
Piatto tipico calabrese, di tradizione contadina e di gusto casareccio.
Ricetta di Vostromo.Ho avuto questa ricetta da un amico di Barletta. Non so se è una pietanza tradizionale pugliese, l’ho provata ed il risultato è stato eccellente.
Un piatto che profuma della millenaria contaminazione tra Venezia e l’Oriente
Di questo antico e povero piatto, una volta preparato in ogni cucina contadina e popolare del mio paese natio, ora si è quasi persa la memoria, solo qualche massaia, che ha superato la sessantina, per amore delle radici lo prepara ancora. L’anno scorso durante una rassegna di piatti del passato sono riuscito ad assaggiarlo, e
Questa ricetta prevede la panna al posto del latte, ma visto che con la panna siamo separati in casa,preferisco usare il latte. Come avrete avuto modo di notare oltre alla panna, non ho buoni rapporti col pepe,e non lo cito mai nelle mie ricette,se è in grani interi mi và ancora bene, ma con quello
Ricetta di Orsagiuliva.L’abbinamento zucca/amaretti non l’ho certo inventato io: basta assaggiare i meravigliosi tortelloni emiliani con zucca per rendersene conto…e probabilmente null’altro di questa ricetta; niente s’inventa in cucina, motivo per il quale se involontariamente ed innocentemente ho scopiazzato qualcuno con questa ricetta, voglia il signor qualcuno accettare le mie più sentite e golose scuse….;O)
e questa ricetta, penso comune a tante regioni italiane ,in Sardegna è sentita come indigena,ora è diventata “da zattera”ma quando eravamo tutti un po’ più poveri,nel periodo invernale, nei menù della festa dava il cambio alla pasta.
Questo piatto ,perlomeno dalle mie parti (native) è estinto,ricordo di averlo visto preparare per l’ultima volta da mia nonna Mimmia ,ch’è scomparsa nel 49 del secolo scorso,e non l’ho più visto fare d’allora,forse esiste ancora qualche anziano che lo prepara,essendo un piatto sano e digeribile, ma visto ch’é un pasto contadino,sarà senza ombra di dubbio,
Non vi fate spaventare dall’ingrediente principale. Se cotte bene, le cipolle risultano digeribili e molto buone.
Una ricetta antica, con la presenza di 18 erbe selvatiche
Care amiche e amici che mi seguite in questi consigli culinari,vi ringrazio per la vostra fiducia,io non sono ne un cuoco, ne un raffinato gastronomo, cucino nella mia economia domestica , da quasi omissis unti e consunti lustri, e che io sappia mai nessuno, è finito dal gastroenterologo per uso e abuso delle mie pietanze
“Coro e zente amada” come dicono in un una zona della Sardegna a me molto cara,al confine tra le provincie di Sassari e Nuoro,loro sono targati SS, ma il loro cuore,usi costumi senso dell’ospitalità e dell’amicizia è targato Nuoro,paesi poveri con terreni ,non terreno, ma sassi rocce sabbioni, e sospetto qualche pianta spinosa in più
Gustoso e profumato, è un piatto buono sia caldo sia freddo.