cocktail bar milano

Cocktail bar: alcuni indirizzi da non perdere a Milano

Giovanni Angelucci
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    Milano è la patria italiana della mixology, questo è assodato, nessuna città come il capoluogo lombardo ha così tanta offerta in termini di alta qualità e diversificazione. C’è un po’ di tutto e per tutti i gusti: qui lavorano i grandi nomi della miscelazione e si fa tendenza, dai cocktail bar d’hotel a quelli di larga fama sui Navigli, fino agli storici locali famosi in tutto il mondo, come il Nottingham Forest di Dario Comini.

    Grazie a una tenace esperienza empirica, abbiamo scelto per voi i banconi ai quali ordinare i migliori cocktail in città, non solo i soliti.

    Conoscerete i professionisti del bar che mettono a disposizione le proprie conoscenze così da farvi bere egregiamente: cocktail di taglio internazionale, ma anche ricette sempre più legate alla cultura e ai prodotti italiani.

    Cocktail bar a Milano: ecco alcuni dei migliori (secondo noi)

    Fare una classifica dei cocktail bar meneghini è alquanto difficile e parecchio soggettivo, ma qui trovate i nostri consigli su dove (e cosa) bere a Milano… fatene buon uso!

    Noodle bar

    È uno degli avamposti del “buono” del cuoco Eugenio Roncoroni, che di gusto se ne intende, come dimostra ogni giorno nel suo ristorante Al Mercato e nell’adiacente locale dove serve hamburger stratosferici. Nel Noodle bar si combinano la sua passione per i sapori asiatici con i buoni cocktail che vi preparerà Cristina.

    In zona Porta Romana, potrete andarci per berne un paio e il consiglio è di abbinarli a uno dei piatti che lo chef serve secondo proposte quotidiane o con gli evergreen del locale, come i noodle in versione stir fried o soup. Ma non dimentichiamo che qui è stato creato anche un cocktail bar, al piano inferiore, con ricette che richiamano il Sol Levante, godibili con o senza i piatti preparati in cucina (che potreste sbirciare dal piano superiore attraverso un vetro). Cominciate con un Bitter Mule (vodka, lime, shrub di agrumi, bitter, ginger beer), continuate con il Temazcal (tequila, mezcal, lime, jalapenosyruo, paprica affumicata) e finite con il Mint Storm (rum, Branca Menta, zolletta di zucchero, lime ginger beer). Buon divertimento!

    noodle bar milano

    Negroni bianco – Facebook.com/almercatonoodebar

    Bvlgari

    Gran bel posticino questo, tra lusso e una lodevole drink list affidata alla squadra competente gestita dal bar manager Patrick Greco. Potete andarci a qualunque ora, ma con il calare del sole tutto diventa più magico e questo cocktail bar si trasforma in un luogo unico con una zona esterna che affaccia direttamente sull’orto botanico di Brera. E per andare “oltre”, il team Bvlgari organizza serate esclusive come gli incontri Symposia in cui ospitare i bartender di livello internazionale che creano, nel corso di due appuntamenti, 6 diversi cocktail ispirati alle località di appartenenza dei Bvlgari Hotels & Resorts (che gli ospiti troveranno nel menù del bar per il mese successivo all’evento): Milano, Londra, Bali, Pechino, Dubai e Shanghai. Il 21 e 22 giugno ci sarà la terza tappa e Kris Du (barman dello Speak Low di Shanghai, 3° in classifica nei The World’s 50 Best Bar Asia), affiancato da Dario Schiavoni (Bar Director del Bvlgari Hotel di Pechino), arriverà a Milano per dedicare alla città meneghina una miscela a base di erbe: una fusione tra Cynar e Vermouth rappresenterà la città di Shanghai, dove vive e lavora, mentre per Tokyo si spingerà a mescolare whisky e foglie di shiso. A Dario Schiavoni invece lascerà interpretare le città di Pechino, con l’utilizzo di due amari, il Fernet e l’Amaro Montenegro, Bali, unendo tequila e rambutan, frutto indonesiano, e Dubai, rappresentata perfettamente dal connubio tra datteri e Matusalem Rum. Da non perdere!

    The Doping Club

    the doping club milano

    The Duke Revolution – Facebook.com/thedopingclub

    Uno di quei posti in cui si perde la cognizione del tempo e ci si rilassa davvero. Pelle e cuoio, i grandi divani, oggetti vintage dappertutto, fanno del Doping un luogo unico nel suo genere. Siamo all’interno del piccolo Hotel The Yard, una bomboniera fatta di dettagli preziosi nel cuore della Darsena. Dunque un cocktail bar d’hotel (non lo direste mai, se non per qualcuno che entra con la valigia), dal gusto retrò e senza ingessature, dove il presente e l’innovazione incontrano la tradizione in un mix perfetto.

    Vi saranno serviti cocktail di livello e sarete comodi sulle larghe poltrone in un ampio salone di casa (dove è possibile anche fumare), ma se siete amanti del bancone come il sottoscritto, andate nell’adiacente sala e lasciatevi incantare dalla bravura dei bartender capitanati dal famoso Franco “Tucci” Ponti. A lui è affidata anche una super chicca (nascosta) presente all’interno della struttura, un luogo unico ma segreto: chiedete di Mr Lee… tentar non nuoce.

    BOB

    Il quartiere Isola pullula di locali, bar e insegne. Sono centinaia e ci si perde tra indirizzi degni di nota e covi privi di interesse. Per poter spiccare nel marasma milanese bisogna avere un’identità ben precisa e qualcosa di valido da proporre alla propria clientela. BOB lo fa benissimo e non a caso farete fatica a trovare un tavolino quando scatta l’ora dell’aperitivo. Ma non desistete, perché la crew si impegnerà al massimo per far si che possiate godere al massimo del cocktail scelto. A prepararvelo sarà Cesar Araujo, bartender peruviano che sa il fatto suo…

    La regia del concept è dei gemelli Hu, Luca e Michele, già molto conosciuti a Milano per il popolarissimo locale “The Chinese Box”. Da BOB c’è cura e attenzione per i dettagli, dall’arredamento al bicchiere, dalla proposta gastronomica in accompagnamento nelle mani dello chef Fabrizio Carta (bao, panini al vapore, i succulenti dim sum), alla dinamicità con cui le proposte cambiano. Da provare assolutamente il “Vacanze Pagate” con protagonista il Mezcal, e la Pianta Carnivora, il drink icona ideato nel 2018 da Lucian Bucu (head bartender). In più, la domenica c’è anche anche la possibilità di gustare una gustosa proposta brunch.  

    BOB Milano

    Vacanze Pagate – Facebook.com/bobisoladistrict

    Mandarin Bar

    Un altro posto da capogiro in cui essere super coccolati e rilassarsi profondamente. Siamo all’interno dell’omonimo e prestigioso hotel di Milano, dove tutto è perfetto: accoglienza, eccellenza nella scelta dei prodotti, offerta divertente e godibile. Qui si avverte eccome di essere all’interno di un hotel, e che hotel! Ne avevamo già parlato per la sua anima poliedrica, fatta di diverse sfaccettature enogastronomiche come il ristorante bistellato Seta. Ma soffermiamoci sul cocktail bar, dove dalle 19.00 in poi l’ambiente si anima di un’atmosfera vibrante: le luci si abbassano, una musica lounge riscalda il locale  e gli esperti mixologist dietro il bancone si preparano a servire magiche alchimie di miscele.

    “Alla drink list aggiungiamo un oriental touch, rivisitando i classici della miscelazione mondiale e proponendo long drink dai profumi mediterranei e dai sapori esotici, con mix signature approfonditamente studiate”, racconta l’head mixologist Matteo Rizzolo, qui dal 2017 dopo formazioni nel Nottingham Forest e 1930, grande appassionato di whiskey americani (burbon e rye) e mezcal. La famiglia Mandarin, inoltre, ha appena inaugurato la nuova dimora sul Lago di Como dove non poteva di certo mancare un cocktail bar di rilievo: il CO.MO Bar & Bistrot all’interno della storica Villa Roccabruna, fiore all’occhiello del resort, con una spaziosa terrazza in cui si può bere godendo di una splendida posizione fronte lago immersa nel verde.

    Dry Milano

    Fortunatamente non è una ma sono ben due le insegne Dry a Milano. E meno male, perché è uno di quei posti in cui sai di andare senza alcun dubbio sul sicuro. Si cambia registro, se l’anima da hotel non vi aggrada, è difficile (se non impossibile)  non stare bene. Locali poliedrici e di alta proposta, si trovano in Via Solferino e in Via Vittorio Veneto, in parte diversi tra loro ma accomunati da grandi bevute, musica, bellezza femminile (che non guasta mai con la sua leggiadria) e dall’attenzione al cliente. Se ne trovano pochi di posti così e buona parte del merito va al direttore generale Giovanni Biaggini, che ha formato e gestisce con maestria la numerosa squadra under 30. Potrete anche cenare (sono specialisti delle pizze) e avrete sempre qualcosa di gustoso e azzeccato da accompagnare al vostro drink. La lista è ampia così come le bottigliere dei due bar, da cui scegliere i cocktails, ma con una consapevolezza: non riuscirete a trattenere la voglia di scoprire l’amena selezione creata dal valido bar manager Federico Volpe.

    dry milano

    Facebook.com/Drymilano

    Agua sancta

    In Corso Garibaldi c’è il punto di riferimento per gli appassionati dell’anima messicana. Nato dall’amicizia tra il bartender Fabio Morelli e il cuoco Juan Alessi, uniti dalla comune passione per il mood mexicano, a farla da padrone sono i distillati a base di agave, tequila e mezcal, che compongono una drink list suddivisa in tre sezioni: hot drinks, signature cocktails e una parte molto invitante dedicata in toto ai Margarita: il “Mezcal Margarita”, il “Pomelo” con tequila agli agrumi e pompelmo, o il “Caliente”, piccante, a base di tequila Don Julio bianca, tequila infusa all’habanero, triple sec e lime. Il tutto abbinato a una invitante proposta gastronomica fatta di buoni tacos a base di tilapia (pesce) marinata nel lime e chile ancho (peperoncino) o a base di pollo e salsa tomatillo. Dunque, non solo buone bevute ma anche, volendo, un aperitivo diverso. Un ambiente colorato, fresco, divertente, da vivere e bere! Inoltre il martedì è “Tacos Tuesday”, che riprende l’usanza americana del mangiare messicano in quel giorno della settimana .

    Questa era la nostra selezione, quali sono  i vostri cocktail bar preferiti di Milano?

    Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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