Con il rientro tra i banchi riparte la campagna ministeriale “Frutta e verdura nelle scuole”, che incoraggia il consumo di frutta da parte dei bambini e l’adozione di abitudini alimentari sane, sensibilizzando contemporaneamente sull’importanza di prevenire gli sprechi di cibo. L’educazione alimentare e la prevenzione dell’obesità infantile sono temi che Il Giornale del Cibo ha molto a cuore, e di cui si occupa, per esempio, attraverso la campagna Crescere a Tavola, Negli anni in cui è stato attivata, l’iniziativa ha coinvolto in media circa 1 milione di alunni, con risultati soddisfacenti: è emerso, infatti, che il messaggio educativo trasmesso è servito a incrementare la presenza di prodotti ortofrutticoli sulla tavola delle famiglie. Vediamo, quindi, in cosa consiste “Frutta e verdura nelle scuole” e come promuove l’educazione alimentare tra i bambini delle primarie.
“Frutta e verdura nelle scuole”: la campagna per convincere i bambini a mangiare sano
Il progetto Frutta e verdura nelle scuole, promosso dal Ministero delle politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, insieme all’Unione Europea, con la collaborazione di altri ministeri ed enti, è destinato alle scuole primarie e prevede la partecipazione gratuita dei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Le iniziative che vengono realizzate coinvolgono non solo i giovani scolari, ma anche gli insegnanti, ai quali vengono offerti dei percorsi di formazione, e le famiglie, che sul portale dedicato all’iniziativa, possono trovare una serie di strumenti utili per conoscere la filiera ortofrutticola, la sua sicurezza, ma anche per educare all’importanza dell’adozione di uno stile di vita sano e attivo e di un’alimentazione corretta, valori di cui la scuola si fa promotrice.
Percorsi per alunni, famiglie e insegnanti
Le iniziative di natura ludico-didattica rivolte ai bambini prevedono giornate a tema, i Frutta Day, ma vengono effettuate anche visite a fattorie didattiche e aziende agricole, per avvicinare gli alunni alla filiera ortofrutticola e far conoscere loro i processi produttivi degli alimenti. Se è vero, infatti, che spesso i bambini fanno fatica ad avvicinarsi a cibi nuovi e soprattutto alla frutta e alla verdura, spesso è sufficiente cambiare l’approccio nell’offrire loro questi alimenti e utilizzare un po’ di fantasia: farli giocare perché possano scoprire, toccare, sperimentare con mano quello che poi sarà il loro cibo è un’ottima strategia. Per questo motivo, la campagna rivolge la sua attenzione anche alle famiglie, primi e importantissimi attori del processo educativo, il cui ruolo non può essere sostituito, ma può di certo essere supportato dalla scuola, offrendo strumenti che permettano di relazionarsi in maniera diversa ai propri figli e alla loro alimentazione.
Proprio la consapevolezza di quanto scuole e insegnanti possano fare, infine, è alla base dei percorsi di formazione previsti nel programma, volti a fornire strumenti con i quali gli educatori possano incuriosire e orientare le scelte dei bambini, senza condizionamenti passeggeri legati a mode o notizie del momento, ma con delle conoscenze fondate su solide basi scientifiche. I docenti delle scuole primarie, infatti, attraverso gli incontri di formazione inseriti anche sul catalogo della piattaforma MIUR S.O.F.I.A., possono acquisire un atteggiamento più critico e consapevole, approfondendo percorsi di educazione alimentare, da applicare anche nelle mense scolastiche, basati sull’importanza dell’inserimento di frutta e ortaggi nell’alimentazione quotidiana e con informazioni su conservazione, sostenibilità, sicurezza d’uso, etichettatura.
La formazione centralizzata ha poi un grande punto di forza: le informazioni divulgate sono univoche su tutto il territorio nazionale e scientificamente accreditate, dal momento che si basano sulle Linee guida per una sana alimentazione italiana, un documento di consenso condiviso da più di 100 esperti e circa 40 Istituzioni italiane.
Le Olimpiadi della frutta e La scuola in campo
Tra le iniziative più interessanti della campagna, Le Olimpiadi della frutta, un vero e proprio campionato sui temi che riguardano l’alimentazione e il consumo di frutta e verdura. Ogni insegnante può iscrivere la propria classe che può partecipare con elaborati a tema, foto, disegni o video:, per completare il percorso ludico-didattico multidisciplinare a tappe successive. I temi su cui lavorare e i lavori vengono in seguito valutati da una giuria di esperti di nutrizione e comunicazione.
La scuola in campo, invece, si sviluppa con percorsi dedicati ad alunni, famiglie e insegnanti, secondo due tipologie: da gennaio alla fine di marzo, i dietisti ANDID, formati presso il Centro di ricerca CREA Alimenti e Nutrizione, si recano presso le scuole per un incontro di sensibilizzazione sui concetti chiave di una corretta alimentazione. Dalla fine di marzo alla prima settimana di giugno, invece, alcune classi visitano le sedi CREA partecipanti alla campagna, per svolgere attività didattica indoor (gallery didattica, disegno, fotografia), degustare frutta e partecipare a un laboratorio sensoriale.
Come vi abbiamo raccontato poco tempo fa parlando di merenda nelle scuole, sono numerosi gli istituti che hanno aderito alla campagna promossa dall’Unione Europea. Dal 2009, anno della prima attivazione, hanno partecipato oltre 7.000 scuole, con risultati davvero soddisfacenti: le maestre intervistate, infatti, le attività proposte riescono a centrare l’obiettivo, e i bambini sono entusiasti di scoprire nuovi sapori. Anche nelle famiglie, secondo il parere di insegnanti coinvolte nel progetto, aumenta notevolmente la consapevolezza a livello di educazione alimentare.
Voi cosa ne pensate? I vostri figli frequentano un istituto che aderisce al programma “Frutta e verdura nelle scuole”?
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