Let’s move, la campagna contro l’obesità, in particolare infantile, promossa da Michelle Obama, l’ex first lady americana, era molto più che un programma educativo, ma si era trasformato negli anni in una battaglia per la salute, un vero e proprio simbolo distintivo dell’amministrazione Obama, che degli orti e della frutta al posto delle merendine, aveva fatto uno dei punti saldi dell’agenda politica, con un impegno apprezzato anche oltre i confini nazionali.
Ora, la fase di smantellamento sistematico di ogni riforma riconducibile all’ex Presidente messa in atto da Donald Trump, si è abbattuta anche sull’alimentazione sana nelle scuole voluta da Michelle, con ragioni ancora poco chiare, ma col rischio di vanificare gli sforzi fatti in questi anni per “educare” una popolazione di cui il 38% degli adulti è obeso (si parla di circa 78 milioni di americani). Ne abbiamo voluto parlare, chiedendo un commento anche alla dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista – per capire che ripercussioni potrebbe avere, in termini di salute, la politica di Trump contro l’alimentazione sana.
Trump contro l’alimentazione sana promossa dagli Obama
Durante il lancio della campagna Let’s Move (letteralmente: muoviamoci!) l’ex first lady americana aveva dichiarato che “la salute fisica ed emotiva di un’intera generazione e la salute economica e la sicurezza della nostra nazione è in gioco”, riportando alcuni numeri per inquadrare le dimensioni del fenomeno.
Allarme obesità
Negli Stati Uniti 1 bambino su 3 è obeso e questo significa, con buona probabilità, che diventerà un adulto obeso, sviluppando le patologie correlate a questa condizione, in particolare diabete e malattie cardiovascolari. Michelle Obama ha sempre sottolineato, inoltre, il ruolo di uno stile di vita sedentario, come quello degli americani negli ultimi 30 anni, basato su molti pasti abbondanti, poco movimento, televisione, computer, snack salati e bevande zuccherate. Giustamente la precedente amministrazione aveva fatto appello agli adulti, cui spetta la responsabilità di permettere ai figli di crescere in modo sano, lanciando quindi una grande campagna di informazione e di azione.
Task Force contro l’obesità, al centro la scuola
L’obiettivo dell’amministrazione Obama era ambizioso, in quanto si prefiggeva di risolvere il problema dell’obesità infantile entro una generazione. Per farlo, in questi anni è stata predisposta una task force che ha previsto azioni e strategie su vari livelli: dalla prima infanzia, con il tema dell’allattamento, passando per la promozione dell’attività fisica, fino ad arrivare al ruolo educativo di genitori e scuola.
Proprio su questo ultimo punto è intervenuto la settimana scorsa il nuovo Ministro dell’Agricoltura Sonny Perdue, annunciando la mossa del Presidente Trump contro l’alimentazione sana nelle scuole, a suo parere non apprezzata da bambini e ragazzi.
Non è un segreto che anche sul tema alimentare Obama e Trump abbiano gusti radicalmente opposti: se il primo non rinunciava mai a una manciata di mandorle (salate) prima di andare a dormire e, con la moglie, promuoveva l’agricoltura biologica, il Presidente in carica è un amante di hamburger e patatine, non nascondendo la sua passione per McDonald’s.
Tregua a grassi e bevande zuccherate
In particolare, lo stop riguarda la riduzione di sale e zucchero e l’introduzione di alimenti integrali nell’alimentazione scolastica, come previsto dalla campagna Let’s Move. Per giustificare un tale provvedimento dell’amministrazione Trump contro l’alimentazione sana, il Ministro ha dichiarato ai giornalisti: “non sarei grande e grosso come sono se non avessi sempre bevuto il mio latte al cioccolato”, sostenendo che la scelta è dovuta al fatto che i bambini non apprezzavano i cibi integrali troppo insipidi e che, quindi, non mangiavano, provocando anche un notevole spreco alimentare.
Insomma, per quanto a molti questa iniziativa sembri un favore alle lobby dell’industria alimentare che da tempo facevano battaglia al programma Let’s Move, il Ministro Perdue ne ha fatta una questione di appeal, sostenendo di fatto che i cibi salutari non funzionano.
Al di là delle strategie politiche americane, a noi interessa soprattutto capire qual è il prezzo in termini di salute della scelta di Donald Trump contro l’alimentazione sana nelle scuole.
Obesità infantile e salute: il commento della nutrizionista
Abbiamo voluto chiedere un commento alla nutrizionista Francesca Evangelisti per capire se effettivamente esistono dei rischi nel proporre ai giovani come riferimento culturale un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri e alimenti raffinati: “assolutamente sì. Bisogna tenere conto che è proprio durante l’infanzia e l’adolescenza che si devono impostare e consolidare delle sane e corrette abitudini alimentari, di cui i giovani stessi potranno fare poi patrimonio per tutta la vita”.
Purtroppo, il progressivo cambiamento dello stile di vita e dei ritmi lavorativi hanno completamente stravolto la nostra alimentazione, favorendo l’instaurarsi nella popolazione infantile di abitudini alimentari completamente sbagliate, prima fra tutte il consumo di cibi troppo calorici o contenenti troppi grassi o troppi zuccheri e di ridotto valore nutritivo, a scapito di alimenti sani quali cereali integrali, frutta, verdura, legumi e pesce, per citarne alcuni. Non è tutto, la nutrizionista sottolinea come sia fondamentale la colazione dei bambini, mentre oggi si tende a saltarla o a mangiare poco, facendo, conseguentemente, pasti troppo abbondanti, con un’errata ripartizione calorica durante la giornata”. Tra gli altri aspetti negativi dell’alimentazione dei più giovani, la specialista ricorda:
- frequentazione dei fast-food, con consumo di cibi ad elevato contenuto energetico, grassi saturi e sale, spesso lontano dagli usuali orari dei pasti
- consumo dei pasti davanti alla televisione o mentre si sta facendo altro, che porta al non rendersi conto di quanto si sta mangiando, ma anche di come si sta mangiando (teniamo conto che anche mangiare veloce fa male).
“A tutti questi errori nutrizionali si associa di fatto anche quella che è una vera e propria monotonia dell’alimentazione, ovvero il consumo sempre degli stessi alimenti, abitudine anche questa che porta a una inconsapevolezza di ciò che si sta mangiando, ma anche all’essere legati a certi tipi di gusti e sapori che, soprattutto in età infantile, possono creare una vera e propria dipendenza, poi difficile da sradicare”, favorendo un’alimentazione selettiva pericolosa, come abbiamo visto parlando di disturbi del comportamento alimentare con il prof. Franzoni.
Malattie metaboliche e rischio cardiovascolare
La scelta dell’amministrazione Trump contro l’alimentazione sana, sembra, quindi, rispecchiare un’epoca, in cui manca una corretta educazione alimentare. A cosa porta tutto questo? Ci sono dei rischi? Anche in questo caso la nutrizionista risponde affermativamente, dimostrando preoccupazione: “è un peccato che campagne di promozione di una sana alimentazione e di un corretto stile di vita in età pediatrica, come quella proposta appunto da Michelle Obama rischino di essere smantellate, proprio ora che sembravano cominciare a ad affermarsi in una società, quella americana, tra le più inconsapevoli da un punto di vista alimentare”.
Aumentano i giovani che si ammalano delle patologie degli anziani
Il motivo di questa preoccupazione è evidente: nei bambini e negli adolescenti con abitudini alimentari sbagliate aumenta significativamente il rischio di sviluppare sovrappeso e obesità, ma anche tutte quelle malattie legate a questa condizione, “quali ipertensione, diabete, colesterolo e trigliceridi alti”. E i dati a riguardo parlano chiaro, come evidenzia l’intervistata: “da diversi anni si registrano casi di bambini e adolescenti con malattie metaboliche tipiche dell’età adulta, che tendono ad insorgere mediamente con l’avanzare dell’età. I problemi, oltre che nella fase di crescita, si ripercuotono poi anche in età adulta, quando è più difficile riabituare un organismo, in parte già compromesso, ad uno stile di vita sano”.
Il problema risulta addirittura amplificato se teniamo conto che i bambini non solo non praticano quasi mai nessuna attività sportiva, cosa tra l’altro fondamentale per un individuo in fase di crescita, ma effettuano pochissimo movimento, in generale. “Il bambino di oggi è svogliato, pigro, non ha voglia di muoversi o di fare nessun minimo sforzo per compiere anche le più semplici attività quotidiane, vittima di una società che propone mille comodità e una alimentazione pratica, saporita e altamente saziante”.
E a coloro che ritengono queste preoccupazioni eccessive, facendo riferimento a modelli di “una volta”, quando, pur non badando tanto a quello che si mangiava, nessuno aveva particolari problemi di obesità, la nutrizionista risponde che “certamente una volta non c’era una particolare consapevolezza alimentare, ma gli alimenti erano molto più genuini di oggi e soprattutto lo stile di vita era completamente diverso. Ad esempio, si andava a scuola a piedi, si giocava all’aperto, senza telefonini, computer, televisione e giochi elettronici di vario tipo”.
Servono nuovi modelli educativi
Per promuovere una crescita sana ed evitare il dilagare di obesità e malattie metaboliche in età infantile, è assolutamente necessario educare bambini e adolescenti, proponendo modelli di riferimento da seguire ed applicare in ambito familiare: “il modello culturale è fondamentale in questa battaglia di salute”, conclude l’intervistata.
Si tratta di strategie e scelte politiche ed educative che devono far riflettere sui rischi legati ad una alimentazione sbagliata e all’assenza di attività fisica, che devono contribuire a far sviluppare nel bambino una coscienza alimentare autonoma e consapevole sempre crescente, finalizzata alla salute e non alle comodità o alla semplice gratificazione derivante dall’atto del mangiare, e che gli permetta di apprezzare i cibi sani e fare scelte nutrizionali corrette per tutta la vita.
In questo senso, lo stop del Presidente americano ai programmi educativi sull’alimentazione sana, suona come un terribile passo falso. Voi cosa ne pensate? E a proposito di alimentazione dei più piccoli, per accendere la loro curiosità, potreste provare a cucinare con i bambini sperimentando ricette sane e sfiziose che piaceranno a tutta la famiglia.