Ensaimada, sobrasada e frito mallorquín: ecco cosa mangiare a Maiorca
Maiorca, isola più grande dell’arcipelago delle Baleari, attrae ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo. Merito della sua acqua cristallina, delle meravigliose “calette” che ospitano vere e proprie piscine naturali e dei suoi paesaggi mozzafiato caratterizzati dalla natura incontaminata della macchia mediterranea. Punto forte dell’isola è anche la sua cucina, che offre un’incredibile varietà di prodotti enogastronomici, in particolare l’olio extravergine d’oliva e il vino. Per non parlare delle famose hierbas, i tipici liquori a base di erbe autoctone. Vi ho fatto venire voglia di fare le valigie?
In questo articolo vi porto con me in una delle isole più suggestive del Mediterraneo, alla scoperta dei suoi piatti tipici. Pronti per scoprire cosa mangiare a Maiorca?
Cosa mangiare a Maiorca: 8 piatti da non perdere
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Ensaimada, coca de patatas, ferito mallorquín… sono solo alcuni dei piatti tipici della gastronomia maiorchina, caratterizzata da una cucina tipicamente mediterranea. Come nel caso della Sicilia, anche a Maiorca molti piatti vedono la presenza di agrumi e mandorle, mentre nei mercati non può mancare il pomodoro ramallet, base del tradizionalissimo pa amb oli. Non solo paella e sangría, quindi, che pur essendo piatti spagnoli non fanno parte della tradizione dell’isola, ma anche verdure, carne alla griglia e dolcissimi pan brioche. Vi è venuta fame? Non preoccupatevi, è il momento di scoprire 8 patti da non perdere assolutamente durante una vacanza a Maiorca!
Sobrassada
Foto di Francesca Di Cesare
Iniziamo con il tipico salume di Maiorca, la Sobrassada, un insaccato dal marchio IGP ottenuto da carne magra per il 30-60% e lardo per il 40-70% di suino di diverse razze. Se viene prodotta partendo unicamente da suini di razza autoctona, invece, allora si tratta di Sobrassada de Mallorca de Credo Negro IGP. Ma in entrambi i casi si tratta di una pietanza molto golosa e che tradizionalmente viene spalmata sul pane, anche se oggi può essere usata come esaltatore di sapidità o in abbinamento a miele, zuccheri e marmellate. L’ho assaggiata in un bar de tapas e anche se il suo colore potrebbe ingannare, il sapore non è per nulla piccante, ma aromatico e con note di paprika dolce e peperoni.
Cocarroi
Foto di Francesca Di Cesare
Il cocarroi è una sorta di mini calzone ripieno di bietole, cipollotti, cavolfiore, pinoli e uvetta. In origine per l’impasto si usava lo strutto, anche se oggi molte varianti prediligono l’olio extravergine di oliva, e la forma a mezzaluna ricorda quella delle empanadas (fagottini di pasta originari dell’Argentina), con la differenza che il ripieno non è a base di carne, ma di verdure. Leggero e allo stesso tempo molto saporito, è caratterizzato da un contrasto tra dolce e salato che vi farà venire voglia di mangiarne uno dopo l’altro!
Chuletas de cordero
Foto di Francesca Di Cesare
Al contrario di quello che ci si aspetterebbe dalla gastronomia caratteristica di un isola, tra i punti forti della cucina maiorchina ci sono moltissimi piatti a base di carne. Tra questi, spiccano le chuletas de cordero, e cioè le costine di agnello, tipicamente servite insieme al “tumbet” maiorchino (un contorno molto comune a base di patate, zucchine e melanzane condite con una salsa di pomodoro) e salsa barbecue. Si trovano in quasi tutti i ristoranti e, anche se il prezzo non è tra i più economici, sono una tappa obbligata per tutti gli amanti della carne. Succose e saporitissime, le costolette di agnello immancabili nel periodo pasquale a Maiorca si mangiano tutto l’anno. E mi raccomando, rigorosamente con le mani! Le ho provate al ristorante Cassai di Colonia Sant Jordi (Carrer Major 21), un paesino a sud dell’isola situato a pochi chilometri dalla famosa spiaggia di Es Trenc, che tanti conoscono come “i caraibi di Maiorca” per il suo lungo litorale di spiaggia bianca e finissima.
Hierbas
Foto di Francesca Di Cesare
È impensabile andare a Maiorca senza provare las hierbas, un liquore a base di erbe autoctone e aromi tra cui erba di limone, coriandolo, menta, maggiorana, camomilla, finocchio, ginepro, anice, rosmarino e altre. Si può gustare in due versioni, dulce o seca, e spesso viene ordinato a fine pasto per le sue rinomate proprietà digestive. Se amate i sapori forti e puri, bevetelo senza ghiaccio per apprezzare al meglio la sua gamma aromatica, mentre se preferite i sapori più leggeri aggiungetene un paio di cubetti (ma non di più o lo diluirete troppo). In questo caso il bicchiere non sarà più il chupito, ma la copa, il classico bicchiere da vino.
Frito mallorquín
Succoso, speziato e a dir poco irresistibile. Parlo proprio di lui: il frito mallorquín.
Decisamente non adatto a vegetariani (e ai deboli di stomaco!), si tratta di un piatto di carne dalle origini antichissime che nacque nelle famiglie maiorchine come ricetta di riciclo per “non buttare via niente”. Da allora la ricetta e il procedimento sono rimasti invariati: si frigge in olio di oliva la carne di agnello, compresi il fegato e le viscere, insieme a patate, cipolla, pomodoro, peperoni e spezie (tra cui cannella, chiodi di garofano, pepe, alloro e aglio). Una vera esplosione di sapori!
Pa amb oli
Foto di Francesca Di Cesare
In catalano significa “pane con olio” ed è uno dei piatti simbolo della cucina maiorchina. La sua popolarità è dovuta alla sua semplicità: si tratta infatti di una fetta di pane condita con olio, sale, un po’ di aglio e fette di pomodoro, poi guarnita con prosciutto crudo, formaggio, tonno o tortilla. State pensando bene, non è poi così diversa dalla nostra classica bruschetta, eppure non si tratta della stessa cosa e anche il pan amb oli – come ogni piatto della tradizione che si rispetti – ha le sue regole di base. Innanzitutto, il pane: rustico e semintegrale, viene chiamato pan payes ed è caratterizzato dall’assenza di sale; poi l’aglio, che anche se non è obbligatorio, nel 90% dei casi viene “sfregato” sulla fetta di pane per insaporirlo; e infine il pomodoro: tipicamente della varietà ramallet, viene coltivato soprattutto nella zona di Banyalbufar e tagliato a fette, oppure “sfegato” anche questo sul pane. L’olio extra vergine d’oliva, invece, rigorosamente maiorchino.
Ensaimada
Foto di Francesca Di Cesare
E per finire, i dolci. Impossibile non menzionare il più famoso di tutta l’isola: l’Ensaimada. Si tratta di un lievitato molto simile alla brioche fatto con farina, zucchero, uova, lievito e grasso di maiale. Ensaïmada significa infatti “unta con lo strutto”, l’unico grasso presente e che rende l’impasto molto soffice ed elastico. Tipicamente a forma di girella, ne esistono diverse varianti: llisa, e cioè vuota all’interno; al Cabello del Ángel, una confettura a base di zucca molto dolce tipica di Maiorca (la zucca in cottura assume un aspetto “filamentoso”, motivo per cui ha assunto il nome di “capelli d’angelo”), alla crema oppure al cioccolato. Nel 1996 è stata anche etichettata con il marchio IGP e il nome ufficiale di Ensaïmada de Mallorca, diventando famosa in tutta Spagna. Se siete in visita nella capitale, assaggiatela in una delle tante sedi del Horno Santo Cristo, la pasticceria più famosa di Palma di Maiorca che dal 1910 offre la tipica ensaimada tradizionale come si faceva una volta.
Coca de patatas
Foto di Francesca Di Cesare
Ultimo ma non meno importante, ecco un altro dolce che a Maiorca è diventato una vera e propria istituzione: la coca de patatas. È un lievitato tipico di Valldemossa, situata a nord-ovest dell’isola e ricordata per essere stata la città dove era solito soggiornare il compositore Chopin. A forma di sfera e cosparso da abbondante zucchero a velo, alla vista sembrerebbe quasi trattarsi di un krapfen, ma a differenza del tipico “bombolone” questo dolce maiorchino non viene fritto, bensì cotto al forno. La sua particolarità deriva proprio dalle patate, come fa intuire il nome, aggiunte lesse all’impasto del pan brioche per donargli una texture ancora più soffice. Il mio consiglio è quello di provarla in quello che è considerato il tempio della coca de patatas: la Panadería Pastelería Ca’n Molinas, in via Carrer de la Rosa, 4 a Valldemossa, anche se è possibile trovarla nei panifici e nelle pasticcerie di tutta l’isola (perfino in aeroporto in comode confezioni regalo).
Ora che avete scoperto cosa mangiare a Maiorca, quale piatto tipico siete più curiosi di provare? Se invece per le vostre vacanze avete scelto l’isola minore delle baleari,
ecco i nostri consigli su cosa mangiare a Minorca!
Immagine in evidenza di Francesca Di Cesare
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