Una Giornata Da Degustare: La Cantina Venturini – Baldini (re)

Adriana Angelieri

di Maria Elena Manzini. Domenica 25 maggio è stata in tutta Italia la giornata di Cantine Aperte. Da 16 anni l’ultima domenica di maggio le cantine socie del Movimento del Turismo aprono le loro porte agli appassionati e amanti del vino. Ogni cantina si attrezza per accogliere al meglio le centinaia di ospiti: le degustazioni di vino e le visite alle cantine sono spesso accompagnati da degustazione e presentazione dei prodotti locali e a volte esibizioni di gruppi folkloristici della zona. E’ un’iniziativa davvero bella che permette non solo di avvicinarsi al mondo del vino, ma anche di conoscere la storia, le tradizioni e i prodotti dei diversi territori italiani. Quest’anno, non avendo tanto tempo a disposizione, sono rimasta tra le mie terre di origine per degustare un vino che bevo spesso, ma in fondo conosco poco: il Lambrusco. Il lambrusco è un vino rosso frizzante prodotto soprattutto nel modenese-reggiano, che si accompagna molto bene alla cucina di questi territori. Per saperne però un po’ di più domenica sono andata in una delle cantine più note di Reggio Emilia: la Venturini Baldini. L’azienda sorge in una tenuta di 150 ettari ai piedi dei colli matildici, tra Roncolo e Montecavolo, in una zona che qualche anno fa è stata battezzata, tra le migliori in Italia in cui vivere. Nella tenuta convivono boschi di querce e cipressi, alberi da frutto e prati bradi, in cui scorazzano liberamente scoiattoli, volpi, caprioli, lepri e fagiani. L’azienda è nata all’inizio degli anni ’80, per volontà di Carlo Venturini e Beatrice Bandini, che hanno acquistato la tenuta. Ma è soprattutto grazie all’entusiasmo e passione di Donata Venturini, Donna del Vino e attuale responsabile dell’azienda, che la Cantina ha raggiunto i riconoscimenti attuali come le certificazioni ISO 9002 e 14001. Venturini Baldini è stata anche la prima azienda italiana nel settore vitivinicolo ad avere nel 2003 la registrazione EMAS. Le sue uve sono rigorosamente di proprietà, selezionate e raccolte a mano destinate alla cantina interna, senza tempi di stoccaggio. Dal 1994-65 tutti i vitigni sono coltivati esclusivamente con metodi biologici. Domenica abbiamo potuto assaggiare sette dei loro vini con un percorso che attraversava tutta la tenuta. La degustazione è cominciata all’ingresso con uno spumante rosato da uve pinot, il Rosa di Roncolo. Nella Sala delle zucche abbiamo poi degustato un Reggiano Lambrusco secco DOC, Tenuta di Roncolo, ottenuto da varietà di vitigni Grasparossa, Sorbara, Marani, Montericco e Maestri; un Rubino del Cerro, lambrusco spumante Charmat, molto buono, ottenuto da una varietà di Marani, Montericco, Maestri, Salamino, Grasparossa e una piccola percentuale di Bonarda e infine un cabernet sauvignon, Il Grinto. Infine abbiamo concluso la degustazione nella Sala delle Carrozze con dei vini da dessert: un malvasia secca, una dolce un Marzemino dolce, un rosso frizzante ottenuto da un particolare vitigno marzemino esclusivo della collina reggiana. In questa occasione Venturini Baldini ha anche ospitato alcuni produttori della zona: tra un vino e l’altro abbiamo potuto assaggiare alcuni dei loro prodotti tipici. Venturini Baldini non è solo una cantina, è una vera e propria azienda agricola, dove oltre al vino si producono aceto balsamico, miele, grappa, nocino. In particolare l’aceto balsamico pregiato, unico e dalla produzione limitata, viene invecchiato in 500 botti in un’acetaia ricavata in un sottotetto di un edificio antico. Presso lo spaccio è possibile acquistare una grande varietà di prodotti dell’azienda, ma anche del territorio. L’azienda è anche a disposizione per colazioni e meeting. A coloro che per caso si troveranno in visita per le colline dei castelli matildici consiglio vivamente una sosta qui: potranno degustare un ottimo vino immersi nella natura! L’indirizzo è: Via Turati, 42 Comune Roncolo di Quattro Castella (RE) Tel 0522 24 90 11 http:// www.venturinibaldini.it

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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