Adriana Angelieri

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.
cantucci

Cantucci

di Martino Ragusa. I cantucci o biscottini di Prato hanno storia assai remota: si pensa che la ricetta risalga al glorioso tempo dei Medici, che a loro volta l’avrebbero recepita dai pasticceri al seguito di Isabella d’Este, di passaggio per Roma. Croccanti e dorati, devono queste caratteristiche ad un impasto a base di farina, uova,

Gubana

di Martino Ragusa. Dallo sloveno guba (letteralmente piega, per via della forma a torciglione di questo dolce), la gubana rappresenta, dal punto di vista culinario, un ponte ideale tra le due tradizioni gastronomiche, quella slovena e quella italiana, o più precisamente friulana. L’origine della gubana è strettamente legata alla vita delle popolazioni che da secoli

Sauris Agribeer

di Martino Ragusa. Una caratteristica della nostra Italia, è la possibilità di lanciarsi in accostamenti raffinati, sperimentazioni e prove. Io ho trovato eccellente l’accostamento tra l’affumicato di Sauris e la “Zahre Beer”, una notevole birra artigianale, integrale e non filtrata, prodotta a Sauris di Sopra dai giovani fratelli Massimo e Sandro Petris in società con

guinness

Guinness Extra Stout E Guinness

di Alex Castelli. In Irlanda il consumo pro capite di birra supera gli ottanta litri l’anno. Non è poco, certo, ma il vero primato sta nel fatto che quasi tutta è consumata alla spina, nei rinomati pub irlandesi, e che il dominio tra le case produttrici è saldamente in mano alla Guinness. La fabbrica della

Bardolino Doc

di Martino Ragusa. Il Bardolino DOC è un vino che proviene da una lista molto precisa di comuni del territorio gardesano veronese, stilata nel 1968. Una zona collinare decisamente favorevole alle coltivazioni vinicole, grazie al clima mite, addolcito dall’influenza benefica del Lago. Diverse uve concorrono a costituire il Bardolino e ognuna aggiunge una personale impronta

salvia

Salvia

di Martino Ragusa. Esistono in natura quasi 1000 diverse specie appartenenti al genere “Salvia”, ma quella che viene comunemente chiamata così è – scientificamente parlando – la Salvia officinalis (cosiddetta perché apprezzatissima in erboristeria già dai tempi degli Egizi). Si tratta di una pianta aromatica che ha l’aspetto di un piccolo arbusto sempreverde, diffusa allo

alloro

Alloro (laurus Nobilis)

di Martino Ragusa. Alberello sempreverde chiamato anche lauro, ha foglie aromatiche di consistenza coriacea. Nell’antichità classica l’alloro era sacro ad Apollo e con le sue foglie intrecciate venivano incoronati i poeti, i generali, i geni, i saggi e gli atleti vittoriosi. Oggi finisce più spesso in testa ai laureati e nelle tasche degli aspiranti tali:

Ratafià Di Mandarino

Sono in molti a preferire la preparazione casalinga quando si tratta d liquori, il motivo è semplice: la scelta degli ingredienti freschi è assicurata e il sapore è tutta un’altra cosa. Ogni regione italiana possiede almeno una bevanda alcolica tipica: basti pensare al centerbe abruzzese o alla grappa veneta. Il Ratafià di Mandarino Quando si parla di

Rosso Di Montepulciano Doc

di Martino Ragusa. Non pensate al Rosso di Montepulciano come al figlio cadetto dei vitigni senesi di Montepulciano, fratello senza terra del Nobile DOC. Il Rosso è altrettanto nobile, dal punto di vista gustativo: così come a Montalcino è possibile ricavare da un unico vigneto due vini a denominazione di origine controllata, così anche a

Erbaluce Di Caluso Doc

di Martino Ragusa. L’Erbaluce di Caluso, altrimenti detto Albaluce, è il primo vino bianco piemontese ad aver ottenuto la denominazione d’origine. Storicamente, è stato menzionato per la prima volta già nel 1606, in un libro di Giovan Battista Croce. È ottenuto dalle uve del vitigno a frutto bianco Erbaluce, coltivate in una ristretta zona viticola

aglio-amatissimo-e-odiatissimo-ma-quanto-bene-fa

Aglio: amatissimo e odiatissimo. Ma quanto bene fa!

di Martino Ragusa. Io lo uso in cucina come tutti e in salotto come test empirico di personalità. Secondo quanto ho osservato finora, chi afferma di detestarlo nell’80% dei casi è spaccaballe. Provare per credere. Se anche voi lo detestate, di sicuro rientrate ne 20%!  Tornando in cucina, il colore della tunica che ricopre ogni

rucola

Rucola

di Martino Ragusa. La rucola è un’erbetta coltivata nell’orto per le sue foglie, di sapore amarognolo e lievemente piccante. La forma delle foglie è ovale e la superficie leggermente ruvida. Ogni piantina può assicurare una produzione continua e fresca se in primavera viene tagliata alla base: il cespo infatti emetterà prontamente nuovi germogli. In cucina

ravanello

Ravanello

di Martino Ragusa. Coltivati per la radice commestibile, i ravanelli vengono raccolti da marzo fino alla fine dell’autunno. La buccia esterna può essere rossa o bianca, la polpa è invece bianca e croccante, con un sapore leggermente piccante. La forma delle radici cambia con le varietà: ci sono quelle tondeggianti rosse, come la Saxa, la

rapa

Rapa

di Martino Ragusa. Pianta orticola con scarso valore nutritivo, impiegata storicamente soprattutto come cibo povero dei contadini. Della pianta viene consumata la polpa croccante e dolciastra della radice, tondeggiante o oblunga. La buccia della rapa è bianca, ma alcune varietà hanno sfumature violacee. La rapa viene raccolta in primavera oppure in autunno, a seconda della

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Patata Novella

di Martino Ragusa. È chiamata novella la patata che viene raccolta in anticipo, quando il tubero non è ancora completamente sviluppato. Per questo motivo ha una polpa molto tenera e la buccia particolarmente sottile. Il periodo di raccolta delle patate novelle è marzo/aprile. La patata novella si presta a essere cucinata arrosto o in padella.

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Cima Di Rapa

di Martino Ragusa. Le cime di rapa sono coltivate soprattutto nel sud dell’Italia, e vengono chiamate in molti modi: broccoletti, friarelli (nel napoletano, da non confondere con i peperoncini dolci chiamati così da abruzzesi, pugliesi e calabresi), rapini o rape amare (in Toscana), broccoli di rapa (Campania). Sono le infiorescenze di una pianta da orto

asparago

Asparago

di Martino Ragusa. Gli asparagi sono presenti sul mercato da fine marzo fino a tutto giugno, il periodo migliore per raccogliere i germogli commestibili freschi. Quelli che si trovano sui banchi dei fruttivendoli al di fuori di questo periodo sono importati o coltivati in serra. I germogli degli asparagi che consumiamo in cucina sono chiamati

arancia

Arancia

di Martino Ragusa. È il frutto principale tra gli agrumi, di forma tondo-ovale e di colore variabile dal giallo al rosso, a seconda del livello di maturazione e della varietà. Le varietà di arance vengono classificate in bionde e sanguigne, in relazione al colore della polpa, giallo-aranciato o rossa. Oggi la produzione italiana è concentrata

ananas

Ananas

di Martino Ragusa.   Questo prodotto è commercializzato anche nei circuiti del commercio equo solidale. Pianta erbacea originaria dell’America del Sud, diffusa anche nelle aree tropicali africane, asiatiche e oceaniche. Il fusto dell’ananas, da cui partono lunghe foglie coriacee, continua nell’infiorescenza, che poi darà il frutto, e termina in una rosetta di foglie piccole, detta