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Orto sul balcone: Terriccio e terra di campo

Adriana Angelieri

erbe in vaso

La terra è qualcosa di vivente e spetta a noi mantenerla tale quando, nella sua gestione, ci sostituiamo a madre natura.

Terreno di campo

Il terreno di campo è quello che trovate nel giardino di casa, se lo avete, oppure nei campi coltivati, nei boschi, nei prati, nei terreni liberi, nei cantieri in cui si eseguono scavi.

terreno di un ortoSi può anche acquistare a buon prezzo in alcuni vivai. Mediamente è composto per il 90% da una parte inorganica e per il 10% da una organica. L’ esatta composizione è decisa dalla natura per i terreni incolti. Dalla natura in collaborazione con l’uomo là dove il terreno è coltivato. Oltre a questa componente solida, nel terreno c’è una cospicua componente gassosa costituita dall’aria che circola negli spazi liberi, indispensabile per la respirazione delle radici che in questi stessi spazi si sviluppano. Da ciò si capisce quanto importante sia mantenere il terreno arioso e ossigenato. Poiché sto per consigliarvi di riempire i vostri vasi con terreno di campo oltre che con terriccio, conviene che vi illustri a grandi linee i tre principali tipi di terreno che potete avere in giardino o trovare in campagna.

Terreno pesante o argilloso

argillaLa parte inorganica è formata da particelle molto fini, di diametro inferiore ai 2 micron. Per capire se un terreno è argilloso, basta bagnarlo un po’ e stringerlo in una mano: se si modella facilmente è argilla, inoltre si attacca alle scarpe, alle mani e agli attrezzi. Quando è asciutto è friabile e polveroso. Il terreno argilloso ha il difetto di essere poco permeabile all’acqua e all’aria. Se l’argilla è presente in quantità eccessiva, tende a provocare ristagni idrici che possono fare marcire le radici. Se invece la quota è moderata, ha il pregio di trattenere l’acqua e i nutrienti. Un terreno argilloso si corregge aggiungendo sabbia di fiume, che favorisce il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria, e terriccio ricco di humus che ne alleggerisce la struttura e ne potenzia la fertilità.

sedano in vaso

Terreno leggero o sabbioso

La parte inorganica è formata da particelle più grandi, di diametro compreso tra i 50 micron e i 2 millimetri. Un terreno sabbioso si riconosce perché stringendone una manciata umida non si compatta ma si sbriciola. Ha il difetto di lasciarsi permeare con troppa facilità dall’acqua, che scorre attraverso di esso senza essere assorbita in quantità adeguata dalle radici. Pure le sostanze nutrienti vengono presto dilavate con conseguente riduzione della fertilità. In più si scalda molto facilmente anche in profondità, aumentando il fabbisogno di acqua. Se la sabbia non è eccessiva, ha il pregio di favorire il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria scongiurando il pericolo di marciumi e dell’asfissia del terreno. Il terreno sabbioso si corregge aggiungendo terreno argilloso e terriccio fertile.

Terreno limoso

È quello famoso lasciato dalle inondazioni del Nilo. La parte inorganica è costituita in prevalenza da particelle comprese tra i 2 e i 75 micron. È una via di mezzo tra il terreno sabbioso e l’argilloso, con i pregi e i difetti di entrambi. Se presente in proporzione elevata, il limo pone problemi di fertilità, e con la pioggia forma una crosta durissima.

lattuga in vaso

Terreno di medio impasto o franco

È il migliore. Con argilla, sabbia e limo presenti nelle giuste proporzioni.

pH

Ebbene sì, bisogna tenere conto anche del pH. I terreni si dividono in acidi, neutri, basici e alcalini. Il terreno ideale per la coltivazione degli ortaggi ha un pH tendente al neutro. I terricci universali di solito sono leggermente acidi. Nelle schede saranno indicati gli ortaggi con particolari esigenze di pH. Per quelli che necessitano di un terreno tendente all’acido è sufficiente aumentare la quantità di terriccio o aggiungere torba o fertilizzanti organici nella miscela da mettere nel vaso. Per ottenere un terreno alcalino si può aggiungere zolfo elementare (è ammesso dall’agricoltura biologica), reperibile nei garden center, o anche della cenere di legna bruciata nel caminetto.

Terriccio

vaso con piante da ortoIl terriccio è di due tipi. C’è quello naturale che ricopre la superficie dei suoli boschivi, soffice e ricco di residui organici vegetali (foglie, arbusti degradati eccetera) e animali (deiezioni e resti). Naturale è anche il terriccio di talpara, formato dall’attività di scavo delle talpe e accumulato in quei monticelli con al centro un buco che non è difficile vedere andando in giro per boschi e prati. E poi c’è il terriccio industriale, preparato dall’uomo, imbustato e venduto nei garden center. Anche il terriccio è formato da una parte organica e da una inorganica. Nell’industriale la componente organica di solito è costituita da torba e/o compost derivato dal compostaggio della frazione organica di rifiuti urbani solidi. Dovrebbe essere sempre presente anche una buona quota di humus, un prezioso nutriente prodotto dai lombrichi a partire da sostanze organiche.

orto sul balconeLa componente inorganica è costituita da materiali inerti di vario tipo che danno struttura e garantiscono il drenaggio dell’acqua oltre che la porosità: sabbia, argilla, pomice, lapillo vulcanico, perlite. I terricci sono di vari tipi, ma per il vostro orto domestico va benissimo quello universale purché sia di buona qualità, generalmente indicata dal prezzo più elevato, oltreche dall’etichetta. È venduto in confezioni da 5 fino a 80 litri. Non spaventatevi per il peso: un litro di terriccio pesameno di 300 grammi, quindi una confezione da 20 litri pesa intorno ai 6 chili, un fardello trasportabile. Se potete contare su un paio di forti braccia, vostre o di persone disponibili, non esitate a scegliere una confezione maxi perché è più economica.

Per migliorare il terreno

Ci sono sostanze che vengono molto usate per migliorare la qualità del terreno, favorire l’assorbimento di acqua e, contemporaneamente, il drenaggio. Ritengo possa essere utile conoscere le più utilizzate.

lattuga in vaso

Torba

È una sostanza fossile organica estratta da depositi naturali, le torbiere, e rappresenta il primo stadio nel processo di trasformazione dei vegetali in carbone. Contiene pure resti di animali e insetti che le conferiscono proprietà nutrienti, quindi fa anche un po’ da concime. Ha pH acido e trattiene l’acqua mantenendo umido il terreno. Si distingue in torba bionda (di sfagno o di muschio), meno decomposta, più acida e con una scarsa quantità di nutrienti, e torba scura, più decomposta, meno acida e più ricca di humus e sali minerali. Per contrastare il pericolo di esaurimento delle torbiere, alcuni produttori di terriccio sostituiscono la torba con fibra di cocco, più sostenibile dal punto di vista ambientale.

piantina in vasoFibra di cocco

A differenza della torba ha un pH neutro, ma non contiene nutrienti. Aumenta la capacità del terreno di trattenere l’acqua e ne favorisce l’aerazione. Viene venduta in mattonelle molto leggere e comode da trasportare.

Sabbia silicea (o di fiume)

Va subito chiarito che la sabbia della quale spesso si parla in orticoltura non è quella del mare ma quella dei fiumi. La sabbia aumenta la capacità drenante di un terreno impedendo i ristagni di acqua e la sua penetrabilità, indispensabile, per esempio, nella coltivazione delle carote. La trovate sulle rive dei fiumi se mai ne scorresse qualcuno vicino a casa vostra, oppure in quei brico center (spesso di origine francese) che oltre al bricolage trattano materiale edilizio e articoli per giardinaggio. È venduta in sacchi da 20-30 chili al prezzo più che abbordabile di circa 10 centesimi al chilo.

 

Tratto dal libro di Martino Ragusa Orto e Mangiato Sperling & Kupfer, 2012

 

 

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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