Questo piatto ,perlomeno dalle mie parti (native) è estinto,ricordo di averlo visto preparare per l’ultima volta da mia nonna Mimmia ,ch’è scomparsa nel 49 del secolo scorso,e non l’ho più visto fare d’allora,forse esiste ancora qualche anziano che lo prepara,essendo un piatto sano e digeribile, ma visto ch’é un pasto contadino,sarà senza ombra di dubbio,
Questa saporita ricetta campagnola prevede l’uso dei peperoni. Non tutti li gradiscono, in peperonata o stufati, per la loro laboriosa digeribilità: tuttavia, passandoli alla fiamma o scottandoli un attimo in acqua bollente e privandoli della pelle, risultano certamente più leggeri.
Mangiare questa insalata è come ascoltare una bella musica con le papille: l’assortimento dei sapori e il soffermasi di volta in volta, su uno o sull’altro, crea una gustosa e piacevole sinfonia di sensazioni, che ci aiutano a sognare terre lontane.
Il fastidio maggiore,per una casalinga comune è, prima, l’uccisione dell’anguilla, secondo la sua pulizia dal limo scivoloso che la ricopre, io ho scoperto un sistema non cruento ,ma molto efficace, come arrivo a casa caccio il pacchetto delle anguille e lo lascio per almeno due ore in congelatore. Il freddo oltre che uccidere il serpe,solidifica
Il fastidio maggiore,per una casalinga comune è, prima, l’uccisione dell’anguilla, secondo la sua pulizia dal limo scivoloso che la ricopre, io ho scoperto un sistema non cruento ,ma molto efficace, come arrivo a casa caccio il pacchetto delle anguille e lo lascio per almeno due ore in congelatore. Il freddo oltre che uccidere il serpe,solidifica
Questa pietanza resta particolarmente delicata se si usano coratelle di capretto o agnello,ma in mancanza di questi anche il vitello e il manzo vanno bene.
Questo antichissimo piatto oggi e quasi diventato impossibile realizzarlo con tutti gli ingredienti, essendo diventato molto difficile reperire i budellini dai macellai, che non macellano più in proprio, ma vengono riforniti dai grossisti, e nei macelli industriali tengono solo i budelli adatti agli insaccati, il resto và tutto all’inceneritore. Solo nel mercato (clandestino) allevatore macellazione
Quando ero bambino, ogni economia domestica, che disponeva dello spazio,( poteva essere anche un sotto scala per il ricovero della notte, di giorno gli animali stavano in strada)aveva il suo pollaio,Ricordo che mia madre, riservava due pollastri,che nutriva con cure particolari, per la festa della Madonna della Neve,patrona del paese,festività che ricorre il 5 agosto
Questa ricetta prevede l’uso della carne del bue rosso Sardo,animali allevati a pascolo brado,dalla loro carne traspare il gusto e il profumo delle essenze selvatiche di cui si sono nutriti. A San Leonardo, Frazione di Santulussurgiu alle pendici del Montiferru ,tutti gli anni in agosto si svolge la sagra del bue rosso.Esiste un’altro tipo di
Questo piatto della civiltà contadina, è ancora abbastanza gettonato, nei Grotti Ticinesi.Prima di andare avanti devo spiegare, per chi non vive o conosce a fondo l’arco alpino, cosa sono I Grotti (o Crotti in Valtellina). Erano delle dispense ricavate nelle grotte naturali dove si verifica il fenomeno, delle rocce che respirano, mi spiego dalle cavità
Adatto a chi ha il forno a bordo…sperimentato molte volte quest’estate in barca e sempre apprezzatissimo dagli ospiti e veloce da preparare. Se si usa mollica di pane sciocco (come quello toscano) meglio salare leggermente le zucchine man mano che si procede negli strati, col pane salato non è necessario aggiungerne. Chi preferisce i sapori
Ricetta di Vostromo.E’ uno dei modi più popolari di cucinare la carne nel nostro paese, soprattutto quella di manzo, ma anche di pollo e tacchino. Con lo stesso procedimento si possono cucinare diversi pesci, sia di mare e sia d’acqua dolce. Questa ricetta è dedicata agli appassionati che vivono lontano dal nostro paese. Gli ingredienti
Prendere un polpo vero, gli otto tentacoli, ognuno provvisto di una doppia fila di ventose, ne conclamano l’identità. Far bollire dell’acqua in una pentola capiente e, tenendo per la testa il polipo, ne lavato ne pulito in precedenza, immergerlo per tre volte consecutive nell’acqua bollente. Assicurano i pescatori Cagliaritani che tale operazione preliminare, oltre che
Questa insalata da noi si faceva e si fa tuttora sopratutto durante la vendemmia. I contadini la mangiano a pranzo per non appesantirsi troppo e poter continuare il lavoro dopo mangiato. Si chiama ‘cafona’ perchè si mangia ‘cafonescamente’ tutti dalla stessa enorme scodella. Si mangia accompagnata da pane casareccio del giorno prima.Consiglio: Le dosi sono
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