Turismo con i pescatori, alla scoperta slow del Mediterraneo

Angela Caporale
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    Condividere alcune ore con i pescatori, mangiare il pescato del giorno molto più che a km zero, dormire nelle vecchie case di chi, da generazioni, per mestiere abita il mare da una prospettiva differente. Questo è il pescaturismo, una modalità ancora poco esplorata di conoscere luoghi vicini e lontani insieme alle persone che li abitano. 

    Il turismo sostenibile e slow è, dunque, un’opportunità per le attività del settore ittico. Ne è convinta Legacoop alimentare, partner del progetto FIDH MED NET, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma ENI CBC Med “Mediterranean Sea Basin”. Così è nata “Turismo con i pescatori”, una guida che descrive escursioni, ospitalità e cibo per vivere l’ambiente marino in una maniera originale e differente. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena Ghezzi, responsabile del settore pesca e acquacoltura di Legacoop Agroalimentare e curatrice della guida.

    “Turismo con i pescatori”: una guida e una piattaforma web con le esperienze nel Mediterraneo

    Sulle coste del mar Mediterraneo si affacciano tre continenti e una moltitudine di storie, culture e tradizioni millenarie. La vita costiera e la pesca sono, in tutta l’area, da sempre al centro dello sviluppo umano, sociale ed economico dei territori. Attraverso il pescaturismo, Legacoop alimentare e i partner del progetto FISH MED NET, credono sia possibile valorizzare questo patrimonio inestimabile e conoscerlo meglio.

    Tante le esperienze che vengono proposte ai turista, che arrivi da lontano oppure che sia di prossimità: tour in barca con approfondimento delle tecniche di pesca, visitare riserve naturali e luoghi incontaminati, assaggiare preparazioni tradizionali e prodotti freschissimi a due passi dal mare. Il tutto incontrando direttamente i pescatori e le loro famiglie. È un turismo lento, fatto di incontri e di scambi che, nell’ottica dei promotori della guida, può contribuire anche a una nuova sostenibilità della filiera.

    Oltre alla guida (disponibile gratuitamente sul sito), è stata recentemente inaugurata anche una piattaforma in continuo aggiornamento dove è possibile consultare una mappa dei pescatori, dei pescaturismi e delle esperienze in Italia, Tunisia, Libano e Palestina. Un database che crescerà nel tempo e che può essere utile a chi desidera visitare questi luoghi, ma cerca una prospettiva diversa. Gli ultimi report dedicati al turismo enogastronomico, infatti, evidenziano come chi viaggia ricerchi un’esperienza e sia mosso dalla curiosità. Conoscere una filiera, assaggiare ciò che viene pescato stando a contatto con il pescatore rientra a tutti gli effetti tra le opportunità più interessanti e in crescita.

    Vi è capitato di frequentare gli ittiturismi?

    Angela, con passaporto friulano e cuore bolognese, vive a Udine e si occupa di giornalismo e comunicazione in ambito culturale e sociale. Ha pubblicato due libri e dal 2016 collabora con Il Giornale del Cibo, dove scrive di sostenibilità, sociale e food innovation. Il suo comfort food sono i tortelloni burro e salvia, per i quali ha imparato a fare la sfoglia, condividendoli ogni volta che ne sente il bisogno.

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