More di rovo, piccoli frutti d’autunno dalle molteplici proprietà

Federica Portuese
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    A fine estate vi sarà certamente capitato qualche volta, durante una passeggiata in campagna o per i boschi, di trovare lungo il sentiero dei cespugli spinosi carichi di piccole bacche dall’aspetto invitante. Dolci, succose e ricche di nutrienti, le more di rovo rientrano a pieno titolo nella categoria dei piccoli frutti insieme mirtilli, lamponi e ribes. Spesso si utilizza il termine “mora” per indicare anche il frutto della pianta del gelso, che, seppur molto simile per aspetto, appartiene a un genere diverso.

    In questo articolo vogliamo parlarvi di tutte le proprietà delle more di rovo, delle differenze con quelle di gelso, e come possiamo sceglierle e conservarle.

    More di rovo: caratteristiche e raccolta

    Le more di rovo sono le bacche della pianta del rovo, Rubus ulmifolius, un arbusto spinoso dal portamento cespuglioso, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Molto diffuso in Italia e in Europa, il rovo cresce in modo spontaneo nei boschi, lungo i margini delle strade di campagna e nei terreni incolti. Si tratta di una specie molto resistente, che si adatta bene anche alle temperature più rigide ed è considerata infestante perché si propaga molto rapidamente arrampicandosi su altre piante. Per queste sue caratteristiche si presta facilmente anche alla coltivazione, a patto di tenere la pianta ben regolata: deve essere potata in primavera proprio per evitare che i suoi tralci formino un groviglio spinoso, spesso difficile da estirpare. Accorciare i rami consente inoltre di aumentare la produzione ottenendo frutti più grossi e saporiti e, inoltre, ne facilita la raccolta.

    La fioritura avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, con fiori di colore bianco o rosa chiaro, raggruppati in piccole infiorescenze. Il frutto del rovo è una piccola bacca dalla forma allungata, inizialmente verde, che raggiunge la piena maturazione in estate diventando di colore rosso brillante o nero lucido.

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    More di rovo e more di gelso: quali sono le differenze?

    Le more di rovo sono molto simili nell’aspetto a quelle del gelso, albero che, però, appartiene alla famiglia delle Moracee. Mentre i gelsi maturano da maggio a luglio, la raccolta delle more di rovo viene effettuata da luglio a fine settembre. Se la difficoltà nella raccolta dei gelsi è data dal fatto che il succo dei frutti neri macchia la pelle e i tessuti di un colore rosso intenso, le more di rovo non sono di certo facili da raccogliere per la presenza di spine nel cespuglio. Esistono tuttavia delle specie senza spine, tra cui la Rubus fruticosus, ottenute da una selezione operata dall’uomo, più adatte alla coltivazione, anche se meno resistenti.

    Ad ogni modo, si tratta di frutti molto nutrienti e dalle innumerevoli proprietà benefiche: vediamo in dettaglio quali sono!

    Mora di rovo: tutte le proprietà

    Dal sapore dolce, leggermente acidulo, le more di rovo sono un vero e proprio concentrato di nutrienti: 100 g di bacche fresche apportano 36 kcal e contengono 8 g di zuccheri, in particolare fruttosio, e 3 g di fibre, ma soprattutto hanno un buon contenuto di sali minerali, tra cui:

    • ferro
    • sodio
    • potassio
    • calcio
    • fosforo.

    Inoltre, sono ricche di vitamine, in particolare vitamina A e vitamina C e di acidi grassi polinsaturi.

    Kseniia Perminova/shutterstock.com

    Alleate dell’apparato circolatorio

    Grazie alla presenza di flavonoidi e antociani, come tutti gli altri frutti di bosco, anche le more contribuiscono a proteggere il cuore e sono in grado di migliorare notevolmente la microcircolazione capillare. Inoltre, grazie al loro effetto diuretico e drenante, contrastano la ritenzione idrica e gli edemi.

    Per la buona salute dell’intestino

    L’eccellente contenuto di pectine favorisce la regolarità intestinale, stimolando la peristalsi e contrastando la stitichezza. Le fibre, inoltre, mantengono stabili i livelli di glicemia e aumentano il senso di sazietà generale: questo rende ideale il loro consumo anche per chi sta seguendo una dieta dimagrante.

    Potenti antinfiammatori e antiossidanti

    Le more sono una fonte preziosa di antiossidanti naturali, in grado di contrastare la formazione di radicali liberi e di prevenire l’invecchiamento cellulare. Svolgono un effetto decongestionante, antinfiammatorio e lenitivo che le rende particolarmente indicate in caso di tosse e catarro, e in generale per tutte le affezioni dell’apparato respiratorio.

    Un valido aiuto per il sistema nervoso

    Tra le proprietà principali delle more va segnalata anche la capacità di agevolare i complessi processi biochimici delle cellule nervose, con effetti positivi sulla memoria e in generale sul buon funzionamento del sistema nervoso.

    Controindicazioni

    Fatta eccezione per i casi di allergia individuali, non sono stati segnalati effetti collaterali legati al consumo di more di rovo. Le uniche controindicazioni potrebbero riguardare le patologie a carico dell’intestino (ad esempio rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn): in questi casi è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico per avere indicazioni più precise.

    More di rovo: come sceglierle e conservarle

    itor/shutterstock.com

    Sebbene sia possibile acquistare le more fresche nei supermercati o nei negozi di frutta e verdura più forniti, non c’è niente di più bello che raccogliere questi dolci frutti direttamente dal rovo coltivato nel proprio giardino. Essendo frutti molto delicati, anche durante le fasi di raccolta non vanno mai sovrapposti per evitare che possano schiacciarsi e rilasciare il succo. Al momento dell’acquisto, oppure quando li raccogliete con le vostre mani (perché è solo così che si raccolgono), scegliete quelli più sode, dall’aspetto lucido e dal colore intenso.

    Si possono tenere qualche giorno in frigo per consumarle fresche, ma il modo migliore per conservarle è quello di utilizzarle appena raccolte per la preparazione di sciroppi e confetture, oppure è possibile anche congelarle. Come tutti i frutti di bosco, sono particolarmente indicati a colazione, in abbinamento allo yogurt o al kefir e ai cereali, oppure per una merenda sana, grazie al loro potere saziante. La loro dolcezza rende questi frutti perfetti anche come ingrediente per la preparazione di golose ricette estive.

    Dei benefici delle more e di tanti altri piccoli frutti gustosissimi, abbiamo parlato in un ebook scritto in collaborazione con SìBon: si può leggere qui!

    Conoscevate le differenze tra le moro di rovo e le more di gelso?

    È nata e vive a Catania ed è una biologa nutrizionista. Il suo piatto preferito è la pasta con le vongole: semplice e buonissima, fa sorridere tutti quelli che la trovano nella dieta; in cucina, per lei, non possono mancare: l'olio di Agira, perché è unico e speciale, in quanto è frutto della raccolta che ogni anno fa con amici e parenti, e un cucchiaio di legno che, come una bacchetta magica, trasforma e unisce i sapori.

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