mercato italiano biologico

Biologico: in Italia crescono i consumi, soprattutto nella grande distribuzione

Angela Caporale
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    Il biologico non è un più una scelta di nicchia, ma un’opzione sempre più diffusa e apprezzata dai consumatori. Le ragioni sono salutistiche e ambientali, a dimostrazione di una sensibilità crescente, che ha contribuito alla diffusione dei prodotti bio anche nella grande distribuzione. Questo il quadro che emerge dal rapporto “Il mercato italiano del bio”, realizzato da Nomisma in collaborazione con AssoBio. Quali sono, dunque, tutti i numeri del biologico in Italia?

    Mercato italiano del biologico: il rapporto di Nomisma

    Nel 2018 in Italia l’intero comparto del biologico ha generato vendite per 3.562 milioni di Euro, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Con questo significativo dato si apre il rapporto “Il mercato italiano del bio” che fotografa un settore florido e in crescita, capace anno dopo anno di ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante sul mercato.

    E se cala il giro d’affari dei negozi specializzati (che sono, comunque, sempre più numerosi, come evidenziato durante il SANA 2018), per la prima volta da anni, la crescita è trainata dalla grande distribuzione: +11% rispetto al 2017 e, soprattutto, +12,4% negli ipermercati e +33% nei discount. Il bio, dunque, arriva in maniera capillare in tutti gli spazi dove il consumatore è abituato a fare acquisti alimentari; luoghi comuni e non specializzati, a riprova del forte interesse nei confronti di questi prodotti.

    Il dato è ancora più interessante se si amplia la finestra temporale della rilevazione. Infatti, Nomisma osserva come dal 2001 al 2017 le insegne della grande distribuzione con referenze bio siano aumentate del 144% e il numero medio di referenze bio presenti in un punto vendita della gdo fa segnare una crescita del 431%. Cifre astronomiche che ben raccontano come un fenomeno inizialmente di nicchia si sia trasformato in una scelta abituale per molti italiani.

    Perché gli italiani scelgono il biologico?

    dati acquisto biologico italia

    Lucky Business/shutterstock.com

    Il rapporto indaga anche quali sono le ragioni di questo successo e ne individua tre principali:

    1. il 51% degli intervistati sceglie il bio “perché è sano, perché fa bene”:
    2. il 47% perché offre maggiori garanzie in termini sia di sicurezza che di qualità;
    3. il 26%  predilige i prodotti biologici per motivazioni ambientali perché non inquinano.

    Per verificare il rispetto di questi parametri, gli italiani sono diventati particolarmente attenti all’origine di quanto acquistato, agli ingredienti presenti sull’etichetta e al metodo di produzione. Tre elementi che suggeriscono un interesse nei confronti del cibo a 360°: il consumatore, oggi, vuole sapere cosa porta nel piatto, indipendentemente da dove lo acquista.

    Infatti, come anticipato, ben il 44% dei consumatori bio fa la spesa nei supermercati della grande distribuzione organizzata. Una scelta determinata da comodità, convenienza e assortimento. Mentre chi opta per i rivenditori specializzati, ovvero il 19% degli intervistati, lo fa perché si fida maggiormente della selezione dei prodotti e perché ritiene di poter trovare maggiore qualità rispetto agli altri canali di vendita.

    Uova, marmellate e gli altri prodotti bio più amati

    conserve biologiche

    monticello/shutterstock.com

    La crescita del settore ha fatto sì che, in maniera sempre più diffusa, si possano trovare moltissimi prodotti biologici, per poter rispondere a tutte le esigenze del consumatore. Tuttavia gli “user bio” italiani hanno le idee chiare a proposito di quali sono le referenze che preferiscono acquistare nella versione biologica

    In cima a questa classifica troviamo le uova di gallina, considerate ben più buone, gustose e autentiche se bio. Seguono confetture e altre preparazioni a base di frutta e completano il podio i panetti croccanti, come crostini o o grissini, snack pratici e amati da grandi e piccini. Gli italiani scelgono il bio per diversi prodotti tipici a testimonianza di un’attenzione che combina l’interesse per il biologico con quello per la filiera corta. Troviamo, dunque, l’olio extravergine d’oliva, pasta e farine, ma anche limoni e alcuni tipi di verdura.

    Al contrario, sorprende trovare in questa top ten anche biscotti e cereali per la prima colazione. Il consumatore bio, dunque, compie scelte coerenti facendo acquisti per preparare tutti i pasti della giornata. Infatti dal rapporto di Nomisma emerge come tra i prodotti più amati (sebbene non generino un giro d’affari tale per entrare nella top 15) troviamo anche le eccellenze italiane come il prodotti DOC, IGP e anche il vino IGP e IGT rigorosamente italiano.

    Milioni di famiglie scelgono il bio

    cibo biologico

    StockMediaSeller/shutterstock.com

    Un ultimo interessante dato raccolto da Nomisma riguarda il numero di  famiglie che effettivamente scelgono l’acquisto biologico. Anche in questo caso i numeri sono decisamente significativi: 9,4 milioni di famiglie sono fedeli alla grande distribuzione e il 44% di esse consumano bio almeno una volta alla settimana, 4,1 milioni di nuclei sono, invece, legati alla distribuzione specifica e più del 60% di essi portano il bio in tavola una o più volte alla settimana.

    È interessante, infine, che indipendentemente da dove viene fatto l’acquisto, il biologico è per il 45% degli intervistati la prima scelta, esattamente quello che volevano acquistare. Il 43% li mette nel carrello soprattutto quando sono in promozione, il 12% solo se il prodotto tradizionale non è disponibile. Segnali che evidenziano un trend emerso anche da un’altra ricerca di Nomisma a proposito della spesa degli italiani pubblicata nel 2018.

    Sempre più consumatori, in conclusione, sono sensibili e interessati alla qualità e alle caratteristiche degli alimenti che portano in tavola per sé e per la propria famiglia. Colpisce, inoltre, come sia sempre più diffusa la consapevolezza che la salute passa anche attraverso ciò che si mangia tutti i giorni: un traguardo significativo e che potrebbe, sul medio periodo, aumentare l’efficacia dell’azione preventiva contro diversi tipi di patologie, da quelle cardiovascolari all’obesità.

     

    Voi siete consumatori di alimenti biologici? Scriveteci nei commenti quali sono i prodotti bio di cui non fate mai a meno e perché!

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

    Una risposta a “Biologico: in Italia crescono i consumi, soprattutto nella grande distribuzione”

    1. Alessio Scalia ha detto:

      Non sono un assiduo consumatore ma, a mio avviso, l’aumento dell’accessibilità in termini di prezzo (differenza rispetto ai prodotti non bio) e disponibilità (basti pensare alle linee a marca privata), ha sicuramente contribuito alla crescita di cui si parla nell’articolo

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