Questa è un’altra versione del timballo di capellini che si prepara nella mia famiglia. Questo in genere lo si preparava per cene importanti o per il cenone di San Silvestro. La particolarità di questa versione è che si preparavano due timballi che venivano cotti in uno stampo ad anello. Una volta sformati sul piatto da
Perchè si chiami tonno alla provenzale, proprio non lo so. è una ricetta che ho ritrovata tra quelle appuntate ai tempi dell’università. Quando l’ho ritrovata e trascritta il tonno fresco non si trovava già più. Per cui la invio solo adesso che il tonno rosso sta facendo nuovamente da padrone sui banchi delle pescherie. L’ho
Non chiedetemi perchè si chiami così. La ricetta l’ho ritrovata in un altro blocco di appunti di cucina che devo ancora rivedere. Me ne ero quasi scordato di questa ricetta e l’ho preparata proprio stamattina per la cena di stasera.
Oggi a pranzo sono tornato a casa un po’ prima del solito orario per cui ho deciso di sperimentare questa ricetta che avevo visto realizzare durante un programma di spadellamento televisivo di un’emittente locale (che in tal modo pubblicizzava il ristorante) e ne è venuto fuori questo primo. Le dosi che indico sono per 4
Danielle è la mia collega docente di madrelingua francese. Questo sfornato di patate lo ha portato a scuola per la pausa pranzo di oggi (giorno di rientro pomeridiano). Siccome però, va consumato caldo, lo abbiamo scaldato nel fornetto del laboratorio di ceramica. Quelle che seguono sono le dosi per 6 persone.
Questo pesto assomiglia molto a quello ligure e non è l’unica ricetta comune alle due città di mare, legate fin dall’epoca romana da un’intenso traffico navale tra i due rispettivi porti.
Mi sono lasciato ancora una volta tentare da un bel trancio di tonno fresco che stava sul banco del mio pescivendolo di fiducia. Costava ancora un botto, ma una volta tanto. La ricetta me l’ha passata il cuoco di un ristorante self-service dove vado spesso, quando son solo in casa e non ho voglia di
Ricetta suggeritami dal mio pastaio di fiducia. Lui mi ha suggerito tra gli ingredienti la panna, che però non amo molto come legante per i condimenti. Ho deciso di sostituirla con della crema di latte leggera.
Oggi proprio non avevo idea di cosa preparare a pranzo, anche perchè essendo solo (moglie fuori sede per ragioni d’ufficio, figli grandi in giro con i ragazzi stranieri del gemellaggio scolastico, figli piccoli dalla nonna) non mi andava proprio di mettermi a cucinare nè di rimanere a scuola mangiando un asfittico panino. Sono andato, allora,
Questo è un risotto tipico della cittadina di Chiaramonte Gulfi. Lo assaggiai la prima volta tanti anni fa quando mio padre ci portò a pranzo al Ristorante Majore (ormai ristorante famosissimo) dove è sostanzialmente il piatto principe. Poi in maniera del tutto casuale sono riuscito ad avere la ricetta. Ieri ho deciso di preparalo a
Quando nel 1973 ci fu il colpo di stato in Cile, arrivò nella mia classe al liceo un ragazza (Sabela) di padre italiano e madre cilena. La sua famiglia si era salvata miracolosamente dagli arresti sommari ed era riuscita a fuggire in Argentina e da lì a tornare in Italia. Quando Sabela cominciò ad inserirsi
Un’insalata di pollo diversa da quelle che avevo provato o preparato sino ad ora. Questa L’ho provata a cena in un ristorante-brasserie di Aosta dove la servivano sia come antipasto o come secondo freddo. Oltre alle tradizionali verdure che accompagnano il pollo (grigliato e non lessato), nell’insalata c’è del groviera ed il condimento consiste in
Personalmente (e mia moglie è d’accordo con me) non amo buttar via il pane che rimane a tavola. Quindi di regola lo riciclo: o ne faccio pangrattato, o lo utilizzo come ingrediente per altre preparazioni. Questa è una di quelle ricette che prevedono l’uso del pane raffermo come ingrediente di base. è una ricetta che
Questa è la seconda ricetta che mi ha suggerito la fruttivendola vendendomi i funghi carboncelli. Attesa la presenza dei calamari, consiglio di consumare questi cavati come piatto unico.
è un piatto che preparava mia madre in genere per il cenone di San Silvestro. Si presta ad essere consumato sia freddo che caldo. Freddo va condito con maionese o salsa tartara o, ancora, con una salsa verde. Caldo con la salsa al caramello salata (che è una salsa creata da mia madre aromatizzando e
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