Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi.Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.
Esattamente due anni fa sono andata in Sicilia, nella Licata di Rosa Balistreri. Vi avevamo parlato degli mpalavvitati, della pasta ‘a milanisi, dei dieci comandamenti della granita siciliana, ma anche di tutto quello che i siciliani si portano da mangiare in spiaggia, in una giornata qualunque. Dunque, vi avevamo raccontato un sacco di cose,
L’Emilia-Romagna è forse la terra dei salumi per eccellenza: basti pensare alle numerose DOP e IGP in fatto di prosciutti, come il Prosciutto di Parma DOP o quello di Modena, e come non citare la profumatissima Mortadella di Bologna IGP? Nella patria della cultura del maiale, però, c’è anche un’altra zona in particolare, quella del
Arriva dall’altra parte dell’oceano, ma ha trovato qui in Italia, e in particolare nell’area definita come Alto Sinni, le condizioni ideali per diventare una specialità simbolo della Basilicata: stiamo parlando del Peperone di Senise IGP. Rosso, dalla forma stretta e appuntita e dalla crosta esterna rugosa, risulta croccante e dolce al palato, dove rivela quel
In Corea del Sud c’è una lunga tradizione di bevande alcoliche fermentate, come il chonju (– 청주) e il makgeolli (– 막걸리). Se la prima, grazie all’elevata gradazione alcolica, è sempre stata apprezzata, per l’altra è andata diversamente: diffusa tra la classe popolare e considerata di minore pregio, il makgeolli è stato progressivamente dimenticato,
L’hummus è molto di più di una semplice salsa a base di ceci e tahina. È diventato un simbolo, un inno a un’auspicata pace tra i Paesi in cui è diffuso, il Medio Oriente. Insomma, trasmette un messaggio con un significato importante, ed è quindi molto di più che un semplice cibo, tant’è che anche
Nata come “pane dei poveri”, è oggi una specialità rappresentativa della regione da cui ha origine: è la torta al testo, regina della tradizione gastronomica umbra. Come altri prodotti tipici alternativi al pane, deve le sue origini alla cultura contadina, quando il pane, appunto, era un lusso che ci si poteva concedere solo nelle
“Chi ben comincia, è già a metà dell’opera”: questo proverbio potrebbe essere usato anche in ambito food. La colazione è infatti il pasto più importante, ed è fondamentale per iniziare col piede giusto la giornata. Di colazioni, poi, ce ne sono di tutti i tipi: da quella sana all’English (full) breakfast con scramble eggs
Inconfondibili nell’aspetto, con la pasta interna solcata da occhielli o venature verde-grigio, in molti casi tendenti al blu, e spesso caratterizzati da un odore penetrante e un gusto deciso: sono i formaggi erborinati. Se il principale esponente di questa categoria è il Gorgonzola, scopriremo che la grande tradizione casearia italiana conta di tante specialità.
La semplicità, spesso, nasconde un’enorme ricchezza. È il caso di tantissimi prodotti gastronomici italiani, che, nonostante le loro origini “povere”, conservano una complessità di tradizioni, profumi e sapori incredibili. Ogni regione, insomma, nel corso dei secoli ha imparato a fare di necessità virtù con ciò che si aveva a disposizione sul territorio, ed è
La cultura degli insaccati nel nostro Paese è forte e ben radicata, come esprime bene il famoso detto “del maiale non si butta via niente”. Infatti, la tradizione contadina votata all’allevamento del bestiame, soprattutto dei suini, e le condizioni di povertà che hanno scandito per anni la vita di tante famiglie hanno portato a
A noi italiani, il pane, piace. Basta pensare alla mappa dei pani tradizionali, che, regione per regione, da Nord a Sud, ci mostra con quanta maestria i nostri avi si siano dedicati all’arte della panificazione e quanto questa sia radicata in tutto il territorio della penisola. Dal pane di Matera al pane carasau sardo,
Burro, olio e strutto: sono i tre grassi protagonisti della cucina italiana. Il loro impiego è fondamentale nella realizzazione di molte specialità tipiche del nostro Paese. Basti pensare ai risotti, in cui il burro è spesso elemento fondamentale nella fase di mantecazione; alla pizza, dove invece l’olio è irrinunciabile, sia nell’impasto, sia nell’aggiunta finale,
Ci sono nomi di piatti che, appena pronunciati, sprigionano la loro ricchezza di sapori, profumi, sensazioni e rimandano immediatamente alla loro terra d’origine. Vi sfido a non pensare alla Sardegna, al suo mare di zaffiri e di smeraldo e al suo entroterra selvaggio, che promette misteri, quando vi dico: culurgiones. Come per il pane
Molte delle eccellenze alimentari della Penisola nascono dall’esigenza di far di necessità virtù. Non fa eccezione la Pitina IGP, un salume a base di carni ovicaprine o di selvaggina ungulata, tipico di una ristretta area prealpina della provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia. Come vi abbiamo già raccontato parlando di altri prodotti tipici
A casa di mia nonna, l’halva non mancava mai. Ebbene sì, il sapore della mia infanzia non è legato a lasagne o a ragù, ma a questo dolce comune a molte culture del Medio Oriente. Halva, infatti, deriva dall’arabo helw che significa proprio “dolce”, e che per questo indica varie preparazioni, di solito tutte
Ricordo quando, a Torino, dei miei amici mi invitarono a casa loro per un pranzo domenicale e mi rifilarono una teglia di lasagne “gialle”, pomodorose, senza besciamella, dicendomi: “come quelle che fanno a Bologna”. Apriti cielo! Perché per me, emiliana doc, non c’è niente di peggio del dover sentire – e mangiare – questa imitazione,
Poche sono le ricette tradizionali calabresi ricche di simbolismo come quella della cuzzupa di Pasqua. Questo dolce tipico della Calabria, ma conosciuto anche in altre regioni limitrofe, è chiamato con molti nomi differenti a seconda della provincia: sguta, cullùra, angùta, vuta, pizzatola. A discapito dei tanti appellativi, però, la sostanza di base è quella,
Chi non ha in casa una bottiglia di amaro da offrire agli amici? Anche se non siete dei gran bevitori, la tradizione italiana vuole che ne venga servito un bicchierino al termine di un pasto importante o anche solo per onorare una visita gradita. Avete presente quei pranzi decisamente abbondanti? Ecco, in quei casi
La “cultura del maiale”, e in particolare del prosciutto crudo, fa dialogare aree d’Italia anche molto distanti tra loro. Basti immaginare la mappa dei prosciutti d’eccellenza per muoverci dall’Umbria del Prosciutto di Norcia IGP al vicino Lazio con quello Amatriciano, fino ad approdare ai due più noti: il Parma DOP e il San Daniele
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