acqua di fiori

Acque di fiori: come realizzarle in casa e usarle in cucina

Carmela Kia Giambrone
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    I fiori sono da sempre utilizzati dall’uomo per abbellire e ornare gli ambienti o per rallegrare le giornate di festa. Eppure c’è un altro uso, che ha sempre destato grande interesse: la realizzazione, a partire da quelli più profumati o dalle spiccate proprietà fitoterapiche, di acque aromatiche. Le acque di fiori, infatti, non solo possono essere utilizzate come rimedio di bellezza, ma per portare in tavola tutte le qualità e il sapore floreale. Vediamo quindi insieme, dopo aver esserci avventurati alla scoperta delle piante insolite e dei consigli per coltivare le rose eduli, come preparare facilmente alcune delle acque aromatiche più apprezzate a tavola e come usarle in cucina.

    5 acque aromatiche da gustare nel piatto

    viole

    lek2481/shutterstock.com

    Le acque di fiori sono tantissime, ma tra quelle particolarmente apprezzate e dal gusto più versatile ce ne sono cinque:

    1. begonia: è pianta dai fiori arancio, rosati o rossi, e il sapore è acidulo;
    2. agerato: è una pianta da piccoli fiori di colore lillà, che danno all’acqua un caratteristico sapore aromatico;
    3. lavanda: dal profumo e sapore particolarmente floreale e deciso, riconoscibilissima;
    4. petunia: dalle mille sfumature rosa, dal gusto delicato e floreale;
    5. viole del pensiero: sono molto aromatiche e intense.

    Queste cinque tipologie floreali sono particolarmente amate per il gusto armonioso e per il loro aroma privo di note amare. Ma è importante dire che ciascuna si presta meglio ad alcune preparazione piuttosto che ad altre, come scopriremo poco più avanti.

    Come realizzare le acque di fiori in casa 

    Le acque di fiori sono realizzate a partire dal fiore per intero e il procedimento è molto semplice. Ovviamente, vista la natura di queste acque, il consiglio è di consumarle o di utilizzarle in cucina non appena pronte, senza aspettare, in modo da preservare il più possibile le loro qualità organolettiche.

    acqua aromatica

    Oleksandr Kliuiko/shutterstock.com

    I fiori possono essere freschi o secchi: nel primo caso, occorre una rapida pulitura in acqua, dopo la quale potranno essere utilizzati; quelli secchi invece, sono già pronti all’uso, così come sono. Nel caso si usino i fiori freschi, ne servirà una quantità maggiore, perché sono meno “concentrati” rispetto a quelli essiccati, che contengono meno acqua.

    Se potete,  preferite i fiori spontanei, ma se non li trovate, optate per quelli coltivati; la soluzione ideale è coltivarli da sé. Qualora questo non fosse possibile, potrete scegliere le varietà eduli, ovvero pensate per il consumo alimentare e quindi senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi. Ma vediamo insieme come preparare l’acqua di fiori step by step.

    Come preparare l’acqua di fiori con la violetta in casa

    Per tutte e cinque le tipologie di fiori, il procedimento per la realizzazione delle acque sarà lo stesso. Quindi, ve lo illustrerò, passo passo, simbolicamente con solo una tipologia di fiore, la violetta, in modo poi da poterlo mettere in pratica con qualunque fiore voi desideriate (ricordate che, se lo vorrete, potrete anche sostituire i fiori con altre erbe aromatiche).

    Prima di procedere, assicuratevi di avere una quantità sufficiente di viole edibili da poter riempire 2 tazze e permettere così l’estrazione di sostanza aromatica presente nei petali di questi fiori. Ma vediamo il procedimento passo a passo.

    Ingredienti

    • 2 tazze di viole
    • q.b. di acqua demineralizzata
    • 1 tazza di cubetti di ghiaccio

    Vi occorreranno inoltre

    • pentola con coperchio (più ampio)
    • ciotola di metallo (più piccola della pentola)

    Procedimento

    1. Ponete le viole fresche, cercando di non schiacciarle, nella pentola e versate l’acqua in modo che siano completamente ricoperte.
    2. Al centro della pentola, al di sopra dei fiori, ponete una piccola ciotola in acciaio inox e coprite il tutto con un coperchio in vetro pyrex, così da tenere sotto controllo l’intero processo senza scostare il coperchio. 
    3. Ponete il coperchio a testa in giù, cioè con la presa verso l’interno della pentola: questo convoglierà le goccioline di acqua verso la ciotola, nella parte centrale.
    4. Accendete il fuoco e attendete che il processo inizi: per velocizzare, disponete dei cubetti di ghiaccio subito al di sopra del coperchio, in modo da favorire la condensazione sottostante delle goccioline di vapore.
    5. Trascorsi 15-20 minuti, l’estrazione della parte aromatica dai fiori di viola sarà terminata. 
    6. Spegnete il fuoco e, senza aprire il coperchio, lasciate raffreddare il tutto.
    7. Una volta raffreddato e senza più condensa, rimuovete il coperchio e travasate la vostra acqua aromatica di fiori di viola dalla ciotola a una bottiglia, meglio se di vetro scuro, precedentemente sterilizzata con alcool alimentare: questo vi permetterà di conservarla e utilizzarla nelle vostre ricette al momento del bisogno. Tenete conto che l’acqua di viola si conserva fino a 60 giorni in frigorifero.

    Naturalmente, questo stesso procedimento, come vi dicevo, potrete applicarlo anche ai fiori di begonia, di lavanda, di petunia e di agerato, per ottenere le acque di fiori che più desiderate.

    Come usare le acque di fiori in cucina: a ciascuna la sua ricetta

    torta acqua di fiori

    Lana Konat/shutterstock.com

    Le acque di fiori hanno moltissime applicazioni diverse in cucina e non tutte sono uguali. Il loro uso potrà arricchire gelati, sorbetti ma anche biscotti, torte o salse, yogurt, o ancora, come scopriremo, daranno quel quid in più a insalate di cereali da gustare nella bella stagione. Ecco una lista, non certamente esaustiva, di 10 (+1) ricette perfette per ciascuna acqua di fiori.

    1. Gelati e sorbetti: le più adatte sono certamente quelle di lavanda e violetta con le quali potrete sostituire, nella ricetta del gelato vegano o del sorbetto, una parte di acqua o latte vegetale con una parte di acqua aromatica (di solito non più della metà), accostandole a sciroppo d’agave e vaniglia.
    2. Biscotti e torte: usate l’acqua di lavanda, di petunia e di violetta; potrete utilizzarle nell’impasto, sostituendo una quantità (di solito non più di ⅓) della parte liquida della ricetta dei biscotti o della vostra torta preferita;
    3. Salse per cruditè: preferite le acque  di begonia e di agerato; usatele al posto di limone o dell’aceto per amalgamare le vostre salse o per dare sapore a maionese vegan.
    4. Yogurt e golden milk: le più adatte quelle di lavanda, di petunia e di violetta; usatele al posto di parte del latte vegetale durante la preparazione dello yogurt vegetale (non più di ⅓) e del golden milk.
    5. Insalate di cereali: le migliori sono quelle di begonia, di petunia e di agerato; utilizzatele per la cottura dei cereali pilaf, in modo che tutto il gusto dei fiori rimanga nei chicchi.
    6. Insalate verdi: scegliete quelle di begonia, di petunia e di agerato; usatele per la realizzazione di vinagrette, scegliendo oli leggeri, come quello di sesamo o di mais, per non coprire i sapori.
    7. Ganache per farcire cupcake e dolci: le più adatte sono certamente quelle di lavanda e violetta, in grado di sprigionare tutto il loro sapore floreale, soprattutto se accostate a zest di limone, lemongrass o vaniglia bourbon in baccello.
    8. Sushi vegan: le acque di begonia, di petunia e di agerato sono quelle che più si prestano a questo tipo di preparazione; come per le insalate di cereali, potrete utilizzare le acque di fiori per la cottura pilaf del riso: un suggerimento poi è quello di optare per un pizzico di colori ad uso alimentare (curcuma, spirulina o karkadè, in proporzione infinitesimale) in modo da colorare il riso a seconda del fiore utilizzato… non dimenticate, infatti, che si mangia innanzitutto con gli occhi!
    9. Focacce e canapè: le più adatte sono quelle di begonia, di petunia e di agerato, da inserire nell’impasto con farine, come quella di riso o d’avena;
    10. Creme di farcitura (per sandwich o torte salate): preferite le acque di begonia, di petunia e di agerato; come per le ganache, utilizzatele al posto della parte liquida della ricetta (limone, aceto, latte vegetale), darete quel gusto di fiori inaspettato a tutte le vostre preparazioni.
    11. Rejuvelac ai fiori ma anche kefir d‘acqua, acque detox o kombucha: sostituite parte dell’acqua o del tè verde con l’acqua di fiori che più preferite e scoprirete la meraviglia dei fiori nel bicchiere!

    Abbiamo quindi scoperto che la natura, ancora una volta, ci sorprende e che, nel farlo, ci permette di arricchire la nostra cucina con sapori inaspettati e gusti insoliti, ma assolutamente naturali. L’idea in più? Sperimentate tutte le acque di fiori edibili, accostandoli tra loro, così da scoprire quali sono più di vostro gusto e in quali piatti le amate di più. Percorrete un viaggio tra profumi, colori e sapori, stando comodamente seduti a tavola grazie ai fiori!

     

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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