Ombrina

Adriana Angelieri

ombrina
L’umbrina cirrosa – questo è il nome dell’ombrina – appartiene alla famiglia delle Scienidi; è un pesce dal corpo allungato, curvo nel dorso e quasi piatto nel ventre. Il muso è sporgente e sotto la mandibola ha un folto, ma corto barbiglio; i denti, piccoli e disposti su ambedue le mascelle, non sono presenti né sul palato né sulla lingua.
Il colore dell’ombrina, che per forma e carni è molto simile al branzino, è azzurro-argenteo scuro sul dorso, mentre si schiarisce sui lati dove sono altresì presenti bande oblique di colore giallo-bruno.

Come riconoscere se è fresco

Come per molti pesci, anche l’ombrina è fresca quando le sue carni sono ben compatte e bianche, quando il colore è acceso e le squame ben attaccate alla pelle.

Dove si pesca

Turchia e Africa settentrionale sono i luoghi dove è più facile reperire questo pesce che, infatti, nel nostro paese è prevalentemente di importazione. È, tuttavia, reperibile anche in Italia, soprattutto nell’alto Adriatico e nel mar grande e piccolo di Taranto. È un pesce abbastanza sedentario, che vive solo o in piccoli branchi, spesso vicino alla costa o in anfratti rocciosi.

Come si usa in cucina

Il suo impiego in cucina è molto simile a quello per la spigola anche se, a differenza di quest’ultima, che viene comunemente lessata, cotta alla griglia o al forno, per l’ombrina questi tipi di cottura non risultano del tutto adatti. Meglio è procedere a ricette di pesce in umido, come quella siciliana.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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