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Seminiamo le lattughine da taglio

Adriana Angelieri

insalatina da taglio

Avete mai pensato di seminare l’insaltatina da taglio in vaso? La stagione è ancora propizia e io lo faccio per poter disporre di insalatina fresca e tenerella in qualsiasi momento. E poi uso spesso le varietà rosse – specialmente le frastagliate – per guarnire i piatti freddi. Infine, è tra le poche piante che si possono seminare senza il minimo patema: a meno che si facciano errori proprio grossolani, come interrare troppo i semi o dimenticarsi di annaffiarli, la semina riesce quasi al 100%.

Ecco le istruzioni per coltivare la Lactuca sativa(Fam. Asteracee).

Terreno: È una pianta adattabile, ma visto che in vaso le si può dare il terreno ideale, fate che sia molto soffice, drenato e leggermente acido. Perciò sono solito miscelare ¾ di terriccio universale di ottima qualità con ¼ di terreno di campo. Poi aggiungo il 15% di sabbia di fiume sul totale.

Vaso: Le piantine hanno radici cortissime, perciò il vaso può essere basso. La superficie invece deve essere estesa perché le piantine sono piccole e per riempire un’insalatiera ne occorrono parecchie. Usate ciotole, fioriere e vasche anche basse. Va
detto però che, grazie al suo ciclo breve, alle sue radici per nulla invadenti e alla sua «socievolezza», convive bene con molte piante e può essere piantata quasi ovunque ci sia spazio libero. Vanno evitate le varietà che necessitano di concimazioni vigorose. Prima di riempire il vaso con il terreno, versate nel fondo un po’ di argilla espansa o cocci o sassolini o lapillo vulcanico per favorire il drenaggio.

Nutrimento: Ha un ciclo molto breve e le basta la fertilità iniziale del terreno. Vi sconsiglio di eseguire concimazioni dopo i tagli perché, come tutte le varietà di lattuga, tende ad accumulare nelle foglie nitrati, che non sono il massimo per la salute.

Acqua: È importante mantenere sempre umido il terreno, ma allo stesso tempo è letteralmente vitale evitare i ristagni. Perciò irrigate con moderazione ma spesso e di sera. Nebulizzate dopo la semina fino a quando spuntano le piantine, in seguito annaffiate direttamente la terra evitando di bagnare le foglie.

Esposizione: Subito dopo la semina la posizione ideale è molto luminosa ma al riparo dei raggi diretti del sole che potrebbero bruciare le foglioline, specialmente se bagnate. Quando le foglioline raggiungono i 5 cm potete scegliere se tenerla all’ombra, metterla a mezz’ombra o spostarla al sole. È un tipo «da bosco e da riviera» e una delle poche verdure coltivabili in un balcone esposto a nord.

Semina: Viste le dimensioni e la velocità di crescita, e anche se si trovano le piantine, per una volta vi consiglio di seminare perché è una semina facile, con risultati rapidi, capace di dare soddisfazioni anche ai neofiti dell’orticoltura urbana. Dove fa freddo dai primi di aprile alla fine di settembre, nelle zone calde da metà settembre ai primi di maggio. Potete seminare «a spaglio», spargendo in modo il più possibile omogeneo i semi, oppure «a righe», in fioriere rettangolari, in solchetti tracciati con il dito o con la punta di una matita. Coprite i semi con non più di 2-3 millimetri di terra asciutta, setacciata e mescolata a sabbia. Pareggiate la superficie appoggiandovi sopra qualcosa di piatto, per esempio una tavoletta di legno o un padellino per i vasi tondi, e premendo appena. Germineranno nel giro di 5-10 giorni.

Trapianto: Vigono due scuole di pensiero, una pro-diradamento quando le piante raggiungono i 4 cm, una contro il diradamento. Io non le dirado, mi limito a spagliare i semi a circa 10 centimetri uno dall’altro.

Cure: Togliete le eventuali erbe infestanti.

Consociazioni: Cipolla, carota, ravanelli, piselli, fagioli e fagiolini, aglio, fava, pomodoro, porro, fragola,sedano, finocchio, aneto, cavoli, cetriolo, melanzana, melone, menta. Sconsigliata la vicinanza con ilprezzemolo e con le piante per le quali avete previsto forti concimazioni, così da evitare l’accumulo di nitrati nelle foglie.

Varietà: Potete scegliere tra molte varietà. Vi segnalo: la Red Salad Bowl, con foglie frastagliate rosso cupo, belle in terrazzo e utili per decorare i piatti; la Riccia rossa d’America, con foglie verdi-rosse; la Riccia Lollo bionda, con foglie di un bellissimo verde-giallo che nulla ha a che vedere con il verde acido; laRiccia Lollo rossa, di colore verde-biondo, che ha un sapore più intenso della varietà Lollo normale; laRossa di Trento (o Ubriacona di Trento), con foglie verdirosse, bollose e frastagliate.

Raccolta: Si raccolgono tagliando tutto a circa 1 cm da terra, quando sono alte circa 10 cm. Le piantine ricrescono abbastanza rapidamente e sono pronte per essere raccolte nuovamente nel giro di 20-30 giorni circa.

Ciclo: Biennale, coltivata come annuale.

 

Tratto dal libro di Martino Ragusa Orto e Mangiato Sperling & Kupfer, 2012

di Martino Ragusa

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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