pasticcerie a bologna

6 pasticcerie di Bologna da provare subito

Angela Caporale
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    La dolcezza di una torta, di un pasticcino o di un cioccolatino è impareggiabile. Per questo è interessante, quando si visita una città, appuntarsi non soltanto i luoghi di interesse storico o culturale, non solo i migliori ristoranti dove assaggiare le specialità locali, ma anche le pasticcerie da non perdere per un’esperienza di immersione nel gusto a 360°. Certo non sempre è semplice orientarsi tra le molte proposte, per questo motivo abbiamo selezionato 6 pasticcerie a Bologna che dovreste da provare.

    Pasticcerie a Bologna, 6 indirizzi da provare

    Bologna è sicuramente nota come la patria della mortadella, dei tortellini, della cotoletta petroniana e delle lasagne. Delizie che oggi fanno parte del patrimonio gastronomico nazionale e accomunate da una caratteristica: sono tutte ricette salate. Ciò non deve trarre in inganno, però, perché sotto le Due Torri gli appassionati di dolci non sono mai mancati. Basti pensare che esiste un editto del 1249 che suggeriva ai cittadini di limitare il consumo dolci durante i banchetti nuziali.

    Sono diverse anche le ricette nate nel bolognese come, per esempio, la torta di riso, il certosino, la pinza bolognese, le raviole di San Giuseppe e gli zuccherini montanari. Ogni ristorante tipico ha in menù, inoltre, anche la crema al mascarpone (lombarda), talvolta abbinata anche alla torta tenerina che è sì di origine emiliana, ma ferrarese.

    Senza perderci nei meandri della storia delle ricette, passiamo a consigliarvi 6 indirizzi da provare per fare un dolcissimo percorso tra le vie di Bologna.

    “La Caramella” di Gino Fabbri

    la caramella pasticceria bologna

    Facebook.com/pg/ginofabbripasticcere

    Pasticceria e Bologna, nella stessa frase, non possono che condurre al “La Caramella”, la pasticceria aperta nel 1982 da Gino Fabbri, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Una lunga carriera segnata dalla passione autentica per la pasticceria che l’ha portato, tra i vari riconoscimenti, ad essere attualmente Presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani.

    Dalla colazione ai mignon, dalle monoporzioni alle torte, tutto è da provare e da apprezzare per la ricerca attenta e maniacale sugli ingredienti, ma anche per la cura di ogni piccolo dettaglio. In questo periodo, sono da provare le sfrappole classiche e quelle profumate al Brandy e all’aceto di vino.

    “Ristò Pallotti”, dolci e bolognesità

    forno pallotti bologna

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    Insieme a Gino Fabbri, ci sono altri due indirizzi bolognesi inseriti nella guida “Pasticceri e Pasticcerie 2018” del Gambero Rosso che non possiamo che consigliarvi. Uno di questi ci conduce a due passi dalla zona universitaria, dove troviamo Pallotti, sia nella sua versione più informale in via del Borgo di San Pietro, sia in quella “ristò” in via Irnerio.

    Nonostante entrambi i locali si presentino con un design contemporaneo, ci troviamo in una realtà storica di Bologna, gestita dalla famiglia Pallotti da ben tre generazioni. Questo spiega perché troviamo nella vetrina le monoporzioni della torta di riso affiancate a proposte creative e innovative. Molto buone anche le torte e semifreddi, proposti in formati piccoli, medi o grandi.

    La “Regina di Quadri” curata da Francesco Elmi

    regina di quadri bologna

    Facebook.com/PasticceriaReginaDiQuadri

    Terzo indirizzo segnalato dal Gambero Rosso, nonché pasticceria vincitrice della puntata dedicata a Bologna del programma di Real Time “Cake Star”, è quello della “Regina di Quadri”, in via Castiglione. È questo il quartier generale di Francesco Elmi, pasticcere appassionato d’arte che ospita pasticceria e quadri, affiancati con naturalezza.

    Tra le passioni di Elmi, quella per il lievito madre, che consente di sfornare lievitati di ottima qualità: Panettoni a Natale, colombe a Pasqua, ma anche il pane per il consumo quotidiano. Qui troverete una proposta per ogni momento della giornata, tra tradizione e contemporaneità.

    Dal 1907, “Caffè Pasticceria Gamberini”

    gamberini pasticceria bologna

    Facebook.com/PasticceriaReginaDiQuadri

    A due passi da Piazza Maggiore, in via Ugo Bassi, troviamo un caffè pasticceria storico, il più antico di Bologna, alle cui vetrine generazioni e generazioni di bolognesi e studenti hanno fatto, è proprio il caso di dirlo, gli occhi dolci. Da Gamberini il tempo sembra essersi fermato e il locale mantiene intatto il fascino del caffè del primo Novecento. La proposta è classica e curata, potrete provare babà al rum, diplomatiche, cremini allo zabaione, cannoli alla crema, bignè e cioccolatini.

    Sicilia a Bologna con la “Pasticceria Laganà”

    pasticceria laganà bologna

    Facebook.com/PasticceriaLuigiLagana

    La storia che lega il cognome Laganà alla pasticceria bolognese risale agli anni Venti, quando il pasticcere Michele venne chiamato a lavorare sotto alle Due Torri. Qui è stato tra i primi a far conoscere le ricette tipiche della Sicilia e, dal 1955, esiste la Pasticceria Laganà in via Santo Stefano. Oggi i segreti e la passione di nonno Michele sono portate avanti dal figlio Luigi con la moglie Carla e, guardando al futuro, ai nipoti Laura, Massimiliano e Sissi. La proposta, negli anni, si è adattata ai gusti bolognesi, ma non ha perso la capacità di attrarre i golosi che possono scegliere tra torte, mignon e biscotti.

    “Pasticceria Santo Stefano” per la pitta ‘nchiusa

    pasticceria santo stefano bologna

    Facebook.com/PasticceriaSantoStefano

    La pitta ‘nchiusa è un antico dolce calabrese ripieno di frutta secca o miele, e a Bologna si trova soltanto nella Pasticceria Santo Stefano. Una proposta che ha fatto e fa il successo di questa pasticceria semplice e dall’ambiente spartano, ma sempre molto frequentata soprattutto per la colazione. Da provare anche la tartellette alla frutta e tutta la pasticceria tradizionale.

     

    Qual è la vostra pasticceria preferita di Bologna? Raccontateci nei commenti gli indirizzi che, secondo voi, dovremmo provare.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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