Tigelle e crescentine: 8 indirizzi dove mangiarle a Bologna

Angela Caporale
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    Per un pasto veloce, tipico e gustoso, a Bologna la scelta non può che ricadere su tigelle e crescentine farcite con salumi e formaggi locali e accompagnate, per chi gradisce, con un bicchiere di Lambrusco. Per un tour enogastronomico completo delle specialità emiliane, dunque, non possono assolutamente mancare, a partire, ça va sans dire, dal capoluogo. Dopo avervi dato alcune dritte per scovare delle lasagne “come una volta” e dove provare la cotoletta alla bolognese, non ci resta che suggerirvi i nostri indirizzi preferiti dove mangiare tigelle e crescentine a Bologna. Siete pronti?

    8 indirizzi dove mangiare tigelle e crescentine a Bologna

    tigelle farcite

    Partiamo, dunque, alla volta di Bologna per scoprire i nostri 8 indirizzi preferiti, ma per prima cosa  facciamo un po’ di chiarezza: le crescentine sono rettangoli di impasto del pane fritti nello strutto o nell’olio d’oliva abbinate con salumi a piacimento, mentre le tigelle sono dei dischi di farina, acqua, latte e strutto cotte in specifici strumenti, chiamati appunto tigelliere.

    Osteria dal Nonno

    Darsi appuntamento a pranzo o a cena “dal Nonno”, in via di Casaglia 62, significa sempre e soltanto una cosa: ci aspetta una bella abbuffata di tigelle e crescentine, con tutti i salumi e i formaggi locali più amati. Questa osteria ha dalla sua anche una location suggestiva sui colli bolognesi e l’esperienza: dal 1901, infatti, questo è il posto giusto per una ricca cena tipicamente emiliana.

    Chiosco ai Pini

    Tigelle, crescentine, mortadella, prosciutto crudo, squacquerone, pesto modenese e chi più ne ha più ne metta: in questo locale dall’ambiente informale, poco fuori dal centro di Bologna, al civico 351 di via Emilia Ponente, troverete tutto e a volontà. Perfetto per una serata tra amici.

    ai pini bologna

    Fonte: www.facebook.com/chioscoaipini

    Zerocinquantino

    Dalla periferia al centro di Bologna, il primo indirizzo per provare le tigelle si trova nel Quadrilatero, in via Pescherie Vecchie, pieno centro storico del capoluogo emiliano. Il menù è semplice: tigelle, affettati, crescenza, formaggi e mortadella. Interessante la carta dei vini, selezionati con cura tra quelli poveri di solfiti e provenienti da viticoltura biologica. Un must per l’aperitivo.

    zerocinquantino

    Fonte: www.zerocinquantino.net

    Osteria Le Sette Chiese

    Non lontano da piazza Santo Stefano, salottino della città e a pochi passi dalle due Torri, in via Borgonuovo 6, si trova questa osteria che offre tutte le specialità tipiche emiliane, con particolare riguardo alla cucina dell’Appennino. Ottimi i salumi, tutti locali, che accompagnano e valorizzano le classiche tigelle e crescentine.

    osteria le sette chiese

    Fonte: www.facebook.com/osterialesettechiese

    Trattoria Monte Donato

    Il punto forte di questa trattoria è la terrazza con una vista unica su tutta Bologna: qui è possibile godersi una cena o un pranzo semplice, a base di prodotti locali, in un’atmosfera suggestiva. La Trattoria Monte Donato (via Siepelunga 118) è consigliatissima al tramonto per una serata romantica e tranquilla.

    trattoria monte donato bologna

    Fonte: www.facebook.com/Trattoria-Monte-Donato-610927862273252

    Lambrusco – Crescentine & Tigelle

    I prosciutti appesi nella sala e l’illustrazione di un maialino sulla tovaglietta di carta già fanno capire l’aria che si respira e il nome dell’osteria completa il quadro, suggerendo anche quali sono i piatti forti del menù. In aggiunta, impossibile non segnalare la possibilità di mangiare anche all’aperto e una massima, che troverete su un cartello, che riassume, almeno in parte, lo spirito dei proprietari di Lambrusco – Crescentine & Tigelle (via Ferruccio Garavaglia 5/B): “Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto”.

    lambrusco crescentine & tigelle

    Fonte: www.facebook.com/LambruscoCrescentineTigelle

    La Montanarina Bistrò

    Concludiamo il nostro itinerario tra tigelle e crescentine tornando nel centro di Bologna. In via Righi ha recentemente inaugurato La Montanarina Bistrò, fratello minore della vicina trattoria La Montanara. Il locale, piccolo e grazioso, è il posto adatto per una pausa veloce con tigelle, salumi e un buon bicchiere di vino, scegliendo tra le proposte, locali e non, esposte sulla lavagna.

    la montanarina bistrò

    Fonte: www.facebook.com/La-Montanarina-Bistr%C3%B2-162837734558490

    Tigelleria Tigellino

    Infine, chi proprio non può lasciare Bologna senza aver assaggiato almeno una tigella, ma non ha più pasti a disposizione, può approfittare di questo posticino in pieno centro, in via Calzolerie, per scegliere una tigella, o più, da portare con sé e mangiare al volo. Molte le proposte, dalle classiche a quelle più creative, per una pausa all’insegna del cibo tipico.

    tigelleria tigellino bologna

    Fonte: www.facebook.com/tigelleria.tigellino

    Siete anche voi degli appassionati di tigelle e crescentine? E quali sono i vostri locali preferiti per mangiare emiliano a Bologna?

    Angela, con passaporto friulano e cuore bolognese, vive a Udine e si occupa di giornalismo e comunicazione in ambito culturale e sociale. Ha pubblicato due libri e dal 2016 collabora con Il Giornale del Cibo, dove scrive di sostenibilità, sociale e food innovation. Il suo comfort food sono i tortelloni burro e salvia, per i quali ha imparato a fare la sfoglia, condividendoli ogni volta che ne sente il bisogno.

    Una risposta a “Tigelle e crescentine: 8 indirizzi dove mangiarle a Bologna”

    1. mauro ha detto:

      la differenza tra “crescentine” (da non confondere con le “crescentine fritte” di Bologna) e “tigelle” è che queste ultime erano i sassi o le formine di terracotta o di refrattaria che si usavano in origine per cuocere le crescentine (oggi si usa la “tigelliera” di ghisa a più posti). Col tempo in alcune zone limitrofe era invalso l’uso di utilizzare impropriamente la parola “tigella” (più facile da scrivere e dire) al posto di “crescentine”. Nel 2003 la Camera di Commercio di Modena (lunga mano del ministero dell’economia) ha fatto chiarezza e ha messo un punto fermo sulla diatriba nel creare il marchio “tradizione e sapori di Modena” con l’obiettivo di tutelare i prodotti agroalimentari e gastronomici tipici del territorio. Infatti tra i 26 prodotti elencati, molti dei quali sono DOP o IGP come l’aceto balsamico tradizionale, trovano posto i borlenghi, il gnocco fritto e le “crescentine”. Si chiamano proprio così e molti artigiani si sono adeguati. Tuttavia tanti ristoranti hanno ancora le vecchie insegne (costa cambiarle se non c’è un obbligo), tante persone non sono a conoscenza di questa iniziativa (non pubblicizzata adeguatamente) e non tutti hanno amore per le nostre tradizioni per sostenerle e raccontarle, perché si conoscano ovunque …….. per questo c’è ancora confusione.

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