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Giuggiole, piccoli frutti dai mille benefici

Federica Portuese
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    Sicuramente note più per il celebre modo di dire “andare in brodo di giuggiole” che non per il loro gusto, in realtà le giuggiole meritano di essere scoperte e portate in tavola. Sono i frutti di un piccolo arbusto, probabilmente originario dell’Asia, diffuso poi nel bacino del Mediterraneo e in Italia e da sempre coltivato sia come pianta ornamentale che a scopo alimentare. Le loro proprietà, infatti, sono note da oltre 4000 anni, e per questo motivo sono impiegate, oltre che in cucina, anche come ingrediente per numerosi preparati fitoterapici utilizzati in medicina tradizionale cinese.

    In questo articolo vogliamo quindi parlarvi delle giuggiole, delle loro proprietà e dei benefici e farvi conoscere anche tutti i modi in cui è possibile utilizzarle in cucina.

    Antichi frutti dalle molteplici proprietà: le giuggiole

    Le giuggiole sono i frutti della pianta del giuggiolo, un piccolo arbusto alto circa 3-4 metri (ma che può raggiungere anche 15 metri a seconda della specie), il cui nome scientifico è Ziziphus jujuba, noto anche come dattero cinese. Infatti, questi frutti ricordano molto i datteri, non solo per la loro forma piccola e ovoidale, per la buccia sottile e liscia, il colore rosso-bruno e il nocciolo appuntito, ma anche per il loro gusto zuccherino quando sono essiccati. La polpa compatta e farinosa del frutto appena raccolto ha, invece, un sapore dolciastro e acidulo, simile a quello della mela.

    giuggiolo

    Alex___photo/shutterstock.com

    La pianta del giuggiolo predilige climi caldi e asciutti, terreni ben drenati e una piena esposizione alla luce solare. Ecco perché la sua coltivazione si è diffusa nei paesi asiatici, in cui ha avuto origine probabilmente 4000 anni fa in Africa, in Estremo Oriente e nel bacino del Mediterraneo, e oggi è presente anche in Italia. Questo arbusto dal portamento cespuglioso è spesso coltivato a scopo ornamentale: le foglie sono ovoidali e dentellate, di un colore verde brillante e i rami presentano delle piccole spine. I fiori, piccoli e gialli, sono riuniti in infiorescenze larghe 2-4 cm. La fioritura avviene in primavera, nel mese di maggio, mentre i frutti  si raccolgono in autunno. Grazie alla sua maturazione tardiva, questa pianta risulta essere molto resistente agli attacchi di parassiti e malattie, e quindi si presta bene a una coltivazione biologica. Alcune parti della pianta (radici, foglie, semi) sono utilizzate come fitoterapici in erboristeria.

    I frutti possono essere consumati freschi o dopo essere stati essiccati su apposite grate, esposte al sole, per una decina di giorni. Questa procedura cambia, come vedremo, le caratteristiche nutrizionali di questo frutto.

    Valori nutrizionali delle giuggiole, fresche ed essiccate

    Le giuggiole sono, come datteri e fichi, frutti molto zuccherini, ma contengono anche pectine, tannini, vitamine e sali minerali, tra cui:

    • vitamina A
    • vitamine del complesso B (come la vitamina B1, B2 e B6)
    • vitamina C
    • ferro
    • calcio
    • manganese
    • potassio
    • fosforo

    Dal punto di vista nutrizionale, una porzione da 100 g di giuggiole fresche contiene circa 80 calorie, così suddivise:

    • carboidrati 20 g
    • proteine 1 g.
    giuggiole essiccate

    KUNG MIN JU/shutterstock.com

    Ma quando sono essiccate, i valori nutrizionali cambiano in maniera significativa. Infatti, in 100 g di giuggiole secche avremo circa 287 calorie, tra cui:

    • carboidrati 74 g
    • proteine 4 g

    Tuttavia, è bene specificare che, nonostante l’aumento delle calorie e degli zuccheri sia significativo, sembra che, quando le giuggiole sono essiccate o cotte, i loro effetti benefici siano potenziati.

    Vediamo in dettaglio quali sono.

    Giuggiole: proprietà e benefici

    Le proprietà delle giuggiole sono note sin dall’antichità: infatti, in Cina, in Marocco, in India e in Corea sono conosciute e coltivate a scopi medicinali da millenni. Secondo la medicina tradizionale cinese questi frutti sono stati utilizzati per secoli nel trattamento di diversi disturbi e per promuovere il benessere e la salute fisica in generale.

    Un valido aiuto per l’apparato digerente

    Le giuggiole hanno proprietà digestive, emollienti e lenitive per tutto il sistema digerente e sono spesso utilizzate per i loro effetti lassativi nel trattamento delle stipsi croniche. Inoltre, le loro proprietà antispastiche riducono anche il dolore addominale e svolgono un’azione protettiva nei confronti di fegato e reni.

    Un potente antistress

    Dall’infuso di giuggiole si ottiene una bevanda calda, calmante e rilassante, in grado alleviare gli stati d’ansia e depressione. Inoltre, ha anche un effetto sedativo e aiuta in caso di insonnia, di astenia, irritabilità e nervosismo.

    giuggiole-benefici

    Olenaduygu/shutterstock.com

    Rimedio naturale per raffreddore e influenza

    L’infuso di giuggiole è utile anche nel trattamento di tosse e mal di gola, ed è efficace anche in caso di raffreddore, raucedine, bronchiti e faringiti. Ha un effetto antipiretico per cui si utilizza spesso in caso di febbre.

    Altre proprietà

    Grazie ai sali minerali e alle vitamine di cui sono ricche, in particolare vitamina C, il cui contenuto supera quello di alcuni agrumi, le giuggiole hanno importanti proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali. Sono efficaci in caso di anemia in quanto hanno un buon apporto di ferro. Inoltre, hanno effetti positivi sulla salute cardiovascolare, perché contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo ematico, mantenendo pulite le arterie. Talvolta sono perfino utilizzate come ingrediente per ottenere una pasta cicatrizzante e lenitiva da applicare sulle ferite e sulle ustioni.

    Controindicazioni delle giuggiole

    In generale, non ci sono particolari controindicazioni legate a un consumo moderato di giuggiole, ma è bene ricordare che si tratta pur sempre di un frutto ricco di zuccheri, in particolare di fruttosio. Come abbiamo visto, il contenuto di zucchero aumenta quando le giuggiole sono cotte o essiccate, per cui sarebbe opportuno non eccedere nelle quantità per evitare picchi glicemici.

    Come consumare e conservare le giuggiole? 

    Le giuggiole possono essere consumate fresche e mature, appena raccolte, sia crude che cotte. Se gustate crude, il loro sapore, dolce e acidulo, e la consistenza della polpa, farinosa e morbida, ricorda molto quella della mela. Sono quindi perfette per essere gustate così, come snack, o utilizzate come ingrediente per farcire alcuni dolci, come crostate o strudel, oppure per preparare confetture e sciroppi per dolcificare tè e infusi. Tuttavia, le giuggiole fresche vanno incontro ad un rapido deperimento, infatti se conservate a temperatura ambiente devono essere consumate entro 3-4 giorni al massimo, per questo motivo non è facile trovarle in commercio. Invece, si prestano molto bene all’essiccazione, perciò è più semplice acquistarle disidratate, candite o conservate sotto spirito.

    Le giuggiole snocciolate e conservate sotto spirito si possono abbinare in modo originale in cucina, ad esempio con formaggi stagionati o piatti di carne. Invece, le giuggiole essiccate possono sostituire l’uvetta nei biscotti secchi e altri prodotti da forno.

    L’infuso di giuggiole, di cui abbiamo già parlato e che ha tantissimi effetti benefici, si prepara facendo bollire in acqua per 2 o 3 minuti una manciata di frutti denocciolati. Dopo aver spento il fuoco, si lascia riposare 10 minuti prima di filtrare e bere.

    giuggiole infuso

    Lunov Mykola/shutterstock.com

    Perché si dice “andare in brodo di giuggiole?”

    Concludiamo lasciandovi con una piccola curiosità. Il frutto del giuggiolo è l’ingrediente principale della ricetta di un particolare liquore, conosciuto come “brodo di giuggiole”.  Secondo la ricetta moderna, le giuggiole mature sono lasciate in infusione con acqua e alcol per un paio di mesi, insieme a mele cotogne, scorze di limone, uva, melograni e altra frutta, intera o in succo, con l’aggiunta di zucchero. Il liquido ottenuto viene poi filtrato e imbottigliato e si ottiene una bevanda a medio grado alcolico (circa 24% vol) dal colore rosso ambrato, dal profumo di giuggiole e dal gusto dolce e fruttato. Questo liquore in genere si consuma a temperatura ambiente come digestivo a fine pasto o freddo come aperitivo, mentre in inverno si può riscaldare per preparare una bevanda calda tipo punch.

    Forse conoscete questo liquore per il famoso modo di dire a cui sembra essere associato: “andare in brodo di giuggiole” è un detto con cui si esprime uno stato di grande felicità e contentezza, che sembrerebbe essere proprio uno degli effetti positivi di questa bevanda.

    E voi conoscevate questo frutto e le sue proprietà?

    È nata e vive a Catania ed è una biologa nutrizionista. Il suo piatto preferito è la pasta con le vongole: semplice e buonissima, fa sorridere tutti quelli che la trovano nella dieta; in cucina, per lei, non possono mancare: l'olio di Agira, perché è unico e speciale, in quanto è frutto della raccolta che ogni anno fa con amici e parenti, e un cucchiaio di legno che, come una bacchetta magica, trasforma e unisce i sapori.

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