cucina lombarda vegan

4 piatti della tradizione lombarda rivisitati in chiave vegan

Carmela Kia Giambrone

In perfetta sintonia con la par condicio di questo periodo, e avendo già trattato della prima metà delle mie origini in fatto di cibo quando vi ho raccontato della cucina siciliana in chiave vegana, non posso certo trascurare ora l’altra metà della mia storia familiare, legata ai ricordi ed ai sapori della classica cucina lombarda.

Pare davvero qualcosa di magico scovare, recuperando dall’infanzia, tutti quegli antichi sapori che fanno parte della tradizione. Ogni ricetta ha una sua storia di famiglia, ma come sempre la versione che vi proporrò, senza snaturarne l’originalità, sarà totalmente vegan-friendly.

Tra i primi di cui da sempre sono innamorata vi sono i pizzoccheri della Valtellina, il pancotto, il risotto alla milanese, i tortelli mantovani, gli gnocchi al cucchiaio e la minestra de mach. Tra i secondi, la cotoletta alla milanese vegana e l’ossobuco vegan primeggiano. Tra i dolci, invece, il castagnaccio, la sbrisolona, il pan de mej, il pan dei morti, la polenta e osej e la torta di S.Biagio. Posto d’onore per i funghi trifolati, la mostarda, gli sciatt e la gremolada.

Tutte queste ricette della tradizione lombarda possono essere trasformate, come detto, in chiave vegana e qui, per pura preferenza personale, ve ne illustrerò una per categoria: un antipasto, un primo, un secondo ed un dolce.

Cucina lombarda vegan: 4 ricette per un menù completo

Antipasto: gli Sciatt della Valtellina

Palline di grano saraceno con un cuore di formaggio vegan, da servire accompagnate con un’insalata di radicchio freschissimo ed aceto balsamico.

grano saraceno

 

Ingredienti

  • 100 g di farina di grano saraceno
  • 100 g di farina integrale di grano tenero
  • 50 g di formaggio duro vegan tipo sheese
  • 50 g di formaggio vegan tipo mozzarella di riso
  • 1 cucchiaio di pane grattugiato
  • 2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
  • q.b. di acqua
  • q.b. di olio per friggere
  • 1 cucchiaio di lievito di birra essiccato

Procedimento

  1. Unite le farine in una capiente insalatiera.
  2. A parte, tagliate i formaggi a dadini.
  3. Ora aggiungete alle farine, tanta acqua fredda sino ad ottenere un impasto dalla consistenza cremosa. Incorporate i formaggi, il lievito alimentare, il pane grattugiato e il lievito.
  4. Scaldate l’olio in una padella dai bordi alti e cuocete, un cucchiaio dopo l’altro, l’impasto nell’olio bollente.
  5. Una volta che le palline di grano saraceno saranno dorate poggiatele su carta per frittura e servitele calde.

Il primo tradizionale bergamasco: la panada

Questo primo classico della tradizione popolare contadina, antispreco per eccellenza, non è altro che una minestra costituita da pane raffermo cotto in brodo ed erbe aromatiche, condita con olio extravergine di buona qualità.

pane raffermo mano

 

Ingredienti

  • ⅔ michette di pane raffermo
  • 1 carota
  • 1 sedano
  • 1 scalogno
  • q.b. di acqua
  • q.b. di sale integrale marino
  • 2 riccioli di burro di soia
  • 4 o 5 foglie fresche di salvia
  • q.b. di lievito alimentare in scaglie

Procedimento

  1. Preparate il brodo, facendo bollire per una ventina di minuti la carota, il sedano e lo scalogno in mezzo litro di acqua.
  2. Aggiungete quindi burro, salvia e pane spezzato con le mani e cuocete per una decina di minuti.
  3. Servite con una spolverata di lievito alimentare in scaglie.

Il secondo milanese: la cotoletta vegana

Ecco la ricetta del mio secondo preferito per eccellenza: la cotolette alla milanese vegana, naturalmente, perchè realizzata con i funghi porcini.

funghi fritti

Ingredienti

  • 6 cappelli di funghi porcini
  • q.b. di farina di ceci
  • q.b. di sale integrale marino
  • q.b. di pepe nero fresco
  • q.b. di focaccia grattugiata o pane grattugiato
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 2 cucchiai di burro di soia

Procedimento

  1. Pulite i cappelli dei funghi.
  2. Prepara tre piatti fondi: nel primo ponete la farina di ceci, il sale ed il pepe; nel secondo, per renderle ancora più gustosa la preparazione della cotoletta vegana, utilizzate una focaccia grattugiata ottenuta grazie ad un mixer, al posto del più classico pane grattugiato; nel terzo piatto, semplice acqua fredda.
  3. Passate ogni fungo prima nell’acqua, poi nella farina, quindi di nuovo e molto velocemente, nell’acqua, ed infine nella focaccia grattugiata.
  4. Una volta impanati tutti i funghi, scaldate in un tegame il burro e l’olio quindi cuocete le vostre cotolette, rigirandole da entrambi i lati.
  5. Serviteli caldi accompagnati da un’insalata fresca.

Il dolce mantovano: la Sbrisolona vegan

La sbrisolona è uno dei miei dolci preferiti, perfetta come dolce per merenda e colazione, anche aggiunta allo yogurt al posto del muesli. Insomma un classico e delizioso dolce lombardo, qui in chiave totalmente vegana.

torta sbrisolona

Ingredienti

  • 100 g di farina di mais tipo fioretto
  • 100 g di farina integrale di grano tenero
  • 100 g di burro di soia
  • 100 g di zucchero di canna + 2 cucchiai
  • 60 g di mandorle
  • 60 g di nocciole
  • 50 g di noci
  • 2 di cucchiai di vino bianco di buona qualità
  • Un pizzico di sale integrale marino

Procedimento

  1. Mescolate sul piano di lavoro la farina di mais con il burro ammorbidito, quindi frullate le mandorle con le nocciole, le noci e lo zucchero e aggiungetele al composto, amalgamando il tutto con le mani.
  2. Aggiungete la farina e lavorate in modo che l’impasto abbia  una consistenza sabbiosa e non compatta.
  3. Foderate con la carta da forno una tortiera e versatevi il composto.
  4. Cospargete la superficie con due cucchiai di zucchero e infornate a 180 °C (forno ventilato) per 30 minuti.
  5. Quando la torta risulterà dorata, sarà pronta.
  6. Lasciatela raffreddare e servitela spezzandola con le mani.

Pronti quindi a sperimentare altre ricette tradizionali in chiave vegetale? Iniziate con stilare la vostra lista della spesa vegan perfetta magari aiutandovi grazie ai 10 alimenti che, almeno per me, non dovrebbero mai mancare.

 

Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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