Anche questo è un piatto della cucina tradizionale veneta. Ho proposto la versione classica con il trito di prezzemolo, comunque io di solito metto un trito di rosmarino perchè preferisco i gusti più decisi. C’è poi la versione con la cannella (ne basta una spruzzata), ovviamente senza prezzemolo o rosmarino, che dà un tocco esotico
Non servono molti ingredienti per esaltare il gusto del pesce, soprattutto quando è fresco: anzi, il gusto di un buon pescato, si sa, non dev’essere mai coperto da troppi sapori. Basta un soffritto di aglio, cipolla e peperoncino, una manciata di prezzemolo e perché no, il tocco dolciastro, delicato e mai invadente dei frutti della terra
Ricetta di Vostromo.Ho avuto questa ricetta da un amico di Barletta. Non so se è una pietanza tradizionale pugliese, l’ho provata ed il risultato è stato eccellente.
Ovvero maccheroncini di Campofilone con scampo nostrale del Tirreno cotti nel suo brodetto . I maccheroncini di Campofilone di antica tradizione medioevale sono un vanto della cucina marchigiana . Sono delle finissime tagliatelline impastate con uova e farina e prodotte ancora artigianalmente da molti pastifici . Hanno una resa in cottura ottima e si sposano
I funghi porcini devono essere freschi. Volendo si possono aggiungere anche funghi coltivati o champignon.In questa ricetta non è presente l’olio perchè durante la cottura il grasso del pollo si scioglie e di conseguenza diventerebbe troppo unto.
Per chi non le conosce o le conosce sotto altro nome , le Luganeghe sono degli insaccati ,tipo salsiccia, della grandezza di un salamino fresco mediamente del diametro di 3 centimetri e della lunghezza di 10-12, ogni regione ha la sua ricetta sul contenuto,normalmente carni + o – grasse con sale e spezie insaccate in
Ricetta di Vostromo.Questo piatto della tradizione laziale si prepara con i carciofi romaneschi, quelli senza spine della varietà Mammola. Cucino nello stesso modo i carciofi sardi spinosi, utilizzando solo il prezzemolo e facendo a meno della mentuccia.
Per questa ricetta ben si presta la biette selvatiche che crescono spontanee in tutto il meridione comprese le isole,ma reperibili anche in Liguria nelle zone soleggiate e riparate dai venti. Al posto delle biette selvatiche si possono usare quelle coltivate o gli spinaci.
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.