esordisce così Vittorio Nalon, uno degli ultimi valesàn rimasti. Ma chi sono i valesàn? Sono quei pochi che ancora oggi si occupano delle valli da pesca, quei territori lagunari che vanno da Grado al Delta del Po, passando per Chioggia, Venezia e Marano. Luoghi non a caso ma con particolari caratteristiche, dove
In Salento non si butta via niente. “Per questo non è mai esistita la carestia, e non si è mai sofferta troppo la fame”: perché anche dai pochi ingredienti presenti si è sempre riusciti a creare qualcosa. E che cosa! Inoltre, in ogni stagione tra strade e campagne si raccolgono erbe e verdure spontanee,
La cucina teramana è una delle più varie che ci sia. Vi basti pensare che solo in provincia di Teramo esistono più di 250 piatti diversi e che solo in uno, chiamato “le virtù teramane”, ci sono circa 120 ingredienti. Lo sa bene Patrizia Corradetti del Ristorante Zenobi che, di origine marchigiane, la tradizione
In un delizioso paesino dell’entroterra ligure si produce un dolce, che non si taglia ma si spezza. È la Stroscia di Pietrabruna, che si trova in una di quelle meravigliose valli interne sempre troppo poco battute, la Valle di San Lorenzo, in provincia di Imperia. Qui c’è un solo posto che la prepara, il
Vi siete mai chiesti che cosa mangiavano i pirati caraibici sulle navi? Se oggi lo sappiamo e possiamo parlarne è soprattutto grazie alla scrittrice francese Melani Le Bris. È stata lei, infatti, a scrivere La Cucina della Filibusta, un testo molto coinvolgente e di immenso valore antropologico visto che è stato scritto proprio a
In quel luogo a metà tra la realtà e la fantasia che è la Laguna di Marano, sulla riviera friulana, c’è un posto leggendario: è la Bilancia di Bepi, oggi nelle mani di Daniele Ciprian. Di base si tratta di una sorta di palafitta con foodtruck dove si mangia pesce pescato sul momento con
A Roma e dintorni con i primi freddi è tempo di pajata. Ebbene sì, proprio quel piatto che si divora Alberto Sordi ne Il Marchese del Grillo, quando viene scoperto dalla moglie in compagnia di Olimpia, la cantante francese che gli chiede: “Cos’è la pajata?”. E lui le risponde: “Mejo se non te lo
In Palestina non mancano mai. Sono i fatayer, il cibo di strada palestinese per eccellenza, che si trova sempre nei vari baracchini insieme a hummus e falafel. Si mangiano praticamente quasi tutti i giorni, come snack, per pranzo, per merenda o per un pic nic, anche perché non stancano mai visto che sono presenti
Dici Istria, pensi Croazia. E invece no, c’è tutta una parte slovena meravigliosa, che nella maggior parte dei casi si attraversa solo per andare più a sud, verso la costa croata. Così facendo ci si perde una terra magnifica, di confini e di influenze continue, anche a tavola, come dimostra uno dei simboli della cucina
In Palestina si produce (e si mangia) un cous cous speciale. È il maftoul, molto più grande del solito, con un colore più scuro, un profumo inconfondibile e una forma irregolare, in quanto prodotto artigianale preparato rigorosamente a mano. Se infatti oggi abbiamo la fortuna di poter assaggiare questa prelibatezza, è grazie a tutte
Ma voi lo sapevate che il primo ristorante classificato su TripAdvisor a Milano è filippino? Io no, però è stato un buon motivo per andare alla scoperta di questa cucina e soprattutto di questa comunità, che secondo l’ultimo censimento sembra essere la più popolosa della città. Se questo è stato possibile, è grazie a
Se vi trovate in una casa in provincia di Ascoli Piceno, così come di Fermo o Macerata, è molto difficile che non vi offrano un bicchiere di vino cotto, soprattutto in campagna. Si tratta, infatti, di un prodotto che si fa da sempre, di una tradizione ancora molto viva, all’origine della quale c’è una
In un mondo dove il “diverso”, o meglio, il presunto tale, fa sempre più paura, assumono maggiore importanza quei progetti che vanno in direzione opposta, cioè che valorizzano la diversità come una ricchezza. E lo fanno proprio a partire dalla cucina, come nel caso di Riace, in Calabria, di cui vi avevamo già parlato,
Purtroppo quasi tutti conoscono il Piceno solo per le sue olive ascolane. Così facendo si finisce per ignorare la bellezza, la ricchezza e la vastità di questo territorio, che va ben oltre Ascoli e le sue specialità, seppur degne di nota. Ma nel Piceno c’è molto di più: innanzitutto, c’è una costa meravigliosa, la
La pissaladière è uno di quei piatti che piace a noi. Intrisa di storie e di leggende, legata alla pesca e ai pescatori del Mediterraneo, con una varietà incredibile di nomi che cambiano anche da un chilometro all’altro. Insomma, una di quelle preparazioni affascinanti, che, oltre a essere squisite di per sé, ci fanno
Ci credete che è stato un cuoco irlandese a farmi innamorare della pasta con le sarde? È Michael Sampson, che si è trasferito in Sicilia per amore prima della cucina e poi di una donna. La sua difficoltà maggiore è stata proprio quella di dimostrare che, pur non essendo siciliano, era perfettamente in grado
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