Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove vive e scrive per varie testate, tra cui La Cucina Italiana, Scatti di Gusto, Vanity Fair e le Guide Espresso. Il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"
Oggi vi portiamo alla scoperta della cucina azera, in particolare di alcuni piatti legati alle festività e cerimonie più importanti, come matrimoni, compleanni, funerali o la fine dell’anno. Perché non esiste momento di festa senza cibo da condividere! Come vedrete, uno degli ingredienti sempre presenti sulle tavole in Azerbaigian è la carne di agnello
Iniziamo subito a chiarire una cosa: non si dice “alle Mauritius”, al plurale come siamo (mal) abituati, ma Mauritius, al singolare, perché Mauritius è un’isola sola. Questa terminologia errata, infatti, si è diffusa perché sono presenti più isolette piccole nei dintorni, ci spiega Vima Narrainen, che ci tiene molto (e noi con lei) che
In Ecuador si mangia sempre, perfino la mattina! Perché è il piatto nazionale, quello che basta nominare a un ecuadoregno per farlo ritornare immediatamente con il cuore a casa. O almeno, questo è successo con Mary Basurto, che è originaria di Calceta, ma vive da vent’anni a Milano. Mary, infatti, è stata la mia
Credo che sia importante conoscere le ricette di casa di tutte le culture alimentari, quelle più antiche e della tradizione. Ma nel caso di quella thailandese, ancora di più, poiché negli anni si sono diffusi talmente tanto l’abitudine di mangiare fuori e lo street food, che nelle case in Thailandia non si cucina praticamente
In Messico si dice che “el mezcal no te emborracha, te embruja”, ossia che “il mezcal non ti ubriaca, ma ti strega”. Infatti, nonostante l’alta gradazione alcolica, questo distillato non ti dà quella che in slang messicano viene chiamata la ‘cruda’ (che sarebbe l’hangover), ma ti porta a fare un viaggio, nella più ancestrale
Dopo avervi raccontato della cucina vietnamita del ristorante Saigon, abbiamo deciso di fare un approfondimento in particolare sugli involtini. In Vietnam, infatti, ce ne sono una quantità infinità, tutti differenti, che variano a seconda della zona. Inoltre, nel 2011 gli involtini vietnamiti sono stati votati dalla CNN come uno dei 50 migliori piatti al
Parlare di cucina armena non è fatto semplice. Nel corso della storia, infatti, la diaspora dopo il genocidio, il succedersi di migrazioni, le invasioni e le lotte hanno fatto sì che questo popolo si unisse e contaminasse ad altri nel mondo, rendendo pressoché impossibile stabilire un confine netto tra piatti armeni e non. “Quello
Vi avevamo già parlato dei cibi kosher e delle regole alimentari dell’ebraismo, ma non vi avevamo ancora raccontato del mondo della cucina giudaico-romanesca. A Roma, infatti, si trova la più antica comunità ebraica d’Europa, visto che la sua presenza in città risale al II secolo a.C. Questo ha fatto sì che nel corso dei
“Noi venezuelani in Italia siamo pochissimi, poi a Milano ancora meno, non arriveremo a mille!” Per questo quando abbiamo incontrato la giovane Maria Nuñez, originaria di Valencia in Venezuela, cuoca, pasticcera, grafica e musicista, non ce la siamo fatta scappare e le abbiamo chiesto tutto quello che potevamo sulla cucina del suo paese d’origine,
Questa è una di quelle storie che merita di essere raccontata. Più delle altre, sì. Perché Hamed Ahmadi, regista cinematografico, è arrivato dall’Afghanistan a Venezia solo con un film in mano, anzi due. Da quel momento in poi, inaspettatamente e con pazienza, ha costruito un impero nel mondo del cibo e della ristorazione a
Vi avevamo già parlato della tradizione iraniana della notte di Yalda, che avviene in occasione del solstizio d’inverno. Ma non vi avevamo ancora detto che in Iran c’è un’altra festa molto importante, soprattutto per quanto riguarda la preparazione di alcuni piatti. Stiamo parlando di Nowruz (o Norouz) dal persiano “giorno nuovo”, il capodanno iraniano,
Riad Majorelle era proprio quello di cui avevamo bisogno. Ebbene sì, perché a Milano ancora non c’era un ristorante di cucina marocchina così elegante, raffinato e di alta qualità. Pensate che molti dicono che si mangia meglio qui che in Marocco! Ma non solo: le tre sorelle proprietarie di questo bistrot sono andate oltre,
In Egitto si mangia sempre, di continuo, dappertutto. Il koshari è il piatto nazionale egiziano, quello con cui la popolazione si identifica maggiormente, anche perché si tratta di una specialità che si trova solo ed esclusivamente lì, quasi sempre come street food. Infatti, ci sono ristoranti e baracchini che vendono koshari ovunque, in ogni
Se oggi possiamo concedervi questo approfondimento sul gulash è soprattutto grazie a una persona: Gabriele Facagni. Giovane chef di origine ungherese – in particolare di Gyula, un paese sul fiume Fehér-Körös in provincia di Békés, ai confini con la Romania – vive da anni a Bergamo, dove sta frequentando una scuola per diventare cuoco.
In Salento, il grico non lo parla quasi più nessuno. “E si è perso perché si è voluto perdere, perché per anni ha rappresentato qualcosa di arretrato, che si voleva superare” ci spiega Enrico Baldassarre, giovane musicista e linguista che abbiamo incontrato per approfondire questo tema. Ma per fortuna negli ultimi anni è nata
Un vero salentino si riconosce subito da come pronuncia la parola friseddhra. Si tratta di qualcosa che si acquisisce da piccoli e che difficilmente si può imparare negli anni e nel tempo. Devi esserci nato e cresciuto! Oggi vi parliamo un po’ di lei, anche perché a dispetto di quel che si potrebbe pensare,
Il legame dei rom con il cavallo è talmente forte che non si può spiegare. Questo animale, infatti, è presente da sempre nelle loro vite e nella loro cultura, tant’è che sembra quasi impossibile risalire alle motivazioni che in origine lo rendono così prezioso. Quel che però è certo è che molti fin dall’inizio
In Iran si aspetta tutto l’anno: è la notte di Yalda, il 21 dicembre, che celebra il solstizio d’inverno. Ma non solo in Iran: nel tempo, infatti, gli iraniani emigrati nel mondo non hanno mai smesso di festeggiarla. Ovunque si trovino, per l’occasione, si riuniscono con tutta la famiglia, ma anche con amici e
“Stiamo scomparendo”. Esordisce così Vittorio Nalon, uno degli ultimi valesàn rimasti. Ma chi sono i valesàn? Sono quei pochi che ancora oggi si occupano delle valli da pesca, quei territori lagunari che vanno da Grado al Delta del Po, passando per Chioggia, Venezia e Marano. Luoghi non a caso ma con particolari caratteristiche, dove
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