Cosa mangiare in Valle d’Aosta?

Angela Caporale
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    Verdi vallate d’estate e piste per ogni tipo di sport sulla neve d’inverno. Sono sicuramente queste le principali fonti di attrazione della Valle d’Aosta, regione italiana spesso lontana dai riflettori, ma ricchissima di opportunità per i turisti e non soltanto. Ciò che in molti, forse, non sanno è quanto è ricca anche la tradizione enogastronomica della regione. Basti pensare alla Fontina, il delizioso formaggio e principale DOP regionale, ma non è la sola bontà che si può assaggiare durante il viaggio. Anche i vini valdostani meritano un approfondimento e, perché no, un viaggio all’ombra del Monte Bianco. Se la vostra prossima meta è proprio questa, allora non perdete questa lista che vi svelerà i piatti tipici della Valle d’Aosta!

    10 piatti tipici della Valle d’Aosta tutti da provare

    Incastonata tra le Alpi, la Valle d’Aosta è la somma di ben 22 valli, separate dalla città di Aosta, centro istituzionale ma anche cuore della regione. Nelle splendide valli, alcune sempre assolate e verdeggianti, trovano spazio diverse attività legate all’enogastronomia: l’allevamento prevalentemente di pezzate rosse e nere, ma anche l’apicoltura e i campi di cereali.

    Non sorprenderà, dunque, se tra i piatti tipici troveremo salumi e formaggi di altissima qualità, ma anche zuppe e altre preparazioni invernali adatte a garantire ad allevatori e agricoltori un riparo contro il freddo invernale. Ce n’è per tutti i gusti, partiamo in viaggio insieme!

    Fontina DOP e gli altri formaggi

    Brian Yarvin/shutterstock.com

    Il nostro percorso per scoprire cosa mangiare in Valle d’Aosta non può che partire dalla Fontina DOP e, in generale, dalla produzione casearia. La prima classificazione della Fontina risale al 1887, ma diversi documenti storici attestano la sua preparazione e il suo consumo già alle fine del 1200. Si tratta di un formaggio grasso a pasta semicotta preparato con latte intero da vacche di razza valdostana.

    Il consiglio? Assaggiarne qualche fetta anche in purezza e non soltanto come ingrediente in altri piatti tipici. 

    Oltre alla Fontina, non perdete gli altri formaggi valdostani a partire dal Valle d’Aosta Fromadzo DOP, la Toma di Gressoney, il Reblec, il Salignon, il Bleu d’Aoste, lo Champchevrette e la Toma dell’Ourty. La vicinanza e l’influenza della Francia si fanno sentire e assaporare. 

    Jambon de Bosses DOP

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    Un’altra importante DOP valdostana è lo Jambon de Bosses DOP. Si tratta di un prosciutto crudo, tutelato dal 1996, dal forte profumo aromatico e con una fetta scura e soda. È considerato un vero tesoro valdostano e custodisce una storia che si intreccia con quella della sua terra. Alcuni documenti storici attestano che, già nel Basso Medioevo, l’area del Gran San Bernardo fosse una importante via di transito commerciale dall’Italia all’Europa Occidentale. Sulla tratta una comunità di monaci agostiniani mise a disposizione un Ospizio che potesse accogliere e sfamare i commercianti e i viandanti. Pare che tra le proposte ci fosse anche l’antenato del nostro jambon! 

    Lard d’Arnad DOP

    Un’altro salume DOP della Valle d’Aosta da assaggiare assolutamente è il Lardo di Arnad DOP, l’unico lardo in Europa tutelato da questo marchio. Arnad è un piccolo borgo di montagna a fondo valle, situato in un’area particolarmente fortunata poiché si forma una piccola pianura. Proprio qui è il luogo ideale per la stagionatura di questo salume ricco di spezie e aromi di montagna, una delizia unica!

    Fonduta alla valdostana

    margouillat photo/shutterstock.com

    La vicinanza con la Francia si fa sentire anche nella diffusione della fonduta che, qui, viene preparata naturalmente alla valdostana. Il formaggio utilizzato è la fontina che viene tagliata a fettine sottili e fatta macerare almeno una notte con il latte. Il giorno dopo viene messa a cuocere, rigorosamente a bagnomaria, con burro e tuorli d’uovo. Piano piano diluisce fino a diventare una crema densa e liscia: questo è il momento in cui iniziare a inzupparci i crostini e godersi la cena!

    Carbonada

    Attenzione all’assonanza con la carbonara, qui parliamo di carbonada, uno dei piatti tipici della Valle d’Aosta più particolari. Il nome deriva da “carbone” che descrive il colore scurissimo che assume la carne di manzo fatta stufare a lungo con spezie e vino rosso. La ricetta tradizionale talvolta sostituisce il manzo con la carne salada valdostana: se siete al ristorante e volete assaggiare, consigliamo di chiedere in sala e farvi raccontare la preparazione di questo piatto gustoso. 

    Polenta Concia

    Montagna che vai, polenta che trovi. La Valle d’Aosta non può fare eccezione! Qui il piatto tipico è la polenta concia. Gli ingredienti? Farina di mais, naturalmente, acqua, fontina e burro per un piatto morbido e perfetto per concludere una giornata dedicata allo sport. 

    Seupa à la vapelenentse

    La Seupa à la vapelenentse o Zuppa alla Valpellinese è un piatto tipico di questa specifica valle che si trova a Nord ed è caratterizzata da un clima particolarmente rigido. Non sorprende, dunque, che qui la cucina fosse fondamentale per riscaldarsi e che la zuppa sia una vera e propria istituzione. Gli ingredienti della zuppa vera e propria sono brodo di carne, verza e cannella, ma la preparazione prevede anche pane, fontina e burro che vengono fusi e dorati in forno, e poi irrorati con la zuppa. Un nuovo passaggio in forno et voilà, pronto in tavola. In alcuni casi è possibile che la verza sia servita a parte, come contorno. 

    Chnolle

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    I Chnolle sono gnocchi di farina di mais tipici di tutta la Valle d’Aosta. Talvolta vengono semplicemente cotti in acqua bollente e salata e serviti, ma in altri casi non ci si priva di una, ormai classica anche per voi, aggiunta di fontina. In particolare, il riso e chnolle prevede che agli gnocchi si aggiunga riso cotto e fontina per poi una gratinatura in forno. Il risultato è un piatto filante e gustoso, forse non ideale nelle calde giornate estive, ma gustosissimo quando le temperature scendono!

    Chnéffléne

    Ci spostiamo nella zona di Gressoney-Saint-Jean, borgo montano molto affascinante ai piedi del Monte Rosa. L’elemento curioso è che ha radici germaniche che si riconoscono nel dialetto della zona, ma anche nella cucina. I Chnéffléne, infatti, sono degli gnocchetti di pastella di farina, uova, latte e sale che potrebbero ricordare gli Spatzle altoatesini. In questo caso, però, niente burro, si accompagnano naturalmente con la fonduta a base di toma di Gressoney, formaggio tipico della zona.

    Pèilà nèira

    Pèilà nèira significa “pappa nera” ed è un piatto tipico di Cogne. Ma di cosa si tratta? Protagonista della ricetta è il pane nero, rigorosamente fatto a mano secondo la tradizione, che viene cotto con il latte. Successivamente vengono aggiunti crostini di pane fritti a parte, burro fuso e, ça va sans dire, fontina tagliata a dadini. Importante è attendere alcuni minuti prima di assaggiare in maniera tale che la “zuppa” si leghi per benino. 

    Bonus: Caffè valdostano

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    Non possiamo concludere questo viaggio alla scoperta dei sapori della Valle d’Aosta senza uno dei simboli dell’umanità e dell’amicizia della regione. Stiamo parlando del Caffè valdostano. Ma di cosa si tratta? Partiamo dalla grolla, una “coppa dell’amicizia”, che è alla base di questo rito di condivisione. È un contenitore tipico di legno con un numero pari di beccucci che viene passato tra i commensali che bevono insieme, ciascuno dalla propria “estremità”. Nella grolla troviamo il caffè, naturalmente, ma anche grappa, zucchero, buccia di limone e chiodi di garofano. Gradita anche la correzione e un brindisi alla compagnia!

    E se con questo momento di convivialità vi abbiamo convinti a partire, non possiamo che suggerirvi anche alcuni ristoranti della Valle d’Aosta da provare. Qual è il piatto tipico che vi ha incuriosito di più?


    Immagine in evidenza di: margouillat photo/shutterstock.com

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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