Cibo e umore: in che modo il meteo condiziona le abitudini alimentari?

Angela Caporale
2

     

    Sappiamo bene quanto una giornata uggiosa possa influenzare l’umore. Non è un caso che il lunedì più lontano dall’estate sia definito il “blue monday”, identificato la giornata più triste dell’anno. Quando la giornata è grigia, piove o c’è la nebbia, è naturale cercare generi di conforto, anche a tavola. Pensiamo di essere gli unici a preferire tisana e cioccolata con il maltempo? Tutto il contrario, secondo un’indagine del centro studi di Confcooperative un italiano su quattro cambia il menù in base al meteo. Come? Scopriamolo insieme!

    Un italiano su quattro cambia il menù seguendo il tempo

    La curiosa indagine è stata svolta dal centro studi di Confcooperative e presentata all’inizio dell’inverno. L’obiettivo era fotografare la maniera in cui, anche a tavola, cambiano le abitudini degli italiani secondo le stagioni. Del resto, sappiamo bene come siano diversi i fattori emozionali che condizionano le nostre scelte d’acquisto: il neuromarketing, in particolare, analizza queste relazioni per permettere ad aziende, negozi e ristoratori di presentare al meglio i propri prodotti. Tra gli elementi che fanno maggior presa, sicuramente c’è il condizionamento visivo e l’attivazione di sentimenti forti, come la paura, ma in questo contesto non vanno sottovalutati né il suono (particolarmente importante negli esercizi commerciali), né il clima.

    cena in casa

    Sharon Minish/shutterstock.com

    Veniamo, dunque, ai risultati dell’indagine di Confcooperative. Quando le giornate si fanno fredde e cupe, gli italiani aumentano del 15/20% circa il consumo di pasti caldi e, in particolare, di zuppe di verdura e di pesce. A sorpresa, cresce anche il consumo di frutta nella speranza di sostenere così le proprie difese immunitarie. Ben il 25% del campione coinvolto ha, poi, dichiarato che consuma più spesso tisane e altre bevande calde, preferendo giornate e serate casalinghe in compagnia di un buon libro oppure di una maratona di serie tv. Cresce anche, in queste situazioni, la percentuale di consumatori che si rivolge all’e-commerce sia per fare la spesa online sia per acquistare pranzi e cene consegnate a domicilio. La sorpresa è il fatto che, sempre secondo Confcooperative, il cattivo tempo non porti gli italiani ad abbuffarsi di zuccheri semplici e altri cibi industriali che possono essere dannosi per la salute, diversamente da quanto si potrebbe pensare. L’equilibrio è sicuramente fragile e molto personale, ma è interessante osservare come una buona fetta dei consumatori abbia preso consapevolezza di quali siano le scelte alimentari più salutari, anche quando il bisogno è quello di un “comfort food”. 

    Cibo e buon umore, come aiutarsi con l’alimentazione

    Gli italiani, dunque, nelle giornate grigie scelgono zuppe, tisane e frutta per sentirsi meglio, ma sono proprio gli alimenti giusti da preferire quando arriva il maltempo e anche l’umore ne risente? Esistono, a tal proposito, alcune interessanti ricerche pubblicate a livello internazionale che vanno a indagare il rapporto tra alimentazione e buon umore. Tra queste, particolarmente interessanti sono gli studi realizzati da Lina Begdache dell’Università di Binghamton nello stato di New York che analizzano il rapporto tra ciòche mangiamo e la salute mentale. Se è vero, infatti, che sono ampiamente dimostrati i legami causali tra il consumo di alcuni alimenti e determinate patologie basti pensare ai cibi cancerogeni, ma anche all’obesità non esistono molte ricerche focalizzate sulla psiche, a partire dall’effetto dell’alimentazione sul buon e cattivo umore.

    Tra le scoperte più interessanti fatti dal team di scienziati statunitensi, il fatto che il “comfort food” cambia con il variare dell’età. Fino a 30 anni, infatti, risultano più felici le persone che consumano carne con maggiore frequenza: ciò si spiegherebbe in virtù della presenza di triptofano, una sostanza che contribuisce alla secrezione di serotonina, l’ormone del buon umore. Dopo i 30 anni, invece, è la frutta a diventare l’alimento alleato. I ricercatori spiegano che questo accade per via della presenza degli antiossidanti, sostanze che contribuiscono alla rallentamento dell’invecchiamento cellulare e che risultano, di conseguenza, particolarmente preziose nel contrasto dei radicali liberi.

    È Begdache stessa a spiegare che “i radicali liberi causano disturbi a livello cerebrale, che aumentano il rischio di sviluppare patologie mentali. Inoltre, la nostra capacità di regolare lo stress diminuisce, quindi se consumiamo molti cibi che ne stimolano la risposta (come caffè o troppi carboidrati), accrescono le possibilità di soffrire di disturbi di questo genere.” Una ricerca successiva, sempre condotta dallo stesso team di studiosi, ha osservato come esistano delle differenze anche tra uomini e donne. Nel primo caso, infatti, è emerso come il benessere psicologico si mantenga finché non compaiono dei deficit nutrizionali. Al contrario, le donne subiscono maggiormente l’effetto dell’alimentazione sull’umore e conquistano un equilibrio soddisfacente solo dopo aver trovato una dieta bilanciata e una routine salutare. 

    Qual è la dieta “salva umore” preferita?

    alimenti vitamina c

    ratmaner/shutterstock.com

    Le abitudini degli italiani durante le giornate di cattivo umore rispecchiano in parte quanto scoperto dai ricercatori. Come abbiamo anticipato infatti, tra gli alimenti che fanno capolino nella dieta con più frequenza quando il meteo è negativo, ci sono anche i vari tipi di frutta. Tuttavia, la dieta “salva umore”, così la definisce Confcooperative, include anche altri cibi come le verdure a foglia verde e, in particolar modo, gli spinaci e le bietole. Sono particolarmente adatte perché ricchi di vitamina C e magnesio, utili a stimolare la trasformazione del triptofano in serotonina e, già di per sé, antidepressivi.

    Gli esperti suggeriscono di non sottovalutare il miele, perché contiene una buona dose di quercetina, un flavonoide utile per contrastare l’invecchiamento precoce ma anche ottimo antinfiammatorio. Ben note sono anche le proprietà del cioccolato, un vero e proprio antidepressivo naturale, però attenzione alle percentuali: deve contenere almeno il 75% di cacao. Possiamo sentirci, dunque, tutti più sereni se durante una giornata grigia vogliamo aggiungere una nota dolce a fine zuppa: il quadretto di cioccolato è la risposta che cerchiamo e ci aiuterà a sentirci presto molto meglio.

     

    E voi cosa mangiate quando siete giù di corda?

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

    Lascia un commento