coltivare-la-melanzana

Coltivare la melanzana

Adriana Angelieri

un vaso con una pianta di melanzana

Gustata appena colta, la melanzana è di una dolcezza inarrivabile. Se non la friggete, potete evitare la spurgatura con il sale. In caso di frittura è meglio metterla sotto sale per una mezz’oretta per evitare che assorba troppo olio. Le piante sono molto belle e i fiori meravigliosi.

NOME BOTANICO Solanum melongena. Fam. Solanacee.

TERRENO Mescolate metà terriccio con metà terreno di campo. Aggiungete il 10-15% di sabbia di fiume per assicurare il drenaggio. Il tutto deve essere ben letamato.

VASO Scegliete un vaso grande: almeno 30 cm di diametro.

NUTRIMENTO È una pianta avida. Lasciate che raggiunga i 30 cm di altezza e continuate ad aggiungere un pugnetto di concime biologico organico ogni 15 giorni.

ACQUA Non è una grande beona, ma bagnatela con regolarità perché teme molto l’aridità del terreno. In questo caso può verificarsi il temibile fenomeno della cascola florale: la pianta perde tutti i fiori. Ne farà degli altri, ma intanto un bel po’ di melanzane sono andate perdute. Per mantenere il terreno a un’umidità piuttosto costante, conviene pacciamare. Con quello che volete: foglie secche, sfalci d’erba, carta da pacciamatura o la corteccia di pino triturata che trovate nei garden center. È anche importante irrigare la pianta alla base, evitando di bagnare le foglie per non favorire l’insorgenza di malattie.

ESPOSIZIONE Al sole.
il fiore di melanzanaSEMINA Lasciatela perdere perché è complicata. Comprate le piantine.

TRAPIANTO In maggio – giugno.

CURE Eliminate le erbe infestanti che sottraggono acqua. Asportate i nuovi getti che compaiono alla base del fusto e le foglie ingiallite, con marciumi
o comunque non perfette che potrebbero essere state attaccate da agenti patogeni; in questo modo eviterete il contagio e favorirete l’aerazione.
Fornite la pianta di un tutore, per esempio una canna, che dovrà risultare più alta della pianta dopo essere stata infilzata fino alla base del vaso. Dovete procedere anche alla scacchiatura (o sfemminellatura), come si fa con i pomodori. Consiste nell’eliminare i getti ascellari posti nel tratto di fusto al di sotto della prima biforcazione. Da questi si svilupperebbero rami che producono melanzane piccole e dure. Quanto ai getti superiori alla prima biforcazione, toglietene qualcuno per avere frutti più grandi. La pianta va cimata quando supera il metro. A fine produzione cimate
tutti i rami per favorire la maturazione degli ultimi frutti.

CONSOCIAZIONI Va d’accordo con cavoli, finocchi, lattughe, ravanelli. Evitate di coltivarla con altre solanacee.

VARIETA’ Sono tantissime: vi conviene scegliere le più piccole, più adatte alla coltivazione in vaso. Fra quelle di tipo lungo, la Slim Jim è l’ideale perché produce numerosi frutti sui 10 cm. Oppure optate per la Violetta lunga palermitana. Fra le tonde consiglio la Violetta nana precoce, la Tonda
genovese e soprattutto la Baby Rosanna, che produce tanti frutti grandi quanto un uovo.

RACCOLTA Le melanzane si raccolgono quando sono ancora immature tagliando il peduncolo con le cesoie vicino al fusto. Sono pronte quando cedono appena alla pressione delle dita.

CICLO Annuale.
Tratto dal libro di Martino Ragusa Orto e Mangiato Sperling & Kupfer, 2012

di Martino Ragusa

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Lascia un commento