Erbaluce Di Caluso Doc

Adriana Angelieri

di Martino Ragusa.

L’Erbaluce di Caluso, altrimenti detto Albaluce, è il primo vino bianco piemontese ad aver ottenuto la denominazione d’origine. Storicamente, è stato menzionato per la prima volta già nel 1606, in un libro di Giovan Battista Croce. È ottenuto dalle uve del vitigno a frutto bianco Erbaluce, coltivate in una ristretta zona viticola che comprende 36 comuni, 32 in provincia di Torino (tra i quali l’epicentro, il comune di Caluso) e i restanti tra Biella e Vercelli. Il nome del vitigno deriva dal colore che assumono gli acini in autunno: i riflessi rosati e caldi si fanno più intensi, ambrati, nelle parti esposte al sole. Si tratta di un vino brillante dal colore giallo-paglierino e dall’odore vinoso, fine e caratteristico, il sapore è secco e fresco e la gradazione minima è di undici gradi. Un giusto grado alcolico, sempre raggiunto naturalmente.

Dal 100% di uve del vitigno Erbaluce si ottengono, tra i pochi casi in Italia, tre tipologie enologiche: L’Erbaluce di Caluso Tranquillo, l’Erbaluce di Caluso Spumante ed il Caluso Passito. Le differenze si manifestano nella produzione, nella conservazione e, ovviamente, nel consumo. Sempre fondamentale, però, il fatto che le uve siano raccolte perfettamente sane, prive di attacchi parassitari. Alla fermentazione viene aggiunto del lievito nel caso dello Spumante, che trasforma gli zuccheri in anidride carbonica e alcol. Mentre il Passito diventa più aromatico e più alcolico degli altri per una scelta di vendemmia tardiva o di appassimento sulla pianta, che dà un’uva più zuccherina. Il Passito prevede anche un tempo di invecchiamento più lungo degli altri, minimo 4 anni.

Abbinamenti

Il Tranquillo è essenzialmente un vino da pesce, ottimo con antipasti canavesani a base di verdure e fagioli, ma anche con formaggi caprini freschi. Va servito a una temperatura di 10-12°C in calici per vini bianchi giovani, entro un anno dalla vendemmia. Il Passito e lo Spumante, invece, vanno abbinati a dolci secchi o zabaione, budini, amaretti e anche gorgonzola piccante (quest’ultimo solo con il Passito); il primo va servito in calici di media capacità a tulipano, a una temperatura di 10-12°C, il secondo in flute a 6-8°C. Perché si conservi al meglio nel tempo, tenete le bottiglie al buio, in posizione orizzontale e a una temperatura costante fra i 10 e i 15°C.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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