menù della festa del ringraziamento

Cosa prevede il menù del Thanksgiving, Festa Del Ringraziamento?

Adriana Angelieri
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    Pur essendo una ricorrenza tutta americana, ormai la Festa del Ringraziamento rientra a pieno titolo nel nostro immaginario collettivo. La fama internazionale di una celebrazione così strettamente legata alla storia dei soli Stati Uniti e Canada si deve soprattutto alla potenza comunicativa di cinema e televisione: la diffusione mondiale dei film e delle sitcom americane, infatti, l’ha resa familiare a tutto il mondo attraverso lo schermo, diffondendone una rappresentazione ben codificata nelle sue tradizioni.

    Quando pensiamo al Ringraziamento, pensiamo anche noi ai Padri Pellegrini, alle famiglie riunite attorno al tavolo e a giganteschi tacchini ripieni con salsa ai mirtilli! Ne percepiamo il radicamento sociale e sorridiamo dell’ironia con cui spesso è raccontato: dai battibecchi tra parenti che durante l’anno si incontrano solo in questa occasione, all’estenuante e sontuosa preparazione del pranzo. Siamo sicuri di sapere però cosa succede nelle case dei veri americani – quelli che vivono fuori dagli schermi – in questo giorno particolare?

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    Iniziamo con una breve parentesi storica: nel 1620 un gruppo di profughi inglesi in fuga dalla Gran Bretagna per questioni religiose sbarcò nel Nuovo Mondo dalla celeberrima nave Mayflower per stabilirsi nei pressi dell’attuale Massachusetts. Erano i cosiddetti Padri Pellegrini. Dopo un primo inverno durissimo, la leggenda narra che impararono a valorizzare quel territorio a loro sconosciuto dai nativi del luogo: iniziarono a coltivare colture mai viste prima in Europa, come mais, orzo, fagioli e zucche, con ottimi risultati. Il raccolto dell’autunno successivo fu molto ricco e i coloni organizzarono una festa per ringraziare di quel ritrovato benessere. La ricorrenza di anno in anno si è consolidata, sancita ufficialmente dal Congresso solo dopo l’Indipendenza. Diventa una vera e propria festa nazionale per tutta la federazione dopo la guerra civile del 1863, con l’intervento di Abramo Lincoln che invitò gli americani a riunirsi e ringraziare ogni ultimo giovedì di novembre.

    A distanza di 400 anni, come si è evoluta la tradizione del Thanksgiving Day? Abbiamo chiesto alla nostra lettrice Bella, che si collega a Il Giornale del Cibo direttamente da Filadelfia, di raccontarci la sua giornata-tipo del Ringraziamento, soffermandosi soprattutto su quel che a noi interessa di più, quello che si mette in tavola!

    La festa del Ringraziamento raccontata da un’americana

    Siamo tutti invitati dalla nostra amica Belladi Bella.

    “La Festa del Ringraziamento si svolge il quarto giovedì di Novembre ed è una festa molto speciale negli Stati Uniti. Un giorno in cui esprimiamo il nostro ringraziamento per tutte le benedizioni della vita: famiglia, amici, salute, libertà, buona fortuna e abbondanza. Molti americani iniziano il giorno della festa in chiesa per assistere a un culto religioso diverso a seconda della loro fede. La progettazione del pranzo o della cena comincia già nei primi giorni di novembre: tutti i numeri delle riviste culinarie in edicola trattano di come mettere in tavola il pranzo perfetto!

    Si trovano molte ricette di diversi piatti dagli antipasti fino ai dolci; ci sono idee per centritavola e consigli su come apparecchiare a seconda delle nuove tendenze. Poi si comincia a fare la spesa per tutti gli ingredienti non deperibili, si compra il tacchino congelato da conservare nel freezer, o si va dal macellaio per ordinarne uno fresco che verrà consegnato un paio di giorni prima della festa.

    La casa è addobbata con colori autunnali, decorazioni che durano tutto il mese fino alla festa: zucche ornamentali o finte, foglie colorate, tacchini in ceramica e mazzi di crisantemi. Quando arriva la settimana della festa, si finisce di fare la spesa: si comprano ortaggi freschi e latticini. Nei giorni precedenti si inizia a preparare alcuni contorni e dolci, si mette a scongelare il tacchino nel frigo, oppure si passa dal macellaio per prendere quello fresco ordinato in precedenza. Naturalmente la tavola è apparecchiata la sera prima per risparmiare tempo il giorno della festa… Credetemi, c’è abbastanza da fare quel giorno anziché pensare alla sistemazione della tavola!

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    Il giorno stesso, il tacchino è preparato e messo in forno, tenendo presente la sua grandezza e di conseguenza l’ora in cui il pasto andrà servito. Se il pane è fatto in casa, è il momento di sfornarlo e di completare la preparazione dei contorni nelle ultime ore prima del pranzo. Durante la preparazione del pasto, per evitare che famiglia e ospiti muoiano di fame per gli aromi che si propagano dalla cucina, vanno serviti stuzzichini e bevande… così gli impazienti non si presentano alla porta della cucina con l’aria da vampiri alla ricerca di un collo!

    La mattina della festa il televisore è acceso per guardare le diverse sfilate del Ringraziamento svolte nelle principali città degli Stati Uniti. A New York City c’è la più famosa, la Parata del grande magazzino Macy’s, ma ce n’è una bella anche qui a Filadelfia. Durante la sfilata Babbo Natale fa atto di presenza pre-natalizia per salutare tutti i bambini e ricordare loro che devono continuare a fare i bravi!

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    Per noi il periodo delle feste natalizie comincia proprio il giorno dopo… non abbiamo nemmeno tempo per respirare! Appena messi nel frigo gli avanzi del tacchino, dobbiamo cominciare a pensare a Natale e Capodanno! Quando tutti i piatti sono pronti per essere serviti, vengono messi in tavola. La maniera in cui il pranzo o la cena vanno serviti dipende dai piatti scelti, o anche dal numero di persone invitate. Si può scegliere di servire diverse portate, oppure tutti i piatti possono essere messi in tavola contemporaneamente. Se ci sono parecchi invitati, un buffet può essere un’altra opzione. Però una volta a tavola tutti ci stanno per ore!

    Dopo pranzo fino alla sera in televisione ci sono le partite di football americano, che fanno parte della festa tanto quanto il cibo. Tutti hanno la propria squadra preferita e in queste ore durante le partite c’è un gran rumore in casa… Soprattutto perché gli uomini si agitano e cominciano a urlare al televisore come se i giocatori e gli allenatori potessero sentire i loro commenti, consigli e insulti! Al termine delle partite di solito in televisione c’è un programma per i bambini come Un Natale di Charlie Brown e così la giornata finisce con tutti felici e contenti e le pance stracolme.

    Cosa si cucina per il pranzo del Ringraziamento

    Ora che conoscete come si svolge il festeggiamento, permettetemi di raccontarvi del cibo per cui ogni famiglia ha le proprie tradizioni. Le ricette dei piatti tradizionali sono tramandate da una generazione all’altra e ne esistono tante varianti quante sono le famiglie. Detto questo, però, c’è anche spazio in tavola per nuove ricette trovate su una rivista, su un libro di cucina, su internet o suggerite da un amico o un’amica. Data la nostra storia, non è strano trovare anche piatti tipici delle nostre origini straniere: per esempio in una famiglia italo-americana si potrebbe trovare accanto al tacchino un bel piatto da portata di ravioli, o una pirofila di crespelle! Inoltre bisogna tenere presente che esistono persone alle quali non piacciono uno o più piatti tradizionali, o vegetariani che non mangiano carne… in questi casi il menu cambierà.

    Nonostante i vari metodi di preparazione, i piatti considerati tradizionali sono:

    Il tacchino

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    Arrostito sì, ma le idee per insaporirlo sono numerose. Il tacchino può essere marinato, ripieno di erbe aromatiche, coperto di un pesto composto di erbe aromatiche e spezie o spennellato con diverse salsine durante il periodo di cottura. Può avere una crosta come quella che faccio io, fatta di pinoli, pecans (una frutta secca americana) e spezie. Quest’anno la novità che si vede su tutte le riviste culinarie è mettere il tacchino a bagno per qualche giorno prima della festa in una specie di salamoia. Questo trattamento pare lo renda molto tenero e succoso. Le famiglie più piccole possono scegliere soltanto il petto, intero o disossato, che può essere riempito in diversi modi e poi arrotolato prima di arrostirlo.

    L’usanza di cucinare il tacchino è legata al momento in cui Lincoln ha reso la ricorrenza una festa nazionale, nel 1863: dato che il tacchino poteva sfamare i soldati meglio di un pollo, alle truppe furono mandati tacchini per offrire loro un banchetto più ricco. Ormai l’immagine del tacchino è talmente istituzionale che il Ringraziamento viene chiamato in slang anche Turkey Day.

    Il ripieno (stuffing)

    É fatto di un composto di vari tipi di cubetti di pane raffermo o riso, diverse verdure o frutte, erbe aromatiche, salsiccia, pancetta e brodo di tacchino e pollo, o una miscela di vino bianco e brodo. Le combinazioni sono infinite! Il ripieno può essere cotto dentro il tacchino o messo in una pirofila a parte dal tacchino. Il ripieno che faccio io, contiene cubetti di pane artigianale raffermo, sedano, cipolla, aglio, salsiccia, cranberries secche (mirtilli rossi), prezzemolo, origano, timo, rosmarino, salvia, brodo di tacchino e un po’ di burro e olio d’oliva. Non mi piace il ripieno cotto dentro il tacchino, quindi il mio va cotto in una pirofila.

    La gravy

    Un tipo di salsina per condire le fette di tacchino, il ripieno, e il purè di patate. E’ fatta del fondo lasciato nella rostiera dopo la cottura del tacchino, brodo di tacchino saporitissimo (fatto con acqua, erbe aromatiche, diverse verdure, il fegato, il cuore e il collo del tacchino), sale, pepe e farina come addensante. Potrebbero essere aggiunti funghi tritati e, se si vuole, vino o un liquore come il cognac.

    La salsa di Cranberries (salsa di mirtilli)

    I Cranberries (mirtilli rossi) sono una specie di bacca rossa, molto dura e aspra, quindi vanno cucinate con lo zucchero. Ci sono diversi modi di prepararle: possono essere cotte sul fornello o in forno con l’aggiunta di altri frutti e spezie, oppure in salsa cruda come faccio io. Partendo almeno 4 giorni in anticipo per sposare tutti i sapori, la mia salsa contiene cranberries crude tritate, mele tritate, arance tritate, allspice in polvere (un tipo di spezia tropicale), mezza tazza di zucchero e un po’ di Frangelico. Si può comprare la salsa inscatolata, esiste sia fatta di bacche intere che sotto forma di gelatina, una versione che piace molto ai bambini.

    I contorni

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    I contorni parlano della stagione! Purè di patate, purè di patate dolci oppure fette di patate dolci arrostite e zuccherate, diverse preparazioni di altri tuberi come barbabietole, carote e rape, poi mais, fagiolini, cavoletti di bruxelles, bietole da coste, spinaci, insalate autunnali, ecc. ecc. In tavola si può trovare anche un piatto di crudités: olive nere e verdi, bastoncini di carota e sedano, ravanelli.

    Oltre a tutto questo, all’inizio del pranzo o della cena potrebbe esserci un antipasto o una zuppa di zucca o verdure. Durante il pasto c’è sempre una scelta di pane e naturalmente si beve vino. Il vino più adatto è bianco, ma se a qualcuno piace rosso se ne può scegliere uno meno tannico come il Pinot Noir o Syrah. Se poi a qualcuno piace qualcosa di leggermente dolce, consiglio lo Zinfandel bianco.

    Il dessert

    Il più tipico è la crostata di zucca, ma di dolci ce ne sono una miriade: crostata di mele o pere, cheesecake alla zucca, diverse torte spesso speziate… sono molto carine quelle a forma di zucca, i vari crisps e crumbles (dolci fatti di frutta con sopra uno strato di briciole dolci simili al composto che si usa per fare la torta sbrisolona).
    La mia famosa crostata di zucca è insolita in quanto richiede, insieme allo zucchero, del miele che la rende molto gustosa e particolare. Quest’anno preparerò anche un dolce che si chiama whoopie pies.

    I Whoopie pies (ce ne sono tante varianti) sono un tipo di dolce fatto dagli Amish, consistono di due biscotti rotondi, grandi e soffici quasi con la consistenza di una torta, fatti combaciare con un ripieno cremoso. In questo caso i biscotti avranno il gusto di sciroppo d’acero.
    Insieme al dessert va servita una bella tazza di caffè americano e dopo, se si vuole, una selezione di liquori.
    Anche se i piatti sono diversi da una famiglia all’altra, lo spirito della festa del Ringraziamento è uguale è una bellissima giornata passata in compagnia dei propri cari.”

     

    Articolo redatto da Silvia Salomoni

    Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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