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Saga Salsa, cultura e tradizione tra cibo e teatro

Giulia Ubaldi
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    Che cosa succede quando due mondi come quello del cibo e del teatro si incontrano? Nasce una meraviglia come Saga Salsa, uno spettacolo teatrale letteralmente portato in tavola dalla compagnia Qui e Ora Residenza Teatrale, dove si mangia, si ride e si canta, ma alla fine, oltre a passare una serata insolita e divertente, si finisce soprattutto per riflettere su temi importanti. Dall’ossessione del fotografare sempre i piatti, alle diete continue, alle varie tribù alimentari fino a come sono cambiati i rapporti umani in generale. Perché Saga Salsa nasce soprattutto dall’idea che la cultura, del cibo in primis, debba tornare a promuovere pratiche sociali di connessione fra le persone, dando una dimensione appunto culturale a luoghi di ritrovo proprio come la tavola; una dimensione che sta sempre più sfumando, rinchiusa nei nostri telefoni, limitata a social, like e #hashtag. Dunque, dov’è finito tutto quel tempo che una volta, fino a non troppi anni fa, quasi ogni famiglia condivideva nella preparazione comunitaria di antiche tradizioni, come ad esempio la salsa al pomodoro?

    Lo spettacolo Saga Salsa: trama, salsa e cena

    “Saga salsa è memoria di famiglia, è calarsi nel quotidiano delle vite per leggerle attraverso il culto del cibo”. Perché Saga Salsa è uno spettacolo teatrale che parte ‘dal basso’, da racconti autobiografici, interessi comuni, vite quotidiane, prese e immerse nella dimensione teatrale, prendendo come simbolo la tradizione della passata al pomodoro fatta in casa. E allora quale nome migliore di “saga” per indicare tutta la mitologia connessa a questa preparazione? Saga infatti vuol dire proprio racconti epici o romanzati, legati alle tradizioni popolari e familiari, attraverso le generazioni. Proprio quello che accade qui, durante questo spettacolo. Ma come e da chi è nata questa idea?

    La Compagnia Qui e Ora Residenza Teatrale

    teatro e cibo

    Foto di Gabriella Romano

    Si chiamano Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli e sono loro le tre ideatrici e attrici di Saga Salsa, spettacolo con la regia di Aldo Cassano e la drammaturgia di Silvia Baldini. Le tre attrici milanesi, unite da una forte e profonda passione per il cibo, ognuna con le sue esperienze, chi più sul campo, chi in scuole milanesi, hanno iniziato insieme rispondendo ad un bando su teatro e territorio della Fondazione Cariplo. Da lì è partito tutto: prima con la rassegna ‘Masticare cultura’, che aveva lo scopo di portare il teatro in luoghi insoliti, frequentati abitualmente, proprio come i ristoranti. “Volevamo che fosse la cultura a portare economia all’interno del mondo della ristorazione, come un investimento, e non sempre a necessitarne”, ci racconta Silvia. Ed è all’interno di questo progetto che è nato ‘Nutrire il teatro’, una serie di laboratori teatrali, sempre connessi al mondo del cibo, in questo caso con il recupero di antiche ricette; e poi Saga Salsa. “Saga Salsa è una cena, dove c’è uno spazio per la dimensione intima del racconto ravvicinato, ma dove acquista peso anche la convenzione della tavola, dell’essere seduti insieme ad altre persone, in un luogo pubblico, a consumare un pasto, con tutti i precetti sociali che la cena porta con sé”.

    La trama di Saga Salsa

    Le tre attrici interpretano tre donne di tre generazioni diverse: una nonna, una mamma e una figlia gestiscono un classico ristorante a conduzione familiare, dove si ritrovano, fra una portata e l’altra, attorno a un tavolo a parlare delle loro vite. Il pubblico è invitato in questo ristorante di famiglia e si trova subito a vivere con loro una minaccia incombente: il locale potrebbe chiudere e quindi interrompere la saga della salsa al pomodoro, cioè di tutti quei momenti trascorsi in famiglia, a raccontarsi ma anche a tramandarsi di generazione in generazione piccoli trucchi e segreti in cucina.

    Invece, in questa locanda familiare, come ce ne sono tante ancora in Italia, vogliono aprire un nuovo locale fast food, caratterizzato dal consumo veloce di cibo, dove mangiare in tempi brevi piccoli spuntini e panini appollaiati su uno sgabello con davanti un vassoio. Così, le tre padrone del locale devono scegliere se cedere alla vendita e quindi alla tentazione anche economica; oppure continuare a passare le loro vite all’interno del ristorante di famiglia, portando avanti le antiche tradizioni di famiglia. Questo dilemma è il filo conduttore dell’intero spettacolo e conduce a una saga tutta familiare, dove in un susseguirsi di parole, azioni e suoni, dove il cibo resta il protagonista assoluto, la scenografia olfattiva e visiva; in particolare la salsa al pomodoro, che diventa l’emblema di un mondo sempre più in via d’estinzione.

    serata saga salsa

    Foto di Gabriella Romano

    La salsa al pomodoro, un’istituzione

    Simbolo di uno spettacolo così denso di contenuti non poteva che essere la salsa di pomodoro e la sua preparazione, in quanto antica tradizione tipicamente italiana. Si tratta di un momento davvero corale di aggregazione, un affare tutto di famiglia che va da nord a sud, anche se nell’immaginario comune viene collocata di più nei luoghi del meridione. Lo sanno bene i giovani studenti fuori-sede, sempre in attesa del suo arrivo all’interno del cosiddetto e ormai ben noto “pacco da giù”. Ma la salsa al pomodoro l’abbiamo già vista protagonista di risvolti sociali, quando ad esempio vi avevamo raccontato della Cooperativa Jungi Mundi di Camini, a pochi chilometri da Riace, in Calabria, dove le signore insegnano ai migranti tutte le antiche tecniche di preparazione.

    Che cosa si mangia a Saga Salsa?

    pappa al pomodoro

    Foto di Gabriella Romano

    Durante lo spettacolo si mangia ogni volta qualcosa di diverso, ma sempre a base di pomodoro. Generalmente è la pappa al pomodoro, ma può essere anche un classico spaghetto o della carne condita con la salsa. Insomma, tutti i piatti della tradizione italiana che richiedono quel “tac”, cioè quell’apertura del sottovuoto della salsa. I cuochi cambiano ogni volta a seconda della location, generalmente costituita da luoghi insoliti, non teatrali, come ristoranti, pub, caffé, case private, aperi-cene, scuole, buffet. “È una cena da gustare, ma anche da vedere e ascoltare, perché tutti i sensi sono chiamati a partecipare; il pasto non è fatto solo di cibo ma anche di emozioni, sapori e storie, in un rapporto con il pubblico molto particolare e sempre un po’ a sorpresa, proprio come la vita, quella reale”.

    Dove trovare Saga Salsa

    Noi abbiamo avuto la fortuna di vivere l’esperienza di Saga Salsa in un Salone storico, molto elegante, all’interno del Palazzo Martinengo Colleoni di Brescia, da poco diventato MO.CA, ovvero uno spazio di arte e cultura, finalizzato a promuovere nuove idee di impresa a sostegno dei più giovani.

    Con l’inizio del 2019, invece, si è inaugurata una nuova iniziativa: ogni mese Saga Salsa sarà nel ristorante Posto Unico, vicino all prestigioso Teatro Verdi di Milano, sempre con un ospite a sorpresa, pronto a interagire con loro, ma soprattutto con voi.

     

    Allora, che cosa aspettate a cercare la prossima tappa di questo fantastico tour tutto al pomodoro?

    Crediti immagine in evidenza: Gabriella Romano

    Antropologa del cibo, è nata a Milano, dove vive e scrive per varie testate, tra cui La Cucina Italiana, Scatti di Gusto, Vanity Fair e le Guide Espresso. Il suo piatto preferito sono gli spaghetti alle vongole, perché per lei sono diventati un'idea platonica: "qualsiasi loro manifestazione nella realtà sarà sempre una pallida copia di quella nell'iperuranio". Nella sua cucina non mancano mai pistilli di zafferano, che prima coltivava!"

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