Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove vive e scrive per varie testate, tra cui La Cucina Italiana, Scatti di Gusto, Vanity Fair e le Guide Espresso. Il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"
Spesso più persone mi hanno detto che, se fossi un piatto, sarei una cotoletta! In effetti l’origine milanese c’è (sono una delle poche superstiti ad avere una famiglia originaria di Milano da generazioni) e la passione per questo piatto anche, tant’è che quando ero piccola avevano chiamato mia mamma dall’asilo per dirle che mi
La Cina è un mondo talmente grande che la sua cucina varia tantissimo da una regione all’altra. Come ad esempio tra Zhejiang, provincia di cui è originaria Giulia Dong e di cui vi avevamo già parlato a proposito della cucina casalinga (molto più leggera e molto meno piccante), e Chongqing, la città della nebbia,
Si parla tanto di biodiversità della terra, ma ancora troppo poco di quella del mare. Così, della varietà che mari e oceani ci offrono, si tende ancora a mangiare troppo spesso gli stessi pesci, quali orate e branzini, e a lasciare “sommerso” tutto un altro mondo di pesci poco noti, che vengono persino ributtati in
A Malta non c’è aperitivo senza bigilla, soprattutto in primavera. Poi, meglio se con galletti, formaggio maltese e vino bianco. È questo intingolo, infatti, uno dei piatti più diffusi sull’isola, che, a dispetto del senso comune, vanta una varietà incredibile in cucina. Pensate che nei villaggi più tradizionali, come Qormi o Zebbug, la bigilla maltese
Nel 2017 è uscito il film Ramen Heads del regista giapponese Koki Shigeno, grazie al quale ho imparato tutto quello che oggi so su questa zuppa dalle mille sfaccettature. Il protagonista è Osamu Tomita, che in Giappone viene considerato il re del ramen: è lui, infatti, che con il suo approccio un po’ ossessivo
L’hummus è molto di più di una semplice salsa a base di ceci e tahina. È diventato un simbolo, un inno a un’auspicata pace tra i Paesi in cui è diffuso, il Medio Oriente. Insomma, trasmette un messaggio con un significato importante, ed è quindi molto di più che un semplice cibo, tant’è che anche
Chissà se quest’estate potremo andare in Albania a mangiare la fergese. Noi speriamo di sì, ma in caso non dovesse essere possibile, ci siamo portati avanti, chiedendo a Klodiana Do, profonda conoscitrice della cultura e della cucina albanese, di raccontarci come si prepara questo piatto delizioso. E ce ne sono ben due versioni: una
A casa di mia nonna, l’halva non mancava mai. Ebbene sì, il sapore della mia infanzia non è legato a lasagne o a ragù, ma a questo dolce comune a molte culture del Medio Oriente. Halva, infatti, deriva dall’arabo helw che significa proprio “dolce”, e che per questo indica varie preparazioni, di solito tutte
Eccoci giunta alla nostra ultima puntata sulla cucina libanese. Questa volta vi parleremo dei kibbeh, delle polpettine molto diffuse in Libano, sia come piatto casalingo che come street food. Come per le ricette degli involtini in foglie, la nostra fonte è sempre il cuoco Kamal Mouzawak, autore di quella meraviglia di libro che è
Se è vero che non c’è nulla di più vario delle tradizioni culinarie nel mondo, bisogna ammettere che, però, ci sono anche delle similitudini che si ripetono. Infatti, ad esempio, è da più di 20.000 anni che, come scrive Aralyn Beaumont nel libro Il tuo cibo è il mio cibo (consigliatissimo), gli esseri umani
Se siete convinti che il tè si produca solo in Oriente, o ancor peggio, che si tratti di una tradizione inglese, questo è l’articolo che fa per voi. Perché a inizio febbraio, sulle sponde del Lago Maggiore di Arona, ha aperto Sinensis, un luogo che guarda al benessere a 360°, con una sala da
Se ormai abbiamo tutti capito che la cucina giapponese non si limita soltanto a sushi e sashimi, ma che, come tutte le cucine, è molto più varia e complessa, meno nota, invece, è la sua pasticceria. Il mondo dei dolci giapponesi, infatti, è ancora poco conosciuto, ma per fortuna Machiko Okazaki ha aperto la
Due mesi fa sono andata in Palestina. Ma in realtà, non sono mai tornata. Lì, tra le tante cose che ho visto e mai dimenticherò, ho notato delle signore per strada che, sedute sui marciapiedi, vendevano dei mazzetti di una pianta verde, insieme ad altri prodotti di stagione. Solo poi, leggendo il libro di
Nel sud del Libano si produce un grano verde, di questo colore perché viene raccolto prima della sua completa maturazione. È il freekeh, un classico grano duro – quindi, non una particolare varietà – che dopo la raccolta prematura viene sottoposto a una lunga e antica lavorazione. Questa lo rende un prodotto raro, dalle
Della cucina coreana vi avevamo già parlato: di tecniche e ingredienti, dei piatti più popolari in Corea e ovviamente dell’immancabile kimchi. Ma non vi avevamo ancora raccontato di Kim Jinsuk, home chef di Seoul che, da anni, cucina a domicilio nelle case di Milano. Dopo varie esperienze nella ristorazione, Kim ha deciso di dedicarsi
È vero: il tabulè è diffuso in tutto il Medio Oriente, ma non si può negare che con il Libano abbia un legame privilegiato, perché nulla racconta questo paese meglio di questo piatto. Sarà forse perchè si tratta di un insieme di ingredienti diversi, perfettamente amalgamati tra loro, proprio come quel humus culturale che
Tante volte ho mangiato bene nella mia vita, ma raramente così, come nell’unico ristorante nepalese a Milano. Sarà perché si tratta di una cucina della nonna, non mediata per accontentare i clienti, ma pensata ed elaborata in linea con le ricette di casa, chieste direttamente al telefono alle signore in Nepal. Scopriamo allora com’è
Forse non tutti sanno che a Milano c’è una via dove in soli 100 metri sembra di essere in Sri Lanka. Infatti, se Chinatown o la cucina cinese sono note ormai a chiunque, meno conosciuta è tutta quella realtà srilankese in crescita nella zona di Sant’Agostino, in via Cesare da Sesto, oggi soprannominata “Little
Troppo spesso confusi con quelli di Mantova (con cui non hanno quasi nulla a che fare), i tortelli cremaschi meditavano da tempo la loro rivincita. Anche per questo nel 2015 è nata la Confraternita, per tutelare e valorizzare un prodotto così unico. Quello di Crema, infatti, non è un tortello qualunque: innanzitutto è dolce
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