Patatine o ovetto Kinder?

Adriana Angelieri

Scenetta appena vista in un Autogrill siciliano. La mamma era una giovane obesa stipata in un paio di minishort che gridavano vendetta. Sopra aveva un top corto sopra l’ombelico stiracchiato al limite della rottura. I rotoli rotolavano dappertutto ma lei, giustamente, se ne fregava. Aveva il diritto di vestirsi come le pare e lo esercitava. Ho però avuto il sospetto che non si vedesse grassa. Confermato dall’enorme brioche con gelato che stava mangiando con serenità. Il figlio aveva circa cinque anni ed era sovrappeso anche lui. “Deciditi!” urla spazientita la mamma tra una leccata e l’altra  “Vuoi le patatine o l’ovetto Kinder?”. “Non voglio niente” risponde il bambino. La mamma insiste “Deciditi, ho detto. Ovetto o patatine? Guarda che dopo ti viene fame”. “Non voglio niente”. “Vabbè. Te li prendo tutti e due, così dopo non rompi le palle”.  “Ti ho detto che non li voglio”. “Allora me li mangio io”.
Da uno studio condotto dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), i bambini mangerebbero meglio di quanto fanno se fossero loro a decidere come alimentarsi.

di Martino Ragusa

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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