Tipicita’: Made in Marche Festival

Adriana Angelieri

di Maddalena Baldini. “(…) Così benedetta da Dio di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono…” Questo fu il commento di Giosuè Carducci nel 1898 per le celebrazioni del primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi. Nessuna parola fu mai così azzeccata. Tutto ciò sono le Marche. Una regione dai colori forti, dalla terra sana e generosa, abitata da gente che ama il blu del mare e le coste suggestive del Conero, là dove tutto pare confondersi tra le diverse tonalità di azzurro. Una regione accogliente, dove le piccole realtà regalano ancora i profumi buoni della terra, uniti alla volontà e alla capacita di lavorare. Una fetta della nostra Penisola affacciata sull’Adriatico dove l’imprenditoria corre di pari passo con le tradizioni fatte dai buoni sapori e dal gusto deciso. Un tesoro da gestire, una grande potenzialità da esprimere e mettere in campo in maniera chiara e netta, offrendo una visione reale di tutto ciò che la regione Marche rappresenta. “Tipicità: Made in Marche Festival”, questo è il nome della manifestazione giunta alla 20^ edizione, con la mano ferma e decisa di Angelo Serri, è stata la vetrina ideale per plasmare una tale ricchezza. Tre giorni, dal 21 al 23 di aprile, sigillati da assaggi, presentazioni, degustazioni di ogni genere. Fermo è stata la cornice perfetta, oramai da anni consolidata sede di questo importante appuntamento marchigiano. Un tour tra le aziende del territorio che, ogni anno, offrono a un pubblico di esperti del settore e appassionati tutto ciò che porta la regione affacciata sull’Adriatico a firmare con il marchio dell’eccellenza. Dal profumo del pane al gusto deciso del ciauscolo, dal sapore invitante delle olive all’ascolana al carattere accattivante della pasta, dalla ricchezza aromatica dei vini all’intrigante e allettante carrellata del pesce azzurro che con generosità viene offerto dal mare. Senza perdere di vista i formaggi pecorini e caprini, il salame di Fabriano, il miele, la mela rosa dei Sibillini, il prosciutto di Carpegna, i maccheroncini di Campofilone, tartufi, cereali e olio extravergine d’oliva. E cosa dire dell’eccellenza che abbraccia la pelletteria e il settore delle calzature? Il Made in Italy che arriva dalle Marche e oltrepassa i confini nazionali parla da sé. Non solo cibo e gioia per il palato ma anche un “gusto” che lega arte e artigianato allargato pure ad altre regioni italiane, come Friuli, Veneto, Sicilia Piemonte e Calabria, che hanno accettato di presentare le loro specialità. Un gemellaggio che ha abbracciato anche l’altra sponda dell’Adriatico con i rappresentanti della Repubblica Serba. Insomma, un ricchissimo fine settimana nel quale le aree espositive hanno dato spazio agli assaggi e a un contatto diretto con i produttori e con gli Chef che hanno cucinato in “diretta” affiancando i loro piatti ai vini tipici della zona. Tipicità ha presentato anche un Salone del Turismo nel quale sono state illustrate anche le bellezze naturalistiche e del paesaggio e i tesori storico-artistici del territorio, questo per legare definitivamente le molteplici attrattive dell’intera regione.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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