Calabria: 8 dolci (tipici) motivi per visitarla 

Michela Pasquali
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    Ti senti più parte del team dolce o del team salato? Se fai parte del primo gruppo e quando pianifichi le vacanze prima di scegliere la meta dai sempre un’occhiata ai dolci tipici della località dove intendi dirigerti, allora questo articolo è perfetto per te! Soprattutto se quest’estate hai deciso di fare le valigie e dirigerti verso la Calabria, non puoi non sapere assolutamente a quali – e quanti! – specialità dolciarie andrai incontro. 

    Dopo aver visto cosa portare di buono a casa da questa regione, vediamo allora insieme quali sono i dolci calabresi più rappresentativi

    Dolci calabresi: 8 specialità da provare assolutamente

    Fortunato Violi/shutterstock.com

    Terra dalla grande e antica tradizione culinaria, la Calabria vanta tantissimi dolci e prelibatezze tipiche che, grazie alla semplicità degli ingredienti e alla lavorazione artigianale, incontrano il palato di tutti, grandi e piccoli. Ma che cosa caratterizza l’arte dolciaria di questa bellissima regione? Se consideriamo i dolci calabresi zona per zona o meglio, provincia per provincia, possiamo notare che presentano diversi tratti comuni: sono quasi tutti a pasta secca e spesso privi di creme all’interno, profumatissimi e dal gusto molto ricco. Il passato e i prodotti locali – come mandorle, fichi e agrumi –  si rispecchiano anche nella pasticceria: i dolci calabresi racchiudono tradizioni millenarie, legate sia al mondo contadino che alle contaminazioni culturali arabe e greche che hanno caratterizzato questa regione.  

    Torrone 

    Dici “torrone” e dici “Calabria”. Ne abbiamo già parlato una volta presentandovi il torrone di Bagnara IGP, una delle 5 ricette di torrone più note in Italia e l’unico a ottenere – a partire dal 2014 – il riconoscimento IGP. Stando al disciplinare, infatti, questo prodotto dal gusto inconfondibile “è il risultato che si ottiene con la cottura di miele, mandorle non tostate, chiodi di garofano in polvere, zucchero e cacao amaro”. Noto per il suo sapore intenso al retrogusto di cacao amaro e la consistenza friabile, è possibile trovarlo in due differenti tipologie: “Martiniana”, caratterizzata dalla copertura di zucchero in grani, e “Torrefatto glassato”, con copertura di cacao amaro. Non resta che addentarne uno dei due – ma anche entrambi – per scoprire il gusto di una storia millenaria fatta di passione e qualità. 

    Susumelle

    Passiamo ora a un altro grande classico della punta del nostro Stivale: le Susumelle. Conosciute anche come pitte di San Martino, sono uno dei dolci tipici più famosi della Calabria, che si prepara solitamente nel periodo natalizio. Croccanti e morbide allo stesso tempo, le Susumelle sono composte di una pasta di biscotto dal retrogusto di cannella, realizzata senza utilizzare burro e uova ma soltanto un un po’ di latte e di miele. Il generoso strato di cioccolato che le ricopre le rende il dolce preferito di tantissimi, e di tutte le età! 

    Pitta m’mpigliata o “n’chiusa

    Anna Biancoloto/shutterstock.com

    Conosciuta anche come Pitta n’chiusa, la Pitta ‘mpigliata è un dolce tipico della tradizione calabrese, nata a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, e oggi largamente diffusa in tutta la Regione. La ricetta originale di questo dolce delizioso contempla la realizzazione di un ripieno, composto da un impasto di liquori e frutta secca, e della sfoglia, con cui poi si andranno a preparare le tipiche “roselline” che caratterizzano questo dolce. 

    Pensi di essere una persona paziente? Prima di dirlo, mettiti ai fornelli e prova a replicare la ricetta della pitta ‘mpigliata! La preparazione di questo dolce tradizionale, infatti, prevede una lavorazione lunga ben 3 giorni, di cui 2 di riposo del ripieno e una del dolce non cotto. Ma se “Parigi val bene una messa”, potete starne certi: un morso di pitta ‘mpigliata val bene tre giorni di attesa!  

    Pignolata

    Tarda Santo/shutterstock.com

    Simile agli struffoli napoletani, la pignolata calabrese è un dolce formato da tante palline glassate al miele unite insieme, dalla forma di piccole pigne (da qui il nome). Si prepara in occasione del carnevale, ma non è raro trovarla anche in altri momenti dell’anno sui banconi di forni e pasticcerie calabresi. Un dolce a pasta fritta che per molti profuma di famiglia, che con molta probabilità fu importato dagli arabi e che oggi è popolare non solo in tutta la Regione, ma anche nel resto del Sud Italia. 

    Panicelli

    Dionisio iemma/shutterstock.com

    In Calabria sono tante le delizie a base di cedro, un frutto diffusissimo specialmente nella zona dell’Alto Tirreno Cosentino, chiamata anche “Riviera dei Cedri”. Proprio qui, infatti, nascono i panicelli: dei fagottini di foglie di cedro di forma quadrata e leggermente allungata che contengono uva zibibbo appassita e cubetti di buccia di cedro di Calabria. La preparazione di questo particolare dolce è semplice: una volta imbottite, le foglie vanno chiuse con un filo di ginestra selvatica e successivamente cotte al forno. Secondo le tradizioni di una volta, i panicelli venivano preparati nel periodo di potatura delle piante di cedro, che va da ottobre a novembre. Oltre alla loro particolarità, il gusto e il profumo intenso di questi dolci li rendono una specialità da non perdere!

    Mostaccioli 

    Corina Daniela Obertas/shutterstock.com

    Mai sentito parlare dei mostaccioli calabresi? Si tratta di croccanti biscotti al miele formati da pochi ingredienti ma dal gusto inconfondibile. La preparazione, così come il nome, varia di zona in zona, ma la loro caratteristica distintiva è la consistenza dura e compatta, cosa che permette di conservare i mostaccioli anche molto a lungo. Questo dolce, diffuso in tutta la Calabria, è il dolce delle feste per eccellenza e viene solitamente preparato per ogni lieto evento: battesimi, matrimoni, lauree… i mostaccioli, insomma, sono il must have di ogni occasione in cui si festeggia in famiglia! 

    Nacatole 

    Farina, uova, olio, vino e zucchero e… si frigge! Se, come si dice, a volte basta poco per essere felici, noi lo confermiamo: un modo semplice per farlo è gustare le nacatole, dei dolcetti fritti tipici della tradizione calabrese, particolarmente diffusi nella provincia di Reggio Calabria. Il termine nacatole deriva da naca, parola dialettale che significa “culla e che fa riferimento alla culla di Gesù Bambino. La tradizione, infatti, vuole che queste delizie si preparino durante le feste natalizie o il carnevale, ma è ormai possibile trovarle durante tutto l’anno. Una bontà da servire a fine pasto, e da abbinare a un bel vino dolce e liquoroso. 

    Tartufo di Pizzo Calabro 

    FVPhotography/shutterstock.com

    Storia, tradizione, eccellenza: stiamo parlando del Tartufo di Pizzo Calabro, il famosissimo dolce dal cuore cremoso e primo gelato in Europa ad aver ottenuto il marchio IGP! Le due palline di gelato, rigorosamente alla nocciola e al cioccolato, che compongono questo dolce, vengono modellate a mano a forma di semisfera, per poi realizzare un “buchetto” in cui viene versata un’abbondante colata di cioccolato fuso.

    La morbidezza, la forma irregolare e soprattutto la bontà del Tartufo di Pizzo Calabro sono inconfondibili, frutto della preparazione artigianale e dell’abilità dei maestri pasticceri che tramandano questa ricetta da generazioni. Oggi Pizzo conta circa trenta aziende produttrici di tartufo e tantissime pasticcerie: la meta perfetta per tutti gli amanti dei dolci, del gelato e… dei dolci con il gelato! 

    Dolci tipici calabresi: non resta che assaggiarli tutti! 

    Regione che vai, dolce tipico che trovi! Qui abbiamo appena fatto soltanto un breve assaggio degli otto dolci tipici calabresi, anche perché… l’elenco completo sarebbe davvero lunghissimo! Ogni periodo dell’anno e ogni area della Calabria hanno infatti le proprie tradizioni culinarie e le proprie specificità: ci sono i dolci tipici della Pasqua, come le cuzzupe, e i dolci tipici di Natale, come i crustoli, le scaliddre e le nacatole di cui abbiamo parlato in precedenza. 

    Tanti ottimi motivi, quindi, per visitare questa bellissima terra non solo d’estate per poter godere delle sue spiagge e dei suoi paesaggi stupendi, ma anche nelle altre stagioni per apprezzarne il cibo e l’arte culinaria. 

    Amanti dei dolci, noi vi abbiamo avvisato: in ogni periodo dell’anno in Calabria troverete pane ma soprattutto torrone, susumelle, pitta ‘mpigliata e tante altre prelibatezze… per i vostri denti! 


    Immagine in evidenza di: Andrea Mangoni/shutterstock.com

    Nata ai piedi dell'Appennino Marchigiano, si è trasferita a Bologna per studiare, dove oggi lavora come Social Media Manager & Copywriter. Dopo i primi anni da fuorisede fatti di pasta al tonno e sughi pronti, si è casualmente ritrovata a spadellare sul serio: oggi, che siano lasagne, cannelloni o un buon brodo, per lei cucinare significa prendersi un momento di relax. E nonostante sia a Bologna da otto anni, non smetterà mai di lottare per ciò in cui crede: che i cappelletti sono meglio dei tortellini e che i passatelli in brodo si mangiano anche ad agosto.

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