Adriana Angelieri

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.
seppia

Seppia

di Vostromo. La seppia (Sepia officinalis) fa parte della famiglia dei molluschi: è una parente stretta delle vongole e delle cozze. La conchiglia è nascosta all’interno, l’osso di seppia, appunto. Il corpo è ovoidale, allargato alla base, con una pinna simile ad un ala tutt’intorno. La livrea differisce secondo l’habitat ed il sesso. Quella dei

Lurisia, Fonte Di Santa Barbara

A quest’acqua sono particolarmente legata affettivamente perché mi ricorda il mio nonno Emilio, Piemontese DOC, che non pasteggiava se a tavola non arrivava la bottiglia del minatore. A me sinceramente da bimbina questo pover’uomo (almeno a me pareva tale) faceva una gran pena perché lo immaginavo stanco ed affaticato ed in costante pericolo di vita

Blanc De Morgex

di Orsagiuliva. La Valle D’Aosta: regione piccina piccina, ma di una bellezza unica ed irraccontabile, con le sue valli così differenti le une dalle altre, esattamente come le sue ricchezze enogastronomiche che le caratterizzano. Come la Liguria, per la piccola estensione dei suoi vitigni, i prodotti vinicoli son poco conosciuti nel resto d’Italia e di

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Tè: La Storia

di Gianluigi Storto. Ospitiamo tra le pagine del Giornale del Cibo l’approfondimento di Gianluigi Storto, chimico ed esperto di tè, nonché autore del libro “Il tè, verità e bugie, pregi e difetti” (Avverbi editore, Roma 2006). Questa settimana pubblichiamo la prima parte dedicata alla storia di questa pianta, nei prossimi aggiornamenti Gianluigi tratterà altri aspetti

Da nino

Recensione di Vostromo. Centro geografico della Sardegna, giornata torrida: ho mangiato all’aperto e sono potuto entrare con la cagnetta. Gli hanno servito degli ossibuchi di vitella avanzati. Menù rigorosamente a voce. Non ho bevuto perchè dovevo guidare. Comunque, servono un rosso artigianale ma anche tutti gli altri vini del Mandrolisai(www.mandrolisai.com). L’acqua che mi hanno servito

Birra Nüa Del Piccolo Birrificio Artigianale

di Orsagiuliva. L’entroterra ventimigliese é ricco di magnifici borghi dalla storia affascinante, paesaggi suggestivi, molteplici prodotti enogastronomici. Arrampicandosi verso Pigna, dopo aver superato la bellissima Dolceacqua cui si deve la paternità al vino Rossese, si arriva ad Apricale, fieramente arrampicata ad un roccione con le stradine strette strette che si affacciano a questo o a

Rossese Di Dolceacqua

di Orsagiuliva. Forse il più conosciuto dei vini liguri ma sconosciuto ai più, coltivato nelle aspre colline sulle terrazze create a fatica e splendida maestria architettonica dai contadini liguri che circondano la cittadella medievale di Dolceacqua, ricca di fascino e dal nome che é già poesia, sovrastata da un antico castello che fu dei Doria,

Acqua Solè

di Orsagiuliva. L’Acqua Solè ha un nome che sa di straniero anche se è assolutamente italiana. Mi é capitata a tavola qualche anno fa e ne sono rimasta completamente conquistata. Forse si tratta di caratteristiche puramente femminili, parlo del soffermarsi piacevolmente ad ammirarne il “vestitino”, ma io sinceramente e positivamente da questo sono rimasta immediatamente

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Carpaccio Di Pesce

E’ probabile che quello che scriverò in queste righe possa essere criticato dai puristi della cucina (poiché sia in una preparazione che nell’altra, la “carne” del pesce trattato viene parzialmente impoverita nella sua essenza, ricchezza e consistenza), ma poiché io sono convinta che la cucina e la preparazione dei piatti debba esser divertente, il più

brisaola

Brìsaola (bresaola Artigianale)

di Martino Ragusa. Fra le varie testimonianze che attribuiscono alla Valchiavenna la maternità della bresaola ci sarebbe anche l’etimologia del suo nome che deriverebbe dall’italiano arcaico “brasa”, cioè “brace”, in dialetto “brisa”. In realtà, le bresaole un tempo venivano asciugate al caldo delle braci e quella chiavennasca non solo è l’unica a essere ancora affumicata,

Alla rocca

Vi consiglio questo ristorante per una grigliata di carne molto buona (e abbondante!). In realtà a me ha colpito soprattutto perché si trova in una posizione molto suggestiva, in cima alla rocca di Verucchio (uno dei paesi medievaleggianti dell’entroterra romagnolo). Il panorama è incantevole, soprattutto di sera quando dalle vetrate si vedono tutte le luci

Scolapasta

Gradevole e di qualità, hanno un menu di pesce in lavagna che cambia quotidianamente a seconda dei prodotti offerti ogni giorno dal mare! Siamo noi che ci adattiamo alla natura e non viceversa…

Mostarda Di Nonna Sibilia

di Martino Ragusa. Sapevate che la parola “mostarda” deriva dal francese “mout ardent”, cioè mosto ardente? Questo perché una volta, quando ancora veniva preparata in casa, la senape veniva sciolta nel mosto che perciò diventava piccantissimo. La mostarda più nota è quella di Cremona, fatta con frutta intera e coloratissima. Sinceramente non so quanti ancora

conserve-un-piccolo-mondo-antico

Conserve: Un Piccolo Mondo Antico

di Martino Ragusa. Dopo essersi innamorato di sua moglie Giuliana, il tecnico agrario Silvano Buccolini si è preso una bella cotta per le sue marmellate e conserve fatte in casa. Sentendolo parlare, mi è venuto da pensare che deve avere dato a Giuliana molte soddisfazioni ma anche molti tormenti, fissato com’è fino alla pedanteria con

Basilicata: i fagioli di sarconi e l’ospitalità lucana

di Martino Ragusa.Un ortaggio di nicchia che potete trovare solo in Basilicata è il fagiolo di Sarconi. Sono fagioli dotati di un sapore personalissimo, molto delicati e belli a vedersi perché di diversi colori.Io li ho acquistati in un’azienda agricola di Sarconi che merita di essere visitata non solo per i fagioli ma anche per

La casa dei baff

Durante un’escursione in Val Gerola ho alloggiato nell’agriturismo “Le Case dei Baff”, frutto del paziente recupero di un vecchio mulino abbandonato da un secolo. Se amate addormentarvi con il rumore dell’acqua, chiedete a Cesara o ad Angelo Gianmario una delle camere sul torrente che alimentava le pale del mulino. Questa la cena: antipasto di bresaola,

L’osteria di giovanni

Vi consiglio il ristorante del fratello di Torello del ristorante “Il Latini”, Giovanni, l’altro erede di Narciso, capostipite della famiglia. Sarete accolti da due ragazze dai tratti orientali e con l’accento fiorentino. Sono Chiara e Caterina le figlie di Giovanni e di una signora americana di origine cinese.Chiara è lo chef. Le sue specialità sono

Trattoria il latini

Conosco “Il Latini” fin da quando, studente, investivo i miei pochissimi risparmi nelle opere liriche del Maggio Musicale Fiorentino. Non nel biglietto, che riuscivo, non so ancora come, a procurarmi sempre gratis, ma nel viaggio in treno da Bologna e in una cena alla trattoria di Latini. Crostini con i fegatini e milza, ribollita, una

Ai tre re

Provate il Ristorante Ai Tre Re!