miele vegano

Miele-non-miele vegano: come farlo in casa e utilizzarlo in una ricetta

Carmela Kia Giambrone
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    Chi non consuma miele per ragioni etiche o perché non può farlo, con questa ricetta avrà un’alternativa che, pur non essendo uguale, riuscirà a ricordarlo molto. Questo ingrediente potrà così essere sostituito in molte preparazioni dov’è presente, grazie a questo miele-non-miele vegano. Ciò che dovrete avere sarà: un pizzico di pazienza, un paio d’ore a disposizione e tanta voglia di sperimentare. Se siete pronti, venite con me e scoprite questa nuova ricetta di cucina vegetale e vegan-friendly!

    Perché il miele non è vegano?

    Sono in molti a porsi questa domanda, e in realtà la risposta potrebbe essere meno scontata di quanto si pensi. Innanzitutto, il miele viene prodotto dalle api per sé stesse: esse infatti si nutrono di nettare e polline di fiori, lo digeriscono e infine lo portano nell’alveare, trasformandolo poi in miele. Questo prodotto quindi viene utilizzato per il fabbisogno dell’ape, è la sua fonte energetica e il suo cibo durante la stagione invernale: senza di esso l’alveare morirebbe di fame. L’alveare lavora come un organismo unico e la collettività fornisce a ciascun membro una scorta adeguata.Gli apicoltori nella produzione industriale mirano a raccogliere più miele possibile e, quando lo prelevano da un alveare, lo sostituiscono con un sostituto zuccherino che è nutrizionalmente peggiore e non adatto alla salute delle api. Le sostenta, certo, ma non è ricco altrettanto di micronutrienti come il miele, loro alimento naturale.

    api sfruttamento

    Feng Lu/shutterstock.com

    Inoltre, nell’apicoltura industriale, le api da miele sono allevate selettivamente e questo certamente ne aumenta la produttività, ma questo “addomesticamento” porta a livello genico ad un restringimento della diversità della popolazione, aumentandone così la sensibilità alle malattie come ci ricordano numerosi studi, incluso quello dell’Università della Florida. Le api, infatti, oltre a essere minacciate dai pesticidi, come ci riportano diversi studi come quello del Laboratorio di patologia comparata degli invertebrati dell’Università di Montpellier, in Francia, sono anche minacciate dalla diminuzione di biodiversità. Le api quindi sono a rischio anche per via delle malattie, causate spesso anche dall’importazione di diverse specie di api utilizzate negli alveari di produzione industriale. Infine, vi sono apicoltori che abbattono gli alveari dopo la raccolta per mantenere bassi i costi non dovendoli così sostentare durante il periodo non produttivo. Inoltre, le api regine spesso hanno ali rese artificialmente non funzionali per impedire loro di lasciare l’alveare e creare una nuova colonia, cosa che provocherebbe un decremento di produttività.

    Infine, spesso, quando le api divengono meno produttive, vengono eliminare mediante gas. Come ci ricorda vegansociety,  anche l’industria del miele quindi è guidata dal profitto e il benessere delle api è lasciato in secondo piano.

    Tornando alla domanda iniziale, la risposta più scontata è che chi ha fatto la scelta vegan ha quindi scelto di non consumare prodotti che provengano dagli animali, api incluse, per uso e nutrizione umana. L’altra ragione però, come abbiamo visto, è etica, e cioè per escludere non solo la crudeltà ma anche lo sfruttamento dalla propria vita, e anche il miele ne fa parte.

    Ci sono in ogni caso vegani che decidono di introdurre miele nella propria dieta: dato che la scelta è fortemente personale, non farò alcuna riflessione, anche se, come abbiamo detto, la filosofia vegan nasce dalla totale esclusione di prodotti che abbiano origini animali.

    Miele-non-miele vegano: la ricetta 

    La ricetta, come promesso, non è certamente complicata e ciò che otterrete sarà uno sciroppo dal forte aroma floreale che giocosamente abbiamo deciso di chiamare miele-non-miele. 

    Sarà necessaria solo un poco di pazienza per la raccolta dei fiori (oppure se non siamo nella stagione giusta potremo acquistarli da rivenditori di fiori eduli), proprio come farebbero con il polline delle piccole e laboriose api. È importante infatti che siano freschissimi ed edibili, quindi bisognerà essere certi che siano stati coltivati senza l’uso di sostanze chimiche o raccolti da coltivazione spontanea, proprio come per le ricette delle acque di fiori o dei vegan candied flowers.

    Molti saranno i fiori che potrete scegliere: dal comune tarassaco alle primule, fino alle rose, o ancora l’agerato, la lavanda, la petunia, le viole del pensiero, ma anche la robinia o il sambuco a seconda di quali troverete con più facilità, della stagione e di quelli che preferite per aroma.

    miele vegano ricetta

    Aleksey Boyko/shutterstock.com

    Ingredienti per 1 barattolo di miele-non-miele

    • 3 tazze di fiori freschi (meglio se di una sola tipologia)
    • 600 ml di acqua declorata
    • 200 g di zucchero di canna
    • 200 g di malto di riso
    • succo di ½ limone
    • 5-6 cm di scorza di limone

    Procedimento

    1. Raccolti i fiori, mondateli rimuovendone i piccioli e i falsi petali verdi.
    2. Ora mettete i fiori in un una pentola di acciaio inox con il succo di limone, la scorza di limone e l’acqua.
    3. Posizionate la pentola sul fuoco e portate a ebollizione, quindi abbassate il fuoco al minimo e fate bollire dolcemente per 15 minuti coprendo con un coperchio.
    4. Al termine lasciate raffreddare, poi filtrate il decotto di fiori e ponetelo in un’altra pentola.
    5. Aggiungete lo zucchero e il malto e portate delicatamente a bollore.
    6. Mescolate in modo regolare e continuate a cuocere fino a che il volume non si sarà ridotto alla metà.
    7. Al termine versate in un vasetto pulito e sterilizzato chiudendo ermeticamente e fate raffreddare.
    8. Conservate in frigorifero e dal giorno successivo potrete consumare il vostro miele-non-miele!

    Utilizzatelo nelle vostre tisane di erbe officinali oppure, scoprite con me una ricetta gustosissima in cui utilizzare il nostro miele-non-miele vegano.

    Torta al miele non miele e nocciole

    Come utilizzare il miele-non-miele? Ad esempio, in una torta al miele vegano e nocciole, facilissima da preparare e molto leggera. Naturalmente potrete sostituire le nocciole con qualunque seme oleoso vogliate: noci, noci pecan, semi di zucca, semi di girasole, arachidi, semi di canapa, insomma quello che la vostra fantasia vi suggerisce!

    torta miele vegano

    Chudovska/shutterstock.com

    Ingredienti

    • 300 g farina integrale di grano tenero
    • 180 g miele
    • 1/2 bustina di lievito per dolci
    • 1 tazza di nocciole tritate e tostate
    • 75 g di olio di girasole
    • 200 ml circa di latte di soia
    • 1 cm di baccello di vaniglia

    Procedimento

    1. Preriscaldate il forno a 180°C; nel frattempo foderate una teglia con cerniera di carta da forno naturale.
    2. Ora ponete sul fuoco il latte di soia e aggiungetevi il baccello di vaniglia, portatelo a bollore, quindi spegnete e lasciatelo intiepidire.
    3. Una volta tiepido, mettete la farina e il lievito in una ampia bastardella, aggiungete il miele-non-miele e l’olio di girasole.
    4. Lentamente ora aggiungete il latte tiepido da cui avrete rimosso il baccello e con una frusta mescolate il tutto in modo che l’impasto risulti liscio e omogeneo. Se necessario aggiungete un poco di latte in più (questo varierà in base alla viscosità, maggiore o minore, del vostro miele vegano).
    5. Una volta amalgamato il tutto, aggiungete le nocciole tritate e tostate, mescolate per bene e quindi versate il composto nella teglia.
    6. Infornate e fate cuocere per circa 30-35 minuti.
    7. Al termine provate la cottura con uno stuzzicadenti: se risulta asciutta, potrete sfornare la torta e lasciarla raffreddare. Una volta fredda, toglietela dalla teglia a cerniera e gustatela magari accompagnandola insieme a una buona tazza di tè verde!

    Ecco quindi che con questa ricetta semplice e divertente potrete realizzare con le vostre mani uno sciroppo dolcissimo e floreale utile per molte ricette o perchè no anche per tisane di erbe officinali o tè!

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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