La scuola ha il compito di promuovere la cultura, ma anche di contribuire a 360° all’educazione di bambini e ragazzi, attraverso iniziative che promuovono l’educazione alimentare, ad esempio. Dopo aver intervistato un’insegnante della provincia di Udine e una di Macerata, abbiamo dato voce alla provincia di Catania, per scoprire cosa mangiano i bambini e che rapporto hanno con la frutta e con le sane abitudini alimentari. Insieme a Patrizia Toro, insegnante dell’Istituto Comprensivo Statale “Roberto Rimini” di Acitrezza-Ficarazzi, scopriamo quindi cosa mangiano i bambini a merenda nelle scuole del Sud Italia.
La merenda a scuola nel Sud Italia
L’importanza di una sana alimentazione fin dall’infanzia è un valore fondamentale per gli insegnanti, che hanno sempre lavorato sulla sensibilizzazione di bambini e genitori. “Abbiamo sempre attivato dei progetti trasversali sull’educazione alimentare – racconta la maestra Patrizia – l’anno scorso lo abbiamo fatto con lo strumento del compito di realtà, che ci permette di lavorare sull’esperienza diretta per poi passare all’elaborazione di materiali che la documentino. Alle classi quarte, ad esempio, è stata proposta la salatura delle alici: dopo aver svolto i passaggi di questa operazione, i bambini sono passati al racconto di quanto avevano fatto manualmente”.
La scuola ha lavorato molto anche sui genitori, dando suggerimenti sull’alimentazione dei bambini, specialmente per quanto riguarda la merenda. “Molti genitori rispondono positivamente ai nostri suggerimenti – commenta la maestra – sono numerosi i bambini che portano la frutta come merenda. Alcuni scelgono i succhi, le merendine confezionate invece sono una rara eccezione, chi non porta la frutta sceglie infatti i prodotti da forno realizzati giornalmente. Poi ci sono famiglie particolarmente attente che preparano in casa i dolci che i bambini da portano a scuola; in linea di massima i genitori si prendono molta cura della salute dei figli, si lasciano coinvolgere in tutto ciò che riguarda il loro benessere e sono sempre molto attivi e partecipativi”.
L’importanza dello sport e il progetto di orto scolastico
Come abbiamo più volte sottolineato durante la campagna “Crescere a tavola”, per dare i frutti migliori l’alimentazione sana deve essere accompagnata dall’attività sportiva. Anche su questo punto la scuola della provincia di Catania è molto attiva: la maestra intervistata ci spiega infatti che l’istituto aderisce a un progetto del CONI. “Abbiamo un’insegnante del CONI che dà supporto a quella di educazione fisica, per lavorare insieme con i nostri alunni; alla fine dell’anno si organizza una giornata conclusiva di festa, con percorsi, staffette, giochi vari nei quali i ragazzi si esercitano durante l’anno”.
C’è infine un ulteriore aspetto dell’educazione e alimentare che in questa scuola è preso molto sul serio, ed è la conoscenza di ciò che arriva sulle nostre tavole, attraverso il progetto ‘L’orto, un giardino da gustare’. “Inizialmente è nato per favorire il processo inclusivo – spiega l’insegnante – ma poi è stato allargato a tutti i bambini. Siamo fortunati perché abbiamo un bel giardino e una parte di esso, grazie anche a dei volontari come nonni e papà, è stato adibito a orto. Dal seme alla pianta, i bambini seguono la crescita di cipolle, lattughe, melanzane e altri ortaggi. Ogni classe ha i suoi semi che va a controllare e innaffiare, ognuno ha la sua piantina e ha contribuito manualmente, con il supporto degli adulti. Abbiamo scelto un ortaggio per classe e alla fine i bambini portano a casa il raccolto. È un modo per stare all’aria aperta, per acquisire manualità e per conoscere il cibo che mangiano – conclude l’intervistata”.
Frutta nelle scuole: una campagna di successo
Come gli altri istituti di cui abbiamo parlare nelle nostre interviste, anche questa scuola aderisce al programma Frutta e verdure nelle scuole. “Da noi la frutta arriva 2 volte a settimana e di solito non viene interamente consumata quel giorno, ma conservata per i successivi. In questo modo i bambini per diversi giorni mangiano la frutta durante la ricreazione, e naturalmente è nostra cura invitare i genitori a non fornire loro altre merende”.
L’insegnante conferma l’entusiasmo registrato anche nelle altre scuole aderenti, perché i bambini, anche quelli che non amano particolarmente la frutta, si lasciano coinvolgere e assaggiando tutto. “È un progetto impegnativo, ma partecipiamo volentieri perché ne vediamo i frutti giorno dopo giorno. A seconda della stagione, arrivano anche degli ortaggi – aggiunge la maestra – e ci vengono fornite anche delle centrifughe per fare i succhi. Ci sono giorni in cui facciamo delle macedonie insieme, naturalmente sono sempre gli insegnanti a tagliare la frutta ma i bambini sono molto partecipativi. Altre volte portiamo degli spremiagrumi, soprattutto in inverno: le spremute d’arancia sono in assoluto le più amate”.
Come ci spiega la maestra, i genitori vedono in questo progetto una comodità e una garanzia che i loro figli mangino in modo sano a merenda e il successo è testimoniato dal fatto che la scuola ha deciso da quest’anno di aderire anche a un’altra campagna, “Latte nelle scuole”. La promozione delle giuste abitudini alimentari si conferma quindi tra le priorità degli insegnanti e degli istituti, che devono affiancare le famiglie nella lotta all’obesità infantile e nel proporre uno stile di vita che mette la salute al primo posto.
Il nostro viaggio nelle scuole d’Italia si conclude quindi con un altro racconto virtuoso. Qual è la vostra esperienza legata ai progetti di educazione alimentare nelle scuole? Raccontatecelo nei commenti.