L'Italia è ricca di eccellenze alimentari, spesso tutelate da marchi e certificazioni che ne attestano le caratteristiche uniche. Te le raccontiamo in questa Rubrica, senza dimenticare gli alimenti di alta qualità provenienti dal resto d'Europa e del mondo. Qui trovi approfondimenti dedicati al meglio della cultura enogastronomica e ai sapori antichi tramandati da generazioni.
di Joja. Sono chiamati bruscandoli i gettiti spontanei del Luppolo selvatico (Humulus lupulus), che in Veneto si raccolgono in primavera. Pianta avvolgente, nei boschi incolti forma intrichi invalicabili e cresce di 5 o 6 metri l’anno. L’erboristeria usa i fiori femminili “coni” che sono delle infiorescenze gialle, per usi vari specialmente contro l’insonnia. Sono invece
di Martino Ragusa. Claudio Destefanis è un benemerito allevatore di bovini, suini e ovini. La benemerenza se la guadagna grazie alla sua attenzione per le razze autoctone che contribuisce a mantenere pure, vive e attive. Insomma non si lascia tentare dalle razze straniere e internazionali che producono molta più carne o latte a danno della
di Mario Palma. Il Viognier è un vitigno a bacca bianca originario della Valle del Rodano e da lì diffusosi in altre aree del Sud della Francia. Le sue uve giallo carico producono vini dai profumi di pesca e albicocca e dal notevole contenuto alcolico. Viene preferito in assemblaggio con altre uve, ma non è
di Mario Palma. Il Perricone, chiamato anche Pignatello, è uno degli antichi vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa. È coltivato in diverse zone della Sicilia, ma soprattutto in provincia di Palermo, Agrigento e Messina. Il Perricone è utilizzato prevalentemente in assemblaggio con il Nero d’Avola, sono pochi i vini che ne nascono in purezza. Uno
di Laura Grignani. Vino storico Ungherese, viene prodotto fin dal XVI secolo, nella zona di Tokaj (Cittadina collinare situata a Nord Est dell’Ungheria). Il Tokaj Aszu (da non confondere con il Tokaj Furmint, Szamarodni, etc..) prende il nome dalla particolare produzione. La preparazione di questo vino avviene con un procedimento di alterazione delle uve, che
di Mario Palma. La carne di coniglio piace molto agli italiani, è una delle più delicate, adatte a tutte le età, e per questo si presta quindi molto bene alla realizzazione di una serie di ricette. La regione italiana che offre il maggior numero di recette è probabilmente la Liguria, tradizionalmente povera di ampi spazi
di Joja. Processo produttivo Nella decaffeinizzazione con anidride carbonica (CO2) si utilizzano esclusivamente sostanze naturali. I chicchi vengono preliminarmente inumiditi con vapore e acqua fino ad avere il 25-40% di umidità che gonfia il chicco facilitando l’estrazione della caffeina; quindi passano in appositi estrattori a colonne insieme con l’anidride carbonica. Nell’estrattore la temperatura e la
di Joja. Questo prodotto è commercializzato anche nei circuiti del commercio equo solidale! I chicchi di caffè non sono altro che i semi di un frutto di colore rosso chiamato “Drupa”. Sono molti i benefici che gli studiosi attribuiscono al caffè e che la rendono una bevanda unica nel suo genere. Infatti è noto che
di Joja. Effetto caffeina: una sana abitudine Ancora oggi sono accreditate le leggende che fanno del caffè una bevanda nociva. La verità è che il caffè, in sé, è totalmente innocuo. Tutto sta a consumarne una quantità moderata: come tutte le sostanze psicoattive, non va presa in dosi eccessive, ma il consumo quotidiano non comporta
di Debora_cn. E’ un cocktail a base di Brandy, dal gusto morbido e profumato. La morbidezza è data dalla panna, il profumo dal mix degli ingredienti. Apprezzato da tutti in particolare dal pubblico femminile. Non è indicato come aperitivo, ideale invece per un dopocena per due chiacchiere tra amici. La storia del suo nome ha
di Francesco. Vorrei segnalare una chicca che ho scoperto qualche giorno fa, la Mortadella di Prato, un antico salume toscano purtroppo oggi prodotto solo da un salumificio e da qualche artigiano, ma molto in uso fino agli anni ’50 del ‘900. Come la Mortadella classica anche questa è un salume cotto, e fatto prevalentemente dagli
di Martino Ragusa. Il violino di capra è una rarità in via d’estinzione che potrete ancora trovare nella macelleria Del Curto a Chiavenna (Sondrio). E’ un prosciutto fatto con la coscia di capra oppure con la spalla, in questo caso si chiama spaléta. Deve il nome sia alla sua forma, sia alla tecnica per affettarlo:
di Martino Ragusa. Moliterno, in provincia di Potenza, è un paese votato da sempre alla produzione dei formaggi. Pare che lo stesso nome derivi dal latinomulcternum che indicava il luogo di mungitura delle vacche. È anche conosciuto come luogo di stagionatura, tanto che fino alla metà del secolo scorso gli invecchiatori di formaggio usavano ritirare
di Rosita. L’idromele è la bevanda fermentata più antica del mondo, più antica del vino, e nell’antichità era noto come la bevanda degli dei. Le mele non c’entrano: la parola idromele contiene le parola heydor (acqua) e mèli (miele) e lo si trovava prodotto quasi ovunque: oltre all”idromele della Scandinavia vichinga, sono conosciuti un idromele
di Leonessa. Il sidro è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione dei frutti di alcune piante della famiglia delle Rosacee: in particolare della sottofamiglia Pomoidee, (a cui apparengono mele, pere e mele cotogne), la cui origine risale al Medioevo. Più del 95% della poduzione mondiale di sidro é prodotta dalle mele, ma per gli intenditori
di Alex Castelli. Il cardo è una pianta erbacea invernale della stessa famiglia delcarciofo, ortaggio con cui condivide la comune discendenza dal cardo selvatico. Viene coltivato per le costole carnose delle foglie e per i piccioli. Il nome scientifico è Cynara Cardunculus, ma è familiarmente detto anche carciofo selvatico, gobbo, carduccio, cardo spinoso. Il sapore
di Silvia Salomoni. Lo Zabajon è un ottimo dolce della tradizione veneziana, dessert ideale per chiudere in bellezza il pranzo del 25 Aprile, festa di San Marco oltre che anniversario della liberazione italiana. Chiamato anche zabaglione è una crema densa e spumosa, ottenuta facendo cuocere a bagnomaria tuorlo d’uovo freschissimo, frullato a lungo con zucchero
di Silvia Salomoni. O è Natale tutto l’anno, o non è Natale mai… Questo noto buon proposito trova assai di rado concreta applicazione nel nostro “essere più buoni” ogni giorno dell’anno, ma certamente vale per il Pandolce genovese! Il Pandolce, infatti, è il tipico dolce natalizio di Genova, tradizionalmente propiziatorio di salute, fortuna e soldi
di Silvia Salomoni. Carignano è una cittadina piemontese sulla sponda sinistra del fiume Po; qui storicamente ha i suoi natali il dolce più semplice, ma anche il più ricercato e nobile della regione: i canditi di Carignano, altrimenti detti Zest (che in francese significa buccia, scorza). Gli Zest non sono infatti che scorze di agrumi
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