Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi.Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.
di Mario Palma.Il suo nome scientifico è Sparus aurata, e appartiene alla famiglia delle Sparidi; è un pesce che presenta diverse dimensioni (può raggiungere, infatti, i 10 kg di peso e i 60 cm di lunghezza), ma la forma è sempre la stessa: il corpo ovale e leggermente allungato è ricoperto interamente da grosse squame,
di Martino Ragusa. Elisa Petrucci possiede a Lecce molti ettari di uliveti secolari, ma preferisce vendere la maggior parte delle olive e produrre solo due monovarietali in piccole quantità, ma a regola d’arte: il Masseria Furca e il Masseria Caposella. L’Olio Extravergine Di Oliva Masseria Caposella, monocultivar di Ogliarola salentina, è un fruttato intenso prodotto
di Martino Ragusa. L’olio extravergine di oliva pugliese Masseria Furca è un monocultivar ottenuto dalla varietà locale chiamata Cellina di Nardò. È un fruttato leggero, pulito e fresco al naso, che offre fragranze di oliva verde, erbe di campo fresche, mela verde e perfino un tocco floreale. In bocca si notano la buona progressione (al
di Martino Ragusa. L’olio extravergine di oliva toscano monovarietale Leccino ha sapore di verdura fresca e frutta secca, con leggero retrogusto piccante in gola. Molto delicato in bocca, è un olio di categoria superiore ottenuto dalle olive solo mediante procedimenti meccanici. Ha consistenza semidensa e profumo fresco e intenso e, grazie alla sua delicatezza, si
di Paolo Degiovanni. La farina manitoba è una farina di grano tenero (Triticum aestivum) del Nord America di ottima qualità. Questo tipo di farina prende il nome dalla vasta regione di Manitoba, in Canada, che a sua volta trae origine dall’antica tribù indiana che l’abitava. Viene definita una farina forte per distinguerla da altre farine
di Joja. L’uva spina io l’ho sempre trovata inselvatichita, quando, qualche anno fa, andavo in montagna. Quindi, questa volta, è una questione di ricordi personali. L’uva spina è una varietà di ribes con acini di colore giallo o verde pallido, dal sapore acidulo. In Italia è poco usata e difficile da reperire, perché il degrado
di Caterina C. Quest’estate sono tornata con grande piacere a castelluccio di Norcia, borgo arroccato a 1400 metri d’altidine all’estremita di una valle molto suggestiva, nonchè mecca dei vegetariani, per la produzione della celebre lenticchia di piccola taglia e dalla pellicina esterna così sottile da scomparire durante la cottura. Durante il consueto giro tra le
di Martino Ragusa All’avanguardia come sa spesso essere, Palermo ora ci regala un locale che si propone come un piccolo santuario del the. E’ il Cha, dove si può scegliere tra un centinaio di pregiatissime miscele in un ambiente pensato nei minimi particolari alla valorizzazione di questa bevanda. Una chicca da non perdere per
di Caterina C. La Cugnà, o co^gnà, è una prelibatezza che ho avuto la fortuna di assaggiare in Piemonte, durante una edizione di Cantine Aperte (per chi non vi avesse mai partecipato, si accosta alla degustazione di vini in alcune cantine aperte al grande pubblico per assaggi e visite guidate, quella di prodotti tipici locali).
di Rosita. Se le famiglie di api sono sufficientemente sviluppate al momento di questa fioritura, in primavera, il primo miele che producono è quello di Tarassaco (Taraxacum officinale). Di colore giallo vivo, cristallizza spontaneamente in tempi molto rapidi, con cristalli spesso molto fini e regolari, che formano una massa morbida e cremosa. L’odore ed il
di Rosita. Il pane tipico dell’Oltrepò Pavese è il miccone, pane di grossa pezzatura, dalla crosta croccante e dalla mollica piuttosto compatta ma morbida. È un pane dalla lunga lievitazione e che si conserva abbastanza a lungo. Viene prodotto in tutta la zona dell’Oltrepò Pavese, con piccolissime differenze tra un forno e l’altro, soprattutto per
di @Arturo. Il Cavolo Laciniato Nero Di Toscana (brassica Oleracea Acephala) è una pianta coltivata prevalentemente nella regione toscana. Non ha esigenze nutritive elevate risultando molto rustica. Se si hanno temperature miti è possibile la sfioritura e salita a seme anticipata. Il freddo invece migliora le sue caratteristiche qualitative e salutistiche. Infatti contiene vitamine A
di Giuditta Zuddas. Il polpo è un mollusco cefalopode, la cui testa è separata dal corpo, ovale e a forma di sacca, da una sorta di strozzatura. Si distingue chiaramente dai suoi simili, calamaro e seppia perché dotato di otto tentacoli, invece di dieci. La sua presenza nei mercati ittici e nei supermercati è molto
di Giuditta Zuddas.Il nasello (il cui nome scientifico è Merluccius merluccius) ha il corpo e la testa allungati, la bocca grande, nerastra, con due file di denti su ogni mascella e la mandibola sporgente. Spesso viene chiamato merluzzo, ma in realtà sono due specie distinte, distinguibili dal barbiglio (una piccola appendice) sotto la bocca: nel
Il capocollo di Martina Franca è ottenuto dalla lavorazione della porzione superiore del collo del maiale e da una parte della spalla. La carne è fatta marinare nel vino cotto di Martina Franca assieme ad aromi che variano a seconda del norcino. Poi il capocollo viene asciugato e affumicato con la corteccia di fragno. La
di Giuditta Lagonigro. E’ un formaggio morbido, salato di antichissima tradizione. Zona di produzione: Carnia in Friuli Venzia Giulia. E’ uno dei prodotti simbolo della regione. Prende il nome dal Monte D’Asio. L’Asìno classico è a pasta bianca, quasi senza occhiature. C’è anche la versione spalmabile, molto morbido. Entrambi hanno una buona sapidità, appena piccanti. Le
di Joja. Io l’ho bevuto nella zona del veneziano, ma so che si usa anche nel padovano. Le dosi non le conosco, di solito vado ad occhio, in proporzione ci metto più acqua del resto basta che non sia ovviamente troppa. Aperol o bitter, prosecco, acqua gassata o seltz, oliva verde, fettina di arancia o
i Vengono chiamate “troffiette”, non per un vezzo, ma per onorare il dialetto ligure che ha dato questo nome ad una pasta conosciuta altrove come “trofie”. Ma se andate in Liguria e chiedete un piatto di trofie nessuno vi guarderà strano e anzi, vi servirà un comune piatto di gnocchi di patate, perchè è così
di Francesco. Il lampredotto è la più famosa trippa fiorentina, non è solo un metodo di cottura ma un vero e proprio taglio di carne. Scendiamo nei dettagli. Come sappiamo la trippa non è nient’altro che lo stomaco dei bovini, ma i bovini di stomaci ne hanno 4, 3 di questi costituiscono l’omaso, quella parte
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.