Il cibo dei cartoni animati giapponesi che avremmo sempre voluto provare

Mara D'Angeli
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    I cartoni animati sono stati una parte importante dell’infanzia e dell’adolescenza per molti di noi. Rappresentavano un momento di evasione, magari durante la merenda del pomeriggio, e spesso si attendeva con ansia il nuovo appuntamento quotidiano con i nostri personaggi preferiti per scoprire gli sviluppi della storia e delle loro vicende. Gli anime giapponesi, in particolare, hanno influenzato molto il nostro immaginario: lo hanno fatto con le storie raccontate e i loro protagonisti, ma anche attraverso la cultura giapponese che emerge da questi cartoon

    Uno degli aspetti che ci incuriosiva di più, probabilmente, riguarda proprio l’universo culinario del Giappone: quante volte abbiamo visto i nostri beniamini divorare piatti insoliti e allettanti, domandandoci che sapore avessero e come fossero fatti? In molti casi si trattava di pietanze tipiche di questo Paese, infatti, che non avevamo mai visto e tantomeno assaggiato. Questo non faceva che alimentare il loro fascino, rendendole ai nostri occhi tanto invitanti quanto, però, inaccessibili. 

    Ebbene, con questo articolo vogliamo soddisfare la curiosità di tutti coloro che da bambini hanno subito il fascino di queste preparazioni: ecco 10 cibi famosi che abbiamo visto nei cartoni animati giapponesi e che cosa contengono!

    Il cibo negli anime giapponesi: le 10 pietanze che ci hanno sempre incuriosito

    Dal ramen agli onigiri, dal dolce preferito di Doraemon al piatto di Marrabbio in Kiss me Licia, passando per i dolcetti mangiati da Bunny in Sailor Moon: ecco i piatti giapponesi che avete sempre voluto provare quando guardavate i cartoni animati!

    Ramen, un’icona del Giappone

    ramen giapponesi

    sasazawa/shutterstock.com

    Probabilmente il ramen è uno dei cibi più presenti e consumati negli anime giapponesi. Uno dei personaggi che ne va matto, ad esempio, è l’ispettore Zenigata di Lupin III

    D’altra parte non c’è da stupirsi: questa zuppa di noodles è una delle preparazioni più rappresentative del Paese del Sol Levante (anche se le sue origini sono cinesi). 

    La ricetta in genere è realizzata con brodo di pesce o carne, insaporito con salsa di soia o miso (condimento tipico del Giappone) a cui vengono aggiunti noodles (caratteristici spaghetti giapponesi) e una guarnizione che può essere composta da carne di maiale, verdure e kamaboko, alimento che deriva dalla lavorazione del pesce. Uno degli aspetti interessanti del ramen è che può essere personalizzato utilizzando, di volta in volta, ingredienti differenti, inoltre ne esistono quattro varianti diverse che cambiano in base alla tipologia di brodo.

    In Italia si possono trovare diversi locali in cui è possibile gustare questa pietanza (come i ristoranti di Milano dove mangiare il ramen che vi abbiamo suggerito), ma se amate cucinare perché non provate a cimentarvi nella sua realizzazione? Si tratta sicuramente di una preparazione impegnativa, perché il procedimento richiede del tempo, tuttavia con la nostra ricetta dei noodles e un po’ di pazienza, potrete portare a tavola un piatto delizioso!

    Onigiri, le irresistibili polpette di riso

    Brent Hofacker/shutterstock.com

    Se il nome non vi dice molto, provate a immaginare una polpetta di riso bianco a forma di triangolo con alla base un pezzo di alga nori… avete capito a cosa ci stiamo riferendo? Probabilmente sì, perché gli onigiri sono un altro dei piatti che appaiono più di frequente nei cartoni animati giapponesi, spesso consumati come spuntino. All’interno, in genere, presentano un ripieno di pesce, e sono in parte avvolti dall’alga in modo da poter essere mangiati con le mani senza sporcarsi. 

    Ecco un modo possibile per realizzarli:

    1. cucinate il riso e lasciatelo intiepidire (come vedremo più avanti, la preparazione del riso nella cucina giapponese differisce da quella occidentale);
    2. preparate il ripieno: condite dei filetti di salmone (oppure di tonno) con olio, sale e pepe, cuocetelo su una griglia e infine dividetelo in piccoli pezzi con una forchetta;
    3. inserite il ripieno: dopo esservi inumiditi le mani e averci passato un po’ di sale (utile a insaporire gli onigiri), prendere 80-100 grammi di riso e create un incavo al centro, dentro al quale inserite un po’ del ripieno;
    4. componete la polpetta: richiudete il tutto creando la forma di un triangolo, quindi ritagliate una piccola striscia dal foglio di alga nori e applicatela alla base (basta fare pressione sul riso per far sì che si attacchi).

    Dorayaki, i preferiti di Doraemon

    dorayaki giapponesi

    small1/shutterstock.com

    Poi ci sono cibi che ricordiamo particolarmente perché li associamo a specifici personaggi. È il caso dei dorayaki, ad esempio, la merenda preferita da Doraemon. Chi di noi è cresciuto guardando questo cartone animato ricorderà la passione che il famoso gatto robot ha per questi dolci dall’aspetto simile a pancake e forse si sarà chiesto se esistessero realmente e che sapore avessero. Ebbene, i dorayaki esistono e sembrano anche essere molto appetitosi. L’impasto, infatti, assomiglia a quello del pan di Spagna (si chiama kasutera), mentre la farcitura tradizionale è composta da marmellata di fagioli azuki rossi, chiamata anko, un ripieno che ritroveremo anche in altre preparazioni dolci giapponesi. In ogni caso, è possibile farcirli anche in altri modi, ad esempio con crema spalmabile al cioccolato o altre marmellate. 

    Se – come immaginiamo – non vedete l’ora di provarli, ecco la ricetta tradizionale dei dorayaki pronta per voi!

    Taiyaki, i dolci a forma di orata

    Kallayanee Naloka/shutterstock.com

    Avete mai visto i protagonisti dei manga e degli anime giapponesi mangiare dei dolcetti a forma di pesce? Si trattava dei taiyaki, un dolce tipico del Giappone solitamente venduto come street food. Molto presenti durante le fiere e i festival di strada, i taiyaki hanno forma di orata (da cui prendono il nome) e sono realizzati da due basi simili al waffle, tra le quali viene inserito un ripieno goloso. In genere si tratta sempre della marmellata di fagioli azuki, che abbiamo visto negli dorayaki, ma anche qui si può variare con altre farciture gustose come il cioccolato e la crema, ad esempio. La pastella viene cotta su una piastra apposita, composta da due stampi a forma di pesce che permettono di cuocere le due metà del dolce nello stesso momento. Quindi si procede con la farcitura e… con l’assaggio!

    Okonomiyaki… ed è subito Kiss me Licia!

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    Forse la parola okonomiyaki non vi fa pensare a nulla, ma se vi parlassimo di Marrabbio, il papà di Licia in Kiss me Licia, intento a cucinare prelibatezze nel suo ristorante? Ebbene, il burbero (e divertentissimo) Marrabbio preparava gli okonomiyaki, piatto tipico giapponese che può essere associato a una sorta di frittata. La ricetta tende a variare a seconda della zona del Giappone, ma gli ingredienti in genere presenti sono farina, uova, verza o cavolo cappuccio, a cui si possono aggiungere vari componenti come carne, pesce, frutti di mare. Il tutto viene cucinato alla piastra per poi essere decorato, di solito, con maionese o salsa okonomiyaki (che contiene ingredienti come ketchup, zucchero, miele e salsa di soia). A noi è venuta l’acquolina in bocca, e a voi?

    Daifuku mochi, dolcetti appiccicosi ma golosi

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    I daifuku mochi forse li avrete visti in Sailor Moon, gustati dalla simpatica Bunny. Si tratta di dolcetti realizzati con un mochi, dolce di riso glutinoso contenente una farcitura dolce: in molti casi è sempre l’anko, la marmellata di fagioli rossi, ma può trattarsi anche di crema, cioccolato o frutta. Il termine “glutinoso” non sta a indicare la presenza di glutine (che non c’è), ma descrive il fatto che il riso è piuttosto appiccicoso. L’oryza sativa glutinosa, infatti, ossia il riso usato per questa preparazione, ha la caratteristica di diventare “colloso” dopo la cottura. 

    Dango, gli spiedini dolci e… colorati

    hanami dango

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    Restando in tema di dolcetti, parliamo di un’altra golosità che gli appassionati di manga e anime probabilmente ricordano. Stiamo parlando dei dango, una sorta di gnocchi a base di riso glutinoso e farina di riso che vengono gustati su degli spiedini. Anch’essi molto caratteristici della pasticceria giapponese e apprezzatissimi dalla famosa guerriera Sailor, sono presenti in diverse tipologie. Una di queste è il Sanshoku-Dango, che significa dango a tre colori: quello preparato durante la primavera in occasione dell’hanami, termine giapponese con cui ci si riferisce alla tradizione di osservare lo spettacolo della fioritura dei ciliegi, prende il nome di Hanami Dango e viene realizzato usando tre polpette di riso di colore rosa, bianco e verde per richiamare questa stagione dell’anno. 

    La variante più nota, però, probabilmente sono i Mitarashi Dango, serviti ricoperti da uno sciroppo chiamato mitarashi. Curiosi di sapere come si preparano? Non vi resta allora che leggere la nostra ricetta!

    Nikuman, i panini ripieni cotti al vapore 

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    Molti personaggi dei cartoni animati, inoltre, sono ghiotti di nikuman, panini cotti al vapore ripieni che assomigliano ai baozi di origine cinese. Per l’impasto del panino in genere servono farina, acqua, lievito, zucchero, olio e sale, mentre per il ripieno si possono usare carne di maiale, di manzo e altri componenti. I panini vanno quindi cotti al vapore e mangiati caldi!

    Gohan, il riso in bianco giapponese

    Come possiamo poi non citare la pietanza che ritroviamo in quasi tutti i pasti della tradizione giapponese (e quasi sempre presente, quindi, sulle tavole dei protagonisti dei nostri anime preferiti)? Ovviamente stiamo parlando del riso o, per meglio dire, del gohan, termine con cui si intende il riso bollito in bianco, privo di condimenti. Una delle particolarità di questo piatto è che il riso, a differenza di quanto avviene in Occidente, viene lavato prima di essere cotto e che non viene scolato dopo la cottura. Infatti, lo si cuoce nel quantitativo d’acqua strettamente necessario, dunque non serve scolare perché l’acqua viene completamente assorbita dal riso. 

    Bento, l’iconico porta-pranzo

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    Chiudiamo questa carrellata dedicata ai cibi mitici dei cartoni animati giapponesi con quello che non è una pietanza in sé, ma che rappresenta comunque un elemento ricorrente nei pasti dei protagonisti degli anime. Ci riferiamo al bento, il pranzo da asporto inserito all’interno di uno specifico recipiente realizzato a questo scopo (il termine fa riferimento sia alla scatola sia al suo contenuto). Il bento è infatti un contenitore particolare, suddiviso in scomparti, ognuno dei quali con un cibo diverso, di solito preparato con molta cura e attenzione ai particolari. Può essere composto a casa oppure essere acquistato già pronto al ristorante o nei negozi. Quante volte lo abbiamo visto usare dai nostri personaggi preferiti durante la pausa pranzo a scuola, al lavoro o in viaggio? Dite la verità, lo avreste voluto anche voi per i vostri pranzi fuori casa!

    Eccoci quindi giunti al termine di questo viaggio nella cultura gastronomica del Paese del Sol Levante attraverso i cartoni animati giapponesi. E voi che ricordi avete dei manga e degli anime? In che modo hanno influenzato il vostro immaginario, soprattutto da un punto di vista culinario? Raccontatecelo nei commenti!


    Immagine in evidenza di: Alphonsine Sabine/shutterstock.com

    Nata a Rimini, ha trascorso gli anni universitari a Urbino dove, tra una lezione e l’altra, si è innamorata della mitica crescia: ora, quando le chiedono cosa preferisca tra crescia e piadina… be’, non sa proprio decidere! Da qualche anno vive a Riccione, vicino a Rimini, e lavora come web writer e revisore di contenuti. Il suo piatto preferito è la pasta asciutta, in tutte le forme e le salse, perché un buon piatto di pasta… ti cambia la giornata. In cucina per lei non può mancare una bella porzione di verdura di stagione, condita con olio d’oliva.

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