Dove mangiare i croissant a Parigi: alla scoperta delle boulangerie più buone!

Roberto Caravaggi
3 minuti

     

    A Parigi c’è la Tour Eiffel. C’è il Louvre. Ci sono gli Champs Elysées con l’Arco di Trionfo sullo sfondo. C’è la Senna, su cui si staglia imponente la cattedrale di Notre-Dame. C’è Montmartre e il quartiere degli artisti che lo circonda. Insomma, ci sono tanti buoni motivi per visitare la capitale francese. Ma il più buono di tutti, non ce ne vogliano gli appassionati d’arte e di architettura, è lui: il croissant. Se siete amanti delle sfogliature e del burro, siete capitati nel posto giusto. Sta per partire il nostro bus turistico con una destinazione ben impostata: farvi scoprire dove mangiare i migliori croissant a Parigi, secondo noi.

    Non chiamatelo “brioche”: ecco dove mangiare i croissant a Parigi

    Di tutti i souvenir che potete portare via da Parigi, ce n’è uno che difficilmente dimenticherete, specie se siete dei veri golosi. Stiamo parlando del croissant, una vera istituzione in tutta la Francia, e Parigi non fa certo eccezione. Insieme alla baguette, sono i due prodotti più rappresentativi dell’arte fornaia francese, che si riflette in una concentrazione di boulangerie (panetterie) davvero sorprendente. Ne troverete ad ogni angolo di strada e rimarrete colpiti dalla varietà di pani e prodotti da forno che propongono. Lasciarsi sedurre dai profumi che emanano ed entrare anche solo a osservare è un’esperienza inebriante. Ma qui non vogliamo certo fermarci allo stato di osservatori passivi. Vogliamo anzi giocare a provocarvi un po’, illustrandovi cinque mete da non perdere sulle tracce dei croissant a Parigi.

      

    Boulangerie d’Alésia (Avenue du Général Leclerc)

    Suggerimento: prendete la linea 4 della metropolitana parigina, scendete alla stazione Alésia e individuate l’uscita sul lato Avenue du Général Leclerc. A questo punto chiudete gli occhi e lasciatevi guidare solo dall’olfatto. Verrete letteralmente risucchiati all’interno della Boulangerie d’Alésia, che vi attende proprio all’uscita della fermata. 

    È come entrare in un museo dell’arte bianca, tanto è l’assortimento di pani, torte e ogni genere di manufatto di pasta sfoglia, sia dolce, sia salato. Se riuscite a non farvi distrarre da un pain au chocolat o da un tournicoti, la tipica girella sfogliata proposta in vari modi tra cui cioccolato, crema e uvetta, nocciola, pistacchio, focalizzatevi sul croissant. Qui si presenta bombato, con le sfogliature che salgono in cerchi concentrici verso la parte centrale particolarmente allargata, e con un colore marroncino in superficie, che si fa più chiaro e tendente al bianco alla base. Al morso è soffice, rivelando poi quell’accenno di croccantezza che libera carezze di burro, vero balsamo per le papille gustative. Meglio di una spa! 

    Boulangerie Léa & Gilles (Rue d’Alésia, 155)

    Credits Léa & Gilles

    Restiamo in zona, imboccando Rue d’Alésia fino a incontrare la Boulangerie Léa & Gilles. Le dimensioni del locale e la sua collocazione a ridosso di un incrocio, senza una vetrina di grande impatto, rischiano di farlo sfuggire a uno sguardo superficiale. Ma se siete segugi dei luoghi in cui si annida l’arte bianca parigina vale la pena prestare attenzione e, una volta individuato, entrarci. Troverete pani di ogni genere e forma, con impasti speciali e tempestati di semi, biscotti, torte di stampo casalingo e altre più raffinate, ma anche un vasto assortimento di pasticceria mignon, come gli éclair

    In tutto questo sfoggio di golosità, una parte importante della scena se la prendono anche le sfoglie salate, proposte in tante forme, dimensioni e farciture, e quelle dolci, tra cui i classici oranais, le torsade (trecce) ripiene di cioccolato, crema o frutti rossi e – ça va sans dire – i croissant. Quelli di Léa & Gilles hanno una forma lineare, con gli estremi ben chiusi a punta che si allargano gradualmente verso la parte centrale. La superficie è irregolarmente lucidata, con gli strati più cotti che spiccano come degli archetti bruniti da cui si intravede la sfogliatura: un invito e al tempo stesso una provocazione alla quale l’unica risposta è cedere. Ne sarete dolcemente ripagati, sia se optate per il classico al burro, sia se volete esagerare e concedervi una farcitura alla crema o alla nutella. Potrete accompagnare il vostro dolce risveglio con un caffè, qui servito però soltanto in versione asporto, ovvero nel bicchiere di cartone, al modico costo di 2 euro.   

    Du Pain et Des Idées (Rue Yves Toudic, 34)

    Credits Du pain et des idees

    Ricavato all’interno di un locale storico risalente al 1875, dal 2002 è il feudo dell’arte pasticcera di Christophe Vasseur, che ama definirsi un purista dell’arte fornaia. Farine biologiche e da produttori locali, ingredienti 100% naturali e soprattutto rispetto della tradizione sono i suoi capisaldi. Una filosofia rispecchiata dall’assortimento che contempla solo prodotti da forno, niente pasticceria. Anche se dire “solo prodotti da forno” può sembrare riduttivo, la qualità dell’offerta riequilibra subito le cose: quando ti trovi al cospetto della vetrina dietro cui fa capolino l’intero arsenale di Du Pain et Des Idées non puoi che alzare le mani in segno di resa. Vorresti semplicemente provare tutto quello che ti si para davanti agli occhi: pain au chocolat, tarte fine alle albicocche, sacristan (lunghi e sottili bastoncini di pasta sfoglia intrecciata farciti, ad esempio, con crema pasticcera), chausson aux pomme (il mini-cassone di sfoglia alle mele), escargot al pistacchio, all’uvetta, al cioccolato… e i croissant? Sembrano arrivare direttamente dal girone dei golosi: dorati e lucidi in superficie, con strati su strati di sfogliatura che si susseguono e in cui ci si perde prima con gli occhi e poi col cuore. Già tenerne tra le mani uno è un’emozione: fragranza deliziosa e perfetta friabilità, che rilascia in bocca un delicato sentore di burro impreziosito da note di retrogusto salino. Vi permetterà anche di perfezionare la vostra familiarità con la lingua francese e in particolare con l’espressione: encore un, s’il-vous-plaît!

    Le Grenier à Pain – Abbesses Bodian (Rue des Abbesses, 38)

    Credits Le Granier a Pain

    Superate la diffidenza che suscita trovarvi davanti a un’insegna magari già vista in altre città francesi. Le Grenier à Pain è, infatti, un progetto nato proprio con l’idea di diffondersi capillarmente in tutta la Francia, partendo però da una solida base comune. I titolari di ciascun negozio passano attraverso un percorso di formazione in altri punti vendita del gruppo, proprio al fine di garantire la missione fondamentale, ovvero offrire il meglio dell’arte della panificazione francese. A Parigi il vessillo di Le Grenier à Pain è saldamente nelle mani di Djibril Bodian, capace di ottenere per ben due volte (2010 e 2015) il premio nazionale per la miglior baguette, che ha avuto anche l’onore di essere servita al tavolo presidenziale

    Va da sé che qui il pane è cosa seria, ma lo sono altrettanto le dolci creazioni, dove brilla una stella capace di oscurare tutto quello che sta intorno. Stiamo parlando del croissant, che ha tanto da dire: basta lasciar andare lo sguardo e ci si ritrova a scalare volte di sfoglia che salgono verso la gobbetta centrale, dove batte un cuore di burro AOP. Se poi avete la lucidità di indugiare tra un morso e l’altro, potrete osservare con ammirazione anche l’alveolatura della pasta interna, il vero segreto di tanta commovente sofficità. Una nuvola di piacere da cui non vorreste più scendere.

    Boulangerie Utopie (Rue Jean-Pierre Timbaud, 20)

    Credits a Boulangerie Utopie

    Con tanta offerta gastronomica nel cuore della città, vale la pena spingersi verso la periferia? La risposta è sì, anzi è: Utopie! In realtà non è affatto utopia trovare in questo locale tanta qualità sia nella pasticceria, sia nei prodotti da forno. L’assortimento di paste fresche è un bel vedere, in particolare i dolci monoporzione, dalla classica cheesecake alle minisfere con base sablé sormontata da una sferetta di glassa alle fragole o al sesamo nero. Ma è nella panificazione che qui si raggiungono vette himalayane: le ceste di pane sono da esposizione al Louvre, veri manufatti artigianali che sorprendono anche solo per l’impatto visivo che regalano. Tutto lascia intuire una profonda conoscenza di farine, lieviti e tecniche di lavorazione, che trova espressione sia nelle classiche baguette (bianca o ai cereali), sia nei vari pani alle noci, al the verde e riso soffiato, alla segale e, ancora, il cosiddetto pan muesli, con farina di segale, lievito madre e un mix di albicocche e fichi disidratati, uva passa e nocciole ad arricchire l’impasto. Tanta arte fornaia si ritrova anche nel pain au chocolat, nelle choquette, morbidi bocconcini di pasta choux tempestati di perle di zucchero e nei roulè, girelle di sfoglia proposte in varie versioni, tra cui alla cannella e al sesamo nero con lievito madre al carbone vegetale. Sul trono però troviamo lui, le roi croissant. Impasto con lievito madre e burro a denominazione d’origine AOP: questa è l’ottima base di partenza. Il resto lo fanno questi artisti della sfogliatura: doratura perfetta, fragranza avvolgente, volte di pasta che cedono dolcemente al palato rilasciando carezzevoli sfumature di burro. Adesso sì, possiamo affermarlo: vale davvero la pena spingersi fino alla periferia di Parigi!

     

    Siamo al capolinea. Il nostro giro turistico tra le opere d’arte della panificazione custodite nelle boulangerie parigine termina qui. Non ne siete rimasti inebriati al punto di voler programmare la vostra personale spedizione sulle tracce dei migliori croissant di Parigi

    Nato a Milano, vive da sempre a Locate di Triulzi, nella provincia sud del capoluogo lombardo. Oltre a collaborare con alcune testate giornalistiche locali è food blogger per storiedifood.com, dove racconta soprattutto di specialità e piccole realtà artigianali. Il suo piatto preferito è la piadina romagnola perché, nella sua semplicità, sa appagare come poche altre cose.

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