Pare che questo dolce abbia origini tedesche e per quanto insolita possa sembrare la combinazione patate-ciccolato in questa ricetta, vi assicuro, funziona. Le patate aggiungono morbidezza all’impasto. E se la offrite a persone ignare degli ingredienti vedrete che difficilmente riusciranno a capire il segreto di questa torta (è capitato a me proprio stamattina). La ricetta
Dolce che mi è stato offerto a fine cena durante la mia permanenza a Brescia per lavoro in uno dei ristoranti dove ho cenato. Con mia somma sorpresa lo hanno accompagnato con del Moscato di Pantelleria, e dire che da quelle parti ci sono i vini Franciacorta.
I coricheddos sono dei tipici dolci sardi a forma di cuore, ripieni di mandorle, miele, sapa, buccia d’arancia e profumati alla vaniglia o zafferano (in sardo: taffaranu, tanfaranu, zaffaranu). Ne esistono anche alla crema, sempre con mandorle, zafferano e vaniglia. Originari di Nuoro e provincia, tradizionalmente si servono durante matrimoni, battesimi e cresime. I coricheddos
Dolce che ha accompagna i miei carnevali da quando sono piccola. E’ uno dei cavalli di battaglia di mia mamma, che viene riproposto anche in altri periodi dell’anno come comfort food nei momenti di necessità. A suo dire, è un po’ complicato prendere dimestichezza con questo genere di impasto, soprattutto se non si è abituati
Buonissima, se vi piace il gusto del caffè.
Ricetta di mia sorella e da lei trascritta. L’ho preparata per il pranzo domenicale. E’ un dolce decisamente semplice, ma di quelli che quando sono ancora in forno riempiono già la casa di profumo.
E’ una mia libera interpretazione della classica marmellata fatta con cachi, succo di limoni e zucchero ottima per crostate o biscottini.
E’ il tipico dolce siciliano che viene preparato in occasione della festa di S. Agata (patrona di Catania ma venerata in tutta la Sicilia), che raggiunge il suo culmine nella giornata del 5 febbraio dopo esser iniziata già svariati giorni prima. Il nome e la forma del dolce, che richiama un seno femminile reciso, ricordano appunto
E’ tanto tempo che non passo delle ricette, ma appena sono venuta a conoscenza di questa e l’ho provata, non ho potuto non metterla a disposizione di tutti. E’ fantastica e le noccioline vengono pralinate in maniera perfetta!
La ricetta l’ho ereditata da mia zia Tony, che ne era orgogliosa ed effettivamente è molto buona. E’ però difficile stabilire per quante persone è la quantità ottenuta.
Dolce assaggiato ieri durante la cena di saluto ad un collega Docente che è andato in pensione. Evidentemente lo chef del ristorante ha pensato di riciclare torrone e pandoro avanzati dalla feste. Le dosi che mi ha dato passandomi la ricetta erano per 12 persone. Io le ho dimezzate.
Questa è una torta che mia zia faceva sempre per noi bambini e poi per i miei figli. Il nome della ricetta checca deriva da cake ma che mia zia ha graziosamente sicilianizzato.E’ una ricetta semplice adatta per la prima colazione.
Un dolce semplice adatto alla colazione o alla merenda ed ottimo per utilizzare la frutta di stagione. La ricetta mi è stata suggerita da una mia collega. La base della torta è quella che la mia collega chiama la torta sei vasetti perchè utilizza i vasetti vuoti dello yogurt come misurini di dosaggio degli ingredienti.
Vi sono avanzati datteri, fichi secchi, albicocche secche, noci, mandorle e quant’altro? Niente paura! Ecco una ricetta facile per riciclarli, ma che al tempo stesso sarà nuova e buonissima!
Ricetta passatami da mia sorella, dopo aver assaggiato in casa sua questo dessert straordinario. Provatelo e poi mi direte. Dessert servito a fine pranzo per l’Epifania.