La Compagnia del Cibo Sincero incontra Isabella Stauble

Redazione

borgo castello

di Giuditta Lagonigro

Ho conosciuto Isabella Stauble durante un evento della Compagnia del Cibo Sincero di Monfalcone.  Mi hanno subito colpito la sua eleganza e il suo garbo. Si è presentata dicendomi che, da tempo seguiva il portale www.ilgiornaledelcibo.it, attraverso il quale  ha conosciuto anche la Compagnia del Cibo Sincero e indirettamente Martino Ragusa, direttore del Giornale del Cibo e Presidente nazionale della Compagnia del Cibo Sincero. Ci siamo incontrate e in seguito, mi ha raccontato un po’ della sua vita e delle sue svariate passioni, in particolare del Circolo Borgo Castello Tre, da lei fondato e che conosceremo più avanti.

Isabella Stauble, laureata in Lettere Classiche, Lingue e Letterature Orientali, ha un passato di insegnante. A Pordenone, dove è nata, oltre a essere impegnata nell’Enpa e nella Lipu, comincia a interessarsi alle abitudini culinarie di  varie parti del mondo. Attraverso libri presenti nella biblioteca di famiglia approfondisce la passione per il cibo nelle sue trasformazioni storiche e geografiche, arte in movimento che appartiene al mondo. Arrivata a Gorizia, città di origine della famiglia materna, si occupa di eventi legati alla conoscenza del cibo e dellaeducazione alimentare con medici nutrizionisti e alla elaborazione culinaria con cuochi aperti alle esigenze del futuro, nel ricordo della tradizione. Fonda il Circolo Borgo Castello Tre.

Per saperne di più ho rivolto alcune domande a Isabella Stauble che, nel frattempo  si è  iscritta alla Compagnia del Cibo Sincero.

G.L: Isabella, parlaci del Circolo Borgo Castello Tre, quali sono gli scopi e attraverso quali attività li perseguite?
I.S: L’Associazione di idee di Borgo Castello Tre di Gorizia è uno spazio dove incontrarsi in modo semplice e spontaneo ma è anche  uno strumento organizzativo. Già nelle fase iniziale lo spazio si è aperto per mostre di pittura, di strumenti musicali, di moda, di cerimonie del thè;  in seguito, in collaborazione con altre associazioni, ha creato seminari di studio e conferenze sull’alimentazione, sulla sostenibilità, sul riciclo creativo.
Per divertimento, sono stati proposti pic-nic sui prati del Borgo perchè è fondamentale per l’ Associazione far rivivere il territorio che  è il nucleo originario della città di Gorizia, nata più di mille anni fa.
Le terribili vicende storiche del secolo scorso hanno in parte snaturato l’identità di Gorizia, ne hanno sfumato le abitudini della lunga storia, le hanno imposto modi e costumi estranei: senza negare l’importanza di apporti culturali  lontani, si vorrebbe riproporre la città ed il suo Borgo originario, anche alla luce delle nuove esperienze per non dimenticare il passato vicino e lontano di un territorio che ha una sua specificità che il riserbo locale tende a nascondere.

G.L: La città di Gorizia, con la sua storia, dunque rappresenta un punto di partenza per volgere lo sguardo anche oltre confine. In pratica, quali attività svolgete?

I.S: Come si legge all’articolo 3 dello Statuto dell’ Associazione, “Associazione di idee  si propone come un caffè culturale del 21° secolo dove poter condividere esperienze e competenze di qualità per far conoscere nuovi stili di vita e nuove conoscenze attraverso conversazioni ed eventi: lettura, musica e scienza ma anche informatica, moda e gastronomia per partecipare al cambiamento globale, pur ricordando il passato. La sede, infatti si apre sul luogo più significativo di Gorizia, il Borgo del Castello: un motivo questo per far conoscere un ambito cittadino unico al quale le influenze latine, slave e germaniche hanno impresso segni riconoscibili nel linguaggio, negli stili di vita, nel cibo e nei sentimenti.
Per perseguire queste finalità potranno essere svolte attività quali convegni, spettacoli, manifestazioni artistiche, mercatini, mostre, corsi di formazione e concorsi, anche in collaborazione con altre associazioni, istituti scolastici ed enti pubblici, prendendo qualsiasi altra iniziativa ritenuta utile per l’ attuazione dello Statuto. “  Queste le finalità espresse nello Statuto. In pratica è uno spazio posto all’inizio del percorso che va dalla Porta Leopoldina ai Musei Provinciali, alla Chiesetta di Santo Spirito e al Castello e non solo in modo simbolico. Serve da punto informativo per la conoscenza del luogo e per introdurre chi passa al territorio, alla sua storia e ai suoi prodotti. E’ un punto di riferimento per chi ama i libri, li raccoglie, li riordina, li regala e li legge, da solo o in compagnia ed offre a tutti, se soci, di conoscersi, di condividere informazioni con amici o sconosciuti per stimolare nuove idee su tutto, ma proprio tutto: arte e religione, moda e storia, cibo e vino, libri e bricolage…
A Borgo Castello Tre Associazione di idee si può leggere o scrivere, mangiare  o fare musica, fare a maglia o dipingere, conversare o guardare il panorama senza confini che va dai monti al mare e che comprende due territori di nuovo riuniti dopo le due guerre mondiali.

G.: Cosa c’entra il cibo con l’Associazione di idee ?

Il cibo è la storia dell’uomo e degli altri animali: niente può prescindere da ciò che nutre tutti gli esseri viventi, comprese le piante, ed è un dato ovvio. Tutte le attività e gli eventi che si svolgono a Borgo Castello Tre sono accompagnati e seguiti da offerte di piatti della cucina creativa in movimento che sta alla base di ogni discorso, anzi, si parte da una domanda sul cibo per creare l’incontro o l’evento. Non si può ignorare che, oggi, non si può nutrirsi come nelle epoche storiche del passato e neppure come cento anni fa  e neppure come cinquanta anni fa. Sono cambiate le tecniche produttive, è cambiata l’aria, si sono modificati i costumi sociali, lavorativi e familiari, eppure si tende a riprodurre gli stessi schemi e le stesse abitudini nel mangiare. Nel mondo, una parte dell’umanità muore per assenza di cibo mentre un’altra parte muore per malattie causate daverdure alla grigliaeccesso di cibo e nello stesso tempo le piante , gli animali e l’ambiente muoiono per sfruttamento da parte di chi specula sul cibo. Quindi l’offerta dei piatti proposti dall’ Associazione di idee è fatta in funzione di questa filosofia: il cambiamento nelle abitudini alimentari va proposto, diffuso e  studiato in funzione delle esigenze attuali del pianeta e presentato con la stessa cura con cui è nata la cucina delle classi abbienti di un tempo che mangiavano mentre i poveri digiunavano. Solo che si vorrebbe offrire cibo sano e curato a un maggior numero di persone ed evitare fame o malattie procurate da cibo inquinato.
Oggi, pur nell’apparente benessere del mondo occidentale, le classi povere mangiano cibo – spazzatura, si ingrassano e si ammalano; in molte parti del mondo le persone sono denutrite e muoiono di fame; l’Associazione vorrebbe diffondere questa  consapevolezza, educare a una alimentazione intelligente e gustosa nel recupero di piatti della tradizione  che sono stati dimenticati in favore di un cibo a basso costo e a basso potere  nutritivo fornito dalle multinazionali che invece vogliono nutrire per fare ammalare. Questo è un progetto ambizioso che forse non riesce a produrre effetti immediati e diffusi ma si inserisce in un contesto internazionale che sta cambiando  e che dovrà per forza mutarsi in un nuovo stile di vita per tutti, perchè le risorse del pianeta non sono infinite.
Infine, ma forse al primo posto, lo sfruttamento di animali, di piante e  di ambiente  non dovrebbe essere sottovalutato dagli uomini perchè l’etica e non il denaro sono e devono essere il motore della vita sulla terra.verdure dell'orto
E’ un’utopia?

Cara Isabella, mi auguro di cuore che i vostri condivisibili obiettivi non siano pura utopia. Anche la Compagnia del Cibo Sincero ha l’intento di diffondere una nuova cultura dell’alimentazione attraverso un’agricoltura sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, quindi a tutela dell’essere umano. Lavorare insieme per tutto ciò potrà risultare spesso difficoltoso, ma il nostro entusiasmo e la nostra forza di idee lasceranno  sicuramente una traccia!

Giuditta Lagonigro

 

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