vegani in italia

Rapporto Eurispes: crescono vegetariani e vegani in Italia

Redazione

Che il numero dei vegani e dei vegetariani in Italia fosse aumentato nell’ultimo anno potevamo già intuirlo dalla dilagante offerta di prodotti industriali privi di derivati animali, presenti in maniera sempre più massiccia anche sugli scaffali di piccoli e grandi supermercati, ma anche dall’interesse dei media sull’argomento, e dall’apertura di tantissimi ristoranti e locali vegani, vegetariani o vegan friendly. Come afferma la LAV, “segno di un’accresciuta domanda e di un’opportunità di sviluppo per le imprese del food”.
Eppure, i recenti risultati mostrati dal Rapporto Eurispes 2017 sulle abitudini alimentari degli italiani, sorprendono non poco.

comprare verdura

1.800.000 tra vegetariani e vegani in Italia

Avete letto bene: ben 1.800.000 sono le persone che in Italia hanno optato per una dieta alimentare priva di carne e di derivati animali. Come riportato sul sito dell’Eurispes, uno dei più accreditati istituti di ricerca statistica del mondo, “Il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. In particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016) mentre i vegani giungono il 3% (erano l’1%).”.
I dati, di febbraio 2017, evidenziano inoltre che il numero dei vegani è triplicato rispetto all’anno precedente. Interessante soprattutto scoprire che a un aumento dei vegani non corrisponde un aumento dei vegetariani, anzi, numerosi sono i vegetariani intervistati che hanno dichiarato di aver deciso di non consumare più alcun tipo di alimento di origine animale.

Ma veniamo alle scelte che si celano dietro a questi numeri: la maggior parte di chi ha dichiarato di essere vegetariano o vegano, ovvero il 46,7%, è mosso da ragioni che hanno a che fare con il benessere e la salute, il 30% dalla sensibilità nei confronti degli animali e poco più del 12% deve la sua scelta alla sensibilità per la tutela ambientale. Insomma, una scelta tanto salutista quanto green.

Vegan Italia 2017 conferma “meno carne, più verdure”

verdura

Un’ulteriore conferma arriva dal rapporto 2017 di “Vegan Italia”, indagine realizzata dall’osservatorio VeganOK per monitorare le vendite dei prodotti alimentari nel 2016, confrontandoli con quelli dell’anno precedente. I dati mostrano infatti una notevole diminuzione del consumo di prodotti di origine animali, ovvero un calo del 5,8% per le carni rosse e suine, del 5,3% per i salumi e del 3,2% sui prodotti caseari (senza considerare i formaggi Dop). A controbilanciare questi dati, quelli crescenti relativi a frutta, verdura, legumi e in generale alimenti vegani, quindi privi di carne e latte e derivati. Interessante notare un maggiore interesse verso i prodotti di nicchia, non sempre di brand famosi. Ad esempio scoprire un aumento del 19% per latti vegetali (non solo latte di soia e riso), del 27% piatti pronti, salse e sostituti dei secondi piatti e un generale aumento nel consumo di prodotti senza glutine (+33%) e biologici (+20%).

Un chiaro segno che nel carrello del consumatore medio nazionale gli alimenti presenti spaziano sempre di più verso nuove alternative vegetali, che incuriosiscono e che arricchiscono una alimentazione, sempre meno onnivora.

Grazie ai dati raccolti dall’osservatorio VeganOK scopriamo inoltre che sono ben 353 le aziende italiane certificate VeganOK e 10000 le referenze certificate: cifre importanti che ci dimostrano che a una maggiore richiesta dei consumatori corrisponde anche una sempre più importante offerta.

Insomma, come ha dichiarato anche Gian Marco Prampolini, presidente LEAL – Lega Antivivisezionista, una spesa sempre più cruelty free e sempre più responsabile, “senza rinunciare al gusto, cucinando in casa le ricette preferite o ricorrendo in alcuni casi ai piatti pronti quando non si ha il tempo di preparare i pasti”.
Insomma, ricapitolando tutti i dati raccolti, possiamo felicemente dichiarare che un italiano su 5 è vegano e in Italia il 2,6% delle persone si dichiara, di cui il 59% donne e il 41% uomini.

quanti vegani


Aumento dei vegani in Italia: un’ottima notizia per tutti

Qualunque sia la motivazione che li ha spinti verso questa scelta di vita (salute, ambiente, ragioni etiche, antispecismo e/o attivismo animalista), questi dati sono comunque lo specchio di una società di consumatori più consapevoli della qualità e dell’impatto ambientale dei prodotti alimentari presenti sulle nostre tavole e su quelle degli esercizi commerciali. Insomma, il popolo italiano si è risvegliato, iniziando a superare uno stato di torpore in cui era sprofondato, imbambolato com’era dagli slogan, dalle garanzie e dalla promesse dell’industria alimentare e da medici incompetenti.

Finalmente ci si pone più domande, si fanno ricerche, si presta più attenzione alle etichette alimentari, si pretende una maggiore chiarezza su ingredienti e provenienza. Inoltre, come dimostrato dai risultati di Eurispes e VeganOK, cresce la curiosità e l’interesse verso i prodotti sostitutivi dei secondi piatti di origine animale e in generale verso una dieta vegana, biologica e più salutare.

anguria

Insomma, qualunque sia il vostro “credo” alimentare spero converrete con me che al giorno d’oggi è bene che ogni cittadino italiano maturi una scelta consapevole, razionale e magari salutare e che abbia una visione chiara di quelli che possono essere i molteplici benefici di una dieta cruelty free per la salute nostra e del pianeta.

Per maggiori informazioni sulla dieta vegana vi suggerisco questo articolo sull’impatto ambientale dell’industria della carne e i miei 10 consigli per chi vuole diventare vegetariano o vegano.
Voi che cosa ne pensate? Avete mai considerato di diminuire o eliminare dalla vostra dieta la carne o prodotti di origine animali?

3 risposte a “Rapporto Eurispes: crescono vegetariani e vegani in Italia”

  1. Luana ha detto:

    I CIBI SENZA GLUTINE FANNO MALISSIMO SE NON SI HA UNA ALLERGIA..DA MILLENNI MANGIAMO FRUMENTO ,i cibi senza glutine fanno ingrassare tantissimo e non nutrono..meglio evitarli io ad esempio posso mangiare solo glutine puro piu’ possibile..

  2. Patrizia ha detto:

    Cara Luana, da millenni mangiamo frumento da da pochi anni frumento modificato e con più glutine del necessario. I frumenti di una volta non ci sono più, I grani di una volta non ci sono più e proprio perchè si sono resi conto di aver fatto danni grossisimi oggi la maggior parte dei produttori sta cercando di ritornare ai grani di un tempo che contengono giuste quantità di glutine.

  3. Daniela ha detto:

    buongiorno Luana, faccio la dietista e cerco di tenermi aggiornata. il problema non è il glutine, ma il fatto che importiamo grano da Paesi, come Canada, Ucraina, ecc, che non hanno un clima esattamente adatto alla sua coltivazione. i concimi che vengono usati possono sviluppare nel chicco micotossine che, a livello intestinale possono aumentare la permeabilità, scatenando celiachia, e SGNC(sensibilità al glutine non celiaca), una patologia conosciuta dagli anni ’80 e purtroppo attualmente non diagnosticabile tramite test. non è , al solito, l’alimento in se, ma come viene coltivato o allevato. il latte ormai è un farmaco a tutti gli effetti , pieno di estrogeni ,antibiotici e pesticidi. l’idea è di variare il più possibile gli alimenti all’interno dello stesso gruppo alimentare, per evitare di andare in carico di sostanze tossiche aggiunte. che poi tutto diventi spesso anche una moda ingiustificata è vero, ma l’obiettivo dovrebbe essere”mangiare meno, mangiare meglio, mangiare tutti”

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